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Lord of war

Copperfield

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lordofwar.jpg


Basato su fatti reali, è un'avventura d'azione ambientata nel mondo del traffico internazionale di armi. Il film segue le imprese del mercante di armi Yuri Orlov (NICOLAS CAGE). Attraverso alcune delle zone di guerra più pericolose, Yuri lotta per stare sempre un passo avanti a un implacabile agente dell'Interpol (ETHAN HAWKE), ai suoi rivali in affari e persino ad alcuni dei suoi clienti tra cui figurano i dittatori più noti del pianeta. Il film approfondisce una conseguenza poco nota della fine della Guerra Fredda: l'enorme quantitativo di armi andate improvvisamente in disuso, vendute dagli stati dell'ex Unione Sovietica ai paesi in via di sviluppo (in modo particolare all'Africa) e le ingenti somme di denaro incassate dai trafficanti di armi che le hanno vendute. Sono molti a ritenere che sia trattato del colpo più grosso del XX secolo. Solo in Ucraina tra il 1982 e il 1992 sono state rubate armi per un valore che supera i 32 miliardi di dollari. Nessun colpevole è mai stato arrestato o perseguito. (Fonte FilmUp)

Aspettative (personalmente) deluse per l'ultima fatica (?) di Cage.
C'era la possibilità di affrontare il tema dei "signori della guerra" - produttori di morte dislocati in ogni dove - per affrontare in termini di critica costruttiva quella che certamente è una piaga sociale.
Invece, il tema è tutto sommato posto in secondo piano, e viene sfruttato solamente per fare un altro incassetto al botteghino.
Opera totalmente superficiale ed anonima.

**
 
Discordo dal tuo giudizio in merito di questo film. Andrew niccol, regista dell'ottimi Gattaca e Simone e sceneggiatore del capolavoro The truman Show, dirige un film che colpisce per il cinismo con il quale rappresenta il tema. Lord of War è stato accusato di essere un film amorale e sbagliato. Ma in realtà, anche se con tutto il gioco Sceneggiativo che è un marchio Niccol, dipinge un personaggio che è giustamente senza scrupoli. Non con concede nnulla alla retorica. Non ci venissero a raccontare che, un mercante d'armi si comporterebbe in maniera diversa da quella del personaggio di Cage, che in qualche modo provi un senso di colpa o ancor peggio che creda nella redenzione.E' situata proprio li la forza del film. In quell'affresco spietato del Signore della guerra. In effetti, l'unico personaggio che nel film proprio non convince, è il mercante d'armi rivale( il grande Ian Holm) che dice di 'Schierarsi'. Finale al vetriolo. Meritevole.

Ps: Non mi sembra Carissimo Copperfield che il film abbia sbancato i botteghini.

Voto

***
 
infatti ho scritto di "incassetti" :lol:
Però, invero, non mi sembra non ci siano affinità di giudizio tra noi. In effetti il protagonista si comporta come deve, però mi sento di affermare - magari sbaglierò - che la rappresentazione sia un pò superficialotta, ad iniziare dalla troppo rapida crescita - esponenziale, direi - nel mondo dei cattivi.
Confermo ad ogni modo il senso di delusione.
 
infatti. Ti dò ragione, magari, su quello che dici riguardo al fatto della crescita esponenziale nel mondo dei cattivi( è questo è uno di quei motivi perkè non va oltre le *** nel mio giudizio), ma a mio avviso è innegabbile l'ottimo uso del cinismo nella descrizione del personaggio e del suo mestiere.
Ti dirò,ad esempio la scena nella quale il personaggio di Cage esprime questa veduta delle cose. ''e perkè le sigarette e l'alcol non uccidono tutti i giorni milioni di persone'' paragondandole al suo lavoro affermando che '' anche in quello che faccio io come in quel che fanno loro non c'è niente di illegale'', lo trovata al posto giusto nel momento giusto e anche minimamente illuminante.

Ps: bè si affinità di giudizio tra di noi c'è ne sono, ma il bello o quantomeno lo stimolante sta proprio nella discussione che nasce dal dissenso. Non trovi?
 
Sul piano dell'immagine, dopo un prologo molto particolare, con inquadrature originalissime, ovvero il "punto di vista del proiettile", il resto del film non ha nulla di innovativo, tanto da sembrare un TV movie. La storia non è raccontata in modo originale nè risulta particolarmente avvincente. Ruota sull'avidità ed il comodo fatalismo del protagonista, da una parte, e sull'ipocrita comportamento della sua famiglia, che non vuol sapere il come, ma è ben felice di godere di un tenore di vita inspiegabile, se non con traffici loschi. In questi termini, nulla di particolarmente diverso dal casalingo prodotto "finchè c'è guerra..." di ormai lontanissima memoria, ma che i più giovani forse neppure conoscono. La casualità della vita che porta l'uno ad essere anche vittima nel flusso degli eventi che ha provocato, fino a dover uccidere di propria mano, o quella dell'imbelle cocainomane che, improvvisamente, tirato in ballo per un business a cui non è interessato, sceglie di farsi ammazzare, e non si capisce perchè, visto che il suo sacrificio è tanto estemporaneo quanto totalmente inutile.
**
(La seconda stellina è merito di Cage)
 
Luk_Sburry ha scritto:
Ps: bè si affinità di giudizio tra di noi c'è ne sono, ma il bello o quantomeno lo stimolante sta proprio nella discussione che nasce dal dissenso. Non trovi?

verissimo :icon_thumright:
 
tuner ha scritto:
Sul piano dell'immagine, dopo un prologo molto particolare, con inquadrature originalissime, ovvero il "punto di vista del proiettile", il resto del film non ha nulla di innovativo, tanto da sembrare un TV movie.
sequenza bellissima. Per il taglio televisivo, non sempre esso è foriero di cattiva qualità.
 
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