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Ufficiale: il secondo canale "di terzi" sul MUX Rai sarà CCTv9

domenicopagano

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5 Luglio 2003
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Dopo avere sottolineato che è possibile vedere questo canale anche su Hot Bird, guardato anche da me per gli ottimi documentari, per gli approfondimenti sugli EM e per i programmi lifestyle di un popolo diversissimo dal nostro, copio e incollo da http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200601171237227589/200601171237227589.html

TV, LA RAI SBARCA A PECHINO
ROMA - Tre ore di programmi italiani a settimana sulla tv pubblica cinese, per un totale di 156 ore in un anno, con la possibilita' di tre interruzioni pubblicitarie ogni volta che potranno raggiungere una platea di 340 milioni di famiglie, circa 1 miliardo di persone.

Questi i termini dell'accordo di durata annuale tra la Rai e la tv pubblica cinese, che sara' firmato il 20 gennaio a Pechino dai consiglieri d'amministrazione Rai Carlo Rognoni e Giuliano Urbani, per partire poi probabilmente dalla primavera.

Lo scambio, che rientra nelle iniziative di ''Italia in Cina 2006'', vedra' anche nascere in Italia un canale in digitale terrestre tutto cinese, CCTv9, con programmi d'informazione pero' in lingua inglese, che andra' nel secondo Multiplex Rai, quello che gia' ospita anche Sat 2000.

I programmi italiani che verranno trasmessi in Cina saranno in lingua originale e poi tradotti o piu' realisticamente sottotitolati, e con le interruzioni pubblicitarie tutte italiane, serviranno a far conoscere il made in Italy ad una cosi' sterminata platea.

L'accordo prevede uno scambio anche sulla raccolta pubblicitaria: quella dei programmi italiani sul canale cinese sara' gestita dagli italiani e gli introiti, sotto i 3,5 milioni di euro, andranno alla Rai per il 70% e al 30% alla Cina. Situazione invertita per CCTv9 in Italia, mentre sopra la cifra dei 3,5 milioni di euro si passera' al 50% a testa.

''E' una grande possibilita' per l'Italia creativa - commenta il consigliere Rai Carlo Rognoni - e rientra in un contesto importante come quello dell'anno di 'Italia in Cina 2006', che nasce su iniziativa del presidente della Repubblica Ciampi, e che si inaugura il 19 gennaio''.

Per Rognoni comunque si tratta ''di buttare un seme che puo' produrre risultati in prospettiva''. E questo ovviamente in un mercato sterminato ''e di fronte ad un forte interesse da parte cinese per lo sviluppo digitale, anche in vista delle Olimpiadi del 2008. Non a caso hanno intenzione di far partire presto - aggiunge il consigliere - un bouquet di 17 canali satellitari in Europa di promozione dell'universo cinese, che si chiameranno 'La grande muraglia. Forte sviluppo nel settore dei media che vedra' anche l'arrivo in Cina di 87 canali sempre satellitari, mentre lavorano nell'alta definizione''.

D'altra parte c'e' anche un forte interesse del resto del mondo per lo sviluppo nel mercato delle comunicazioni in Cina: ''esiste anche un progetto dell'Ebu (che riunisce i servizi pubblici europei) di cui la Rai fa parte - sostiene Rognoni - che sta valutando la creazione di un canale multilingue satellitare in Cina''.

''Insomma - spiega ancora il consigliere - va finalmente in porto un progetto che la Rai rincorre da molto tempo. Era stata la Annunziata, come presidente Rai, ad aprire una fase di trattative, che pero' erano naufragate vista l'impossibilita' - come dettava l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni - di realizzare un canale digitale senza una gara pubblica, gara a cui la Cina non poteva partecipare. Cosi' era naufragato tutto ma poi questa difficolta' si e' superata visto che si e' riusciti ad assegnare un canale attraverso l'asta solo a Sat 2000, e quindi grazie ai buoni uffici miei e del consigliere Urbani siamo riusciti ad arrivare a questo accordo''.

Copio e incollo anche il comunicato sul sito ufficiale della Rai, alla pagina http://www.rai.it/news/articolonews/0,9217,121317,00.html

Accordo tra tv pubbliche

La Rai sbarca a Pechino, la Cina arriva in digitale

Tre ore di programmi italiani a settimana sulla tv pubblica cinese; in Italia, un canale in digitale terrestre tutto cinese, cctv9, con programmi d'informazione pero' in lingua inglese, che andra' nel secondo multiplex Rai

Tre ore di programmi italiani a settimana sulla tv pubblica cinese, per un totale di 156 ore in un anno, con la possibilita' di tre interruzioni pubblicitarie ogni volta che potranno raggiungere una platea di 340 milioni di famiglie, circa 1 miliardo di persone. Questi i termini dell'accordo di durata annuale tra la Rai e la tv pubblica cinese, che sara' firmato il 20 gennaio a Pechino dai consiglieri d'amministrazione Rai Carlo Rognoni e Giuliano Urbani, per partire poi probabilmente dalla primavera.



Lo scambio, che rientra nelle iniziative di "Italia in Cina 2006", vedra' anche nascere in Italia un canale in digitale terrestre tutto cinese, cctv9, con programmi d'informazione pero' in lingua inglese, che andra' nel secondo multiplex Rai, quello che gia' ospita anche sat 2000. I programmi italiani che verranno trasmessi in Cina saranno in lingua originale e poi tradotti o piu' realisticamente sottotitolati, e con le interruzioni pubblicitarie tutte italiane, serviranno a far conoscere il made in Italy a una cosi' sterminata platea.



L'accordo prevede uno scambio anche sulla raccolta pubblicitaria: quella dei programmi italiani sul canale cinese sara' gestita dagli italiani e gli introiti, sotto i 3,5 milioni di euro, andranno alla Rai per il 70% e al 30% alla Cina. Situazione invertita per cctv9 in Italia, mentre sopra la cifra dei 3,5 milioni di euro si passera' al 50% a testa. "E' una grande possibilita' per l'Italia creativa - commenta il consigliere Rognoni - e rientra in un contesto importante come quello dell'anno di 'Italia in Cina 2006', che nasce su iniziativa del presidente della Repubblica Ciampi, e che si inaugura il 19 gennaio". Per Rognoni comunque si tratta "di buttare un seme che puo' produrre risultati in prospettiva". E questo ovviamente in un mercato sterminato "e di fronte a un forte interesse da parte cinese per lo sviluppo digitale, anche in vista delle olimpiadi del 2008. Non a caso hanno intenzione di far partire presto - aggiunge il consigliere Rognoni- un bouquet di 17 canali satellitari in Europa di promozione dell'universo cinese, che si chiameranno 'La grande muraglia'. Un forte sviluppo nel settore dei media che vedra' anche l'arrivo in Cina di 87 canali sempre satellitari, mentre lavorano nell'alta definizione".



D'altra parte c'e' anche un forte interesse del resto del mondo per lo sviluppo nel mercato delle comunicazioni in Cina: "esiste anche un progetto dell'Ebu (che riunisce i servizi pubblici europei) di cui la Rai fa parte - sostiene Rognoni - che sta valutando la creazione di un canale multilingue satellitare in Cina". "Insomma - spiega ancora- va finalmente in porto un progetto che la Rai rincorre da molto tempo. Era stata la Annunziata, come presidente Rai, ad aprire una fase di trattative, che pero' erano naufragate vista l'impossibilita' - come dettava l'autorita' per le garanzie nelle comunicazioni - di realizzare un canale digitale senza una gara pubblica, gara a cui la Cina non poteva partecipare. Cosi' era naufragato tutto ma poi questa difficolta' si e' superata visto che si e' riusciti ad assegnare un canale attraverso l'asta solo a Sat 2000, e quindi grazie ai buoni uffici miei e del consigliere Urbani siamo riusciti ad arrivare a questo accordo".
 
Ultima modifica:
Dopo la Tv del Vaticano (Sat2000) la Tv cinese... finche si tratta di BBC, LCI, CNN o simili ha una logica, ma qui tra un po ci rifilano la Tv del Burundi... A questo punto meglio Mediashopping (Dio perdonami!)
Tra l'altro leggendo si nota come si tratti di un accordo "politico" che ha poco a che fare con i programmi Tv...
Rai di tutto e sempre di meno!
 
Dimenticavo: si parla di news in lingua inglese... a me risulta che in Cina censurino tutto, persino Wikipedia.... Ci toccherà vedere il TG della Repubblica Popolare con il giornalista di regime??
 
andrealoca ha scritto:
Dopo la Tv del Vaticano (Sat2000) la Tv cinese... finche si tratta di BBC, LCI, CNN o simili ha una logica, ma qui tra un po ci rifilano la Tv del Burundi... A questo punto meglio Mediashopping (Dio perdonami!)
Tra l'altro leggendo si nota come si tratti di un accordo "politico" che ha poco a che fare con i programmi Tv...
Rai di tutto e sempre di meno!

Non solo... ma non si era parlato di una gara?
 
la TV cinese "potrebbe" attirare qualche acquirente dei ricevitori DTT della grossa comunictà cinese in Italia. Altre ragioni non ci sono. Anche se, via sat, hanno molta + scelta. Arigatò.
 
bitols ha scritto:
la TV cinese "potrebbe" attirare qualche acquirente dei ricevitori DTT della grossa comunictà cinese in Italia. Altre ragioni non ci sono. Anche se, via sat, hanno molta + scelta. Arigatò.
Ma arigatò è giapponese!!!

Cmq avranno pensato che sia conveniente in termini di ascolto per i tanti cinesi in iitalia e poi lo avranno ritenuto conveniente economicamente...boh
 
beh di materiale cinese via sat non è che ce ne sia poi così tanto ... almeno in banda Ku
 
Una TV CINESE?
Con tutti i canali che ci sono in Italia sia sul sat che sull'analogico la RAI decide di affittare il secondo canale di terzi a una tv cinese?!?
Scommetto che questo canale farà vendere milioni di DECODER...:laughing7:
 
m4ybe ha scritto:
Ma arigatò è giapponese!!!

Cmq avranno pensato che sia conveniente in termini di ascolto per i tanti cinesi in iitalia e poi lo avranno ritenuto conveniente economicamente...boh


Dei cinesi in Italia se ne fregano... interessa lo spazio pubblicitario per l'Italia sui canali cinesi, e in cambio gli danno questo.
Sul fatto che sia giusto o no ridurre il mux B a merce di scambio questo è altro discorso... Oppure che sia giusto o no dare cosi grande spazio alla Tv di un paese non democratico...
 
andrealoca ha scritto:
Dei cinesi in Italia se ne fregano... interessa lo spazio pubblicitario per l'Italia sui canali cinesi, e in cambio gli danno questo.
Sul fatto che sia giusto o no ridurre il mux B a merce di scambio questo è altro discorso... Oppure che sia giusto o no dare cosi grande spazio alla Tv di un paese non democratico...


Approvo in toto
 
A prima vista mi viene voglia di mandare a fare in **** la Rai...
 
andrealoca ha scritto:
Dimenticavo: si parla di news in lingua inglese... a me risulta che in Cina censurino tutto, persino Wikipedia.... Ci toccherà vedere il TG della Repubblica Popolare con il giornalista di regime??
In Cina non censurano tutto, tant'è che due dei 18 canali della tv di stato, la CCTV (il 4 e il 9), trasmettono in inglese. In Cina trasmette anche la CNN, che dovrebbe essere garanzia di imparzialità. Ed hanno molti più network privati liberi che da noi (oltre ad avere la paytv taiwanese, che non è sottoposta in nessun modo al regime).
Hanno paura :5eek: solo di internet...

PS- Arigatoo è giapponese, in cinese arrivederci si dice zaijian
 
anassimenes ha scritto:
...

PS- Arigatoo è giapponese, in cinese arrivederci si dice zaijian
infatti sul sat c'è CCTV9 e anche 4 (mi pare). E comunque, Zaijian come si pronuncia ? ;-))
 
bitols ha scritto:
infatti sul sat c'è CCTV9 e anche 4 (mi pare). E comunque, Zaijian come si pronuncia ? ;-))
Mi correggo da solo prima che qualche orientalista mi salti giustamente addosso!
Arigatoo in giapponese significa "grazie", non arrivederci (vedendolo in fondo all'intervento mentalmente mi sono confuso con sayoonara, arrivederci).
Zaijian si pronuncia (scrivo con la lettura italiana) "zai" "gien". Se ti interessava dire grazie in cinese, si dice Xièxie (pronunciato sièsie)
 
Ultima modifica:
Va bene che la Cina è il futuro ma però la trovo una scelta al dir quanto scandalosa.

Pensassero a sistemare le frequenze piuttosto che far sbarcare i cinesi, con tutto il rispetto.

Oggi c'è Vicenza-Pescara ed il mux B a Vicenza è inguardabile...

Ed io pago..
 
No la Tv cinese no! :5eek:
Preferivo che la Rai affittava il canale alla TSI (dato che Mediaset non ha combinato nulla) oppure a France2 che a Milano è scomparsa dal 2003, oppure Euronews o Eurosport, ma forse chiedo troppo.

Ciao
 
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