Bellissimo film, omaggio a uomini che hanno difeso la libertà di opinione (quando era rischiosissimo farlo), mentre è effettivamente profetica ed attuale l'analisi sul ruolo della televisione (non c'entra invece assolutamente niente il riferimento, che ho letto, a "Quarto potere": nè nello stile, nè nella sostanza).
Per quanto riguarda la realizzazione:
bellissima la ricostruzione degli studi televisivi dell'epoca, per la quale è stata recuperata dell'attrezzatura vintage;
bellissimi gli intermezzi cantati dalla grande Dianne Reeves, che tra una scena e l'altra sciolgono la tensione, fungono da collegamento e quasi da commento, come un coro greco...
bella anche la presentazione del modo di lavorare di questi pionieri, con Fred Friendly che seduto per terra -cronometro a cipolla in mano- dà i tempi di entrata a Murrow battendogli la penna sulla gamba.
Che questo film non abbia vinto nemmeno un Oscar è un peccato, ma che non l'abbia vinto David Strathairn (David Murrow) come protagonista, sono d'accordissimo con gahan, è un vero crimine.
****