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The new world - Il nuovo mondo

andag

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11 Agosto 2003
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di Terrence Malick,
con Colin Farrell, Christian Bale, Q’Orianka Kilcher.

1607, i primi incontri (e scontri) tra gli inglesi colonizzatori e gli indigeni di quella che diverrà la Virginia.
La storia di una colonizzazione, di Pocahontas e dei suoi amori europei.

Al centro del cinema di Malick c'è ancora l'essere umano con le sue anime contrastanti, in parte desideroso di un equilibro primordiale con la natura ed il prossimo, in parte portato alla dominazione.

Lo stile del film è quello che Malick aveva trovato per “La sottile linea rossa”: i piani-sequenza, i monologhi interiori, e – come in tutti i suoi film - la potenza delle immagini, non solo “belle” esteticamente, ma di grande forza espressiva.
Infatti la prima mezz’ora, straordinaria, è quasi senza parole – e lascia senza parole.
Nel suo complesso però mi sembra che il film patisca un poco il fatto che il linguaggio cinematografico, così originale nella Sottile linea rossa, venga qui ripetuto pari pari, senza un aggiornamento… ciò che era così interessante la prima volta, inevitabilmente sa un po’ di ripetizione la seconda.
Per questo lo metterei un paio di gradini al di sotto di LSLR.
Ma nella prima parte del film ci sono immagini così cinematograficamente belle e forti, quante pochi cineasti riescono a metterne insieme in tutta una carriera.
***
 
Ultima modifica:
Per uno cui La sottile linea rossa ha dato già fastidio, questo non dev'essere un film consigliabile... :D

Comunque hai riportato solo il sotto-titolo italiano, perché il titolo è The New World. :icon_wink:
 
gahan ha scritto:
Per uno cui La sottile linea rossa ha dato già fastidio...
se ti riferisci a te stesso, ti ricordo che alla "linea rossa" hai dato ***, decisamente al di sopra della media dei film che vedi, e che dici di apprezzare... ;)
Hai perfettamente ragione relativamente al titolo, che ho corretto. Sono stato ingannato dal fatto che alcune sale, tra cui la multisala in cui l'ho visto, chissà perchè riportano in tabellone solo il titolo italiano, per cui ho dato per scontato fosse stato tradotto. Sorry.
 
Dovrai applicarti di più, perché il titolo è rimasto lì. :eusa_think:

Quelle a La sottile linea rossa son state tre stelline estorte e date per puro amore di verità: è un filmone falso che purtroppo se le merita per tutto il resto. Mi son tenuto abbastanza alto, ma lontano dalle vette di cinque stelline che immagino (non ricordo se in quel caso hai votato) tu e molti altri dareste. E poi trovo curioso che l'uomo che le stelline le dà solo quando ritiene comodo si metta a far discorsi agli altri sulle loro... :eusa_whistle:
 
io trovo curiose certe incoerenze tra voto e giudizio che, da parte di chiunque altro, sarebbero assolutamente umane e comprensibili e passerebbero del tutto inosservate, ma sono clamorose da parte di un pignolo scassamaroni quale tu sei :badgrin:
 
Non sono incoerenze, andagghino caro: si può dare un buon voto e nello stesso tempo avere delle forti riserve come in quel caso. Il voto è una misura che, per quanto accurata, non esaurisce il giudizio: non a caso segue il commento e non lo sostituisce. Ti ripeto, poi, che è facile vedere incoerenza e rinfacciarla agli altri quando ci si nasconde accuratamente dallo stesso pericolo per sé. :D :eusa_whistle:
 
hai fatto bene a precisarlo, perchè sembrava proprio un'incoerenza, e lo sembra ancora, nonostante tutto il fumo che stai cercando di farci intorno :D
 
Sembra, ma non lo è: basta applicarsi per capirlo. So che sei pigro e non c'arrivi subito... :lol: :D Comunque mi fa piacere vedere che son riuscito a contagiarti con il mio gusto estetico per l'irrilevanza. :icon_cool:
 
gahan... meno male che ci sei tu, con i tuoi irrilevanti messaggi a tenere "up" i miei thread... grazie :D
 
Macché irrilevanti... Utilissimi: scopo principale era correggere il titolo della discussione. Poi sei arrivato tu con le tue irrilevanti osservazioni sulle mie stelline. :D
 
Vuoi vedere se voglio aver l'ultima parola? :D Ebbene sì, voglio aver l'ultima parola: ignorale, le mie stelline, anche perché non sono così importanti. E poi non accetto lezioni da uno che, quando le mette, le mette sempre male. :badgrin: :eusa_whistle: :lol:
 
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1607, America. I coloni si apprestano ad iniziare una "nuova" vita nel "nuovo" continente. Ambientata nella città di Jamestown, la trama prende spunto dalla storia d'amore tra Pocahontas, una nativa-americana, e John Smith, soldato inglese.

Anni e anni di preparazione per partorire il più noioso film che abbia più visto dai tempi di Alexander (a pensarci bene anche lì c'era Farrell).
Accompagnato da un tema musicale noioso e monotono quanto il film che non regala nulla allo spettatore, tranne il desiderio di impiegare il tempo in altro modo.
La critica cinematografica lo stroncò a suo tempo, e non posso - per una volta - che associarmi in questo giudizio.
Demenziale.

*
 
Sarò stato distratto, ma esattamente quale critica cinematografica, if any, l'avrebbe stroncato? :eusa_think:

Sempre più un film d'amore, che parla attraverso l'anima ed il paesaggio. E' questo fondamentalmente quello che compone The New World, secondo gli sviluppi stilistici ammalianti e coerenti imposti da Malick. Dopo La sottile linea rossa non c'è un messaggio univoco, però, e il film, frastagliato da un montaggio che segna il ritmo irrequieto del flusso interiore (molto meglio delle voci fuori campo a metà fra le solite riflessioni filosofiche, abbastanza labili e ripetitive, e la narrazione: dopo un po' non se ne può più di sentire i personaggi che si chiedon sempre le stesse cose... "Chi sono io?" "Chi è lei?" "Cos'è che mi spinge?"...), può aprirsi ad un linguaggio cinematografico davvero ampio e sfaccettato, lasciando in sospeso e dunque aprendo alla suggestione dello spettatore il resto - tanto - delle altre tematiche. Cinema a tutto tondo, un'esperienza totale come ai tempi de I giorni del cielo. Peccato che Christian Bale arrivi solo alla fine, una fine che ha da dir molto: Colin Farrell è inadeguato, ma paradossalmente basta per un personaggio che ha un puro ruolo di passaggio. Oltre al montaggio perfetto, c'è da segnalare la stupenda fotografia di Emmanuel Lubezki (fra i migliori in circolazione: se dovessi fare un film adesso vorrei lui) e le musiche di James Horner; a queste si sovrappone il preludio a L'oro del Reno di Wagner, che domina la seconda parte con lo stesso bellissimo effetto emotivo che aveva già impresso al Nosferatu di Herzog.

Voto: ****
 
gahan, ma sei proprio tu?... :) sono contento che ti sia piaciuto... ma più della Sottile linea rossa?...
I (pochi) limiti di questo film a mio avviso sono l'eccessiva somiglianza stilistica con La sottile linea rossa (Malick ha ogni volta portato i suoi film un po' più avanti stilisticamente e formalmente, tranne questa volta in cui si sembra completamente fermato sul film precedente) e, da come me lo ricordo, un po' troppa lentezza (diciamo pure un po' di noia) nella seconda parte.
Gran film comunque, concordo.
 
Sì, mi è piaciuto più de La sottile linea rossa, che aveva spezzato il mio amore per Malick proprio a causa del suo inconcludente e pesante antimilitarismo che faceva da sfondo. Il che non toglie che, ovviamente, da un punto di vista squisitamente artistico anche quello fosse un gran film. Questo si è tolto quel fardello, e dunque è un film migliore; tanto che gli perdono il suo unico difetto, ovvero le voci fuori campo (quelle che avrei gradito fossero state assenti da LSLR) che dicon frasi scritte con i piedini in buona parte. :)
 
Dato che giudizi oggettivi non ce ne sono in campo cinematografico, non essendo il cinema un'equazione, direi che va bene anche la tua traduzione. :D :icon_wink:
 
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