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In America - Il sogno che non c'era

gahan

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25 Febbraio 2004
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Il film di Jim Sheridan, tornato a dirigere dopo cinque anni, è stato tanto apprezzato quanto odiato e, come spesso accade, le caratteristiche oggetto di queste attenzioni coincidono. E' un film impostato come una favola e filtrato dagli occhi della piccola Christy, così che quel che vediamo sembra essere inevitabilmente un po' lontano da noi, poco veritiero ed anche lacrimevole. Per molti versi fa tornare in mente Paradiso perduto di Alfonso Cuarón, una pellicola che sentiamo essere a questa molto vicina e che è stata a suo tempo presa ugualmente di mira da critiche poco gentili. Come in tutte le favole, il tempo non è propriamente fedele a quello reale: è difficile che la figlia di una povera coppia di immigrati irlandesi possa essere in possesso di una videocamera con schermo laterale lcd nel 1982... Ma siam sicuri che sia davvero il 1982? Lo intuiamo perché quello è l'anno di E.T., che la famiglia va a vedere nella calda estate newyorkese, ma cosa ci impedisce di pensare che non sia solo uno dei tanti cinema che proiettan vecchi film? Insomma, al di là di tutto ciò che si può far notare, di tutte le incongruenze (che magari non lo son neanche...) e di tutto il sentimentalismo, a noi questo film è piaciuto davvero molto: abbiamo adorato soprattutto le due sorelle Bolger che interpretano Christy e Ariel, due ragazzine che recitano amorevolmente (ad altri dan fastidio) con le loro splendide vocine, reggendo praticamente da sole tutta l'intensità della storia. Abbiamo adorato Samantha Morton, bellissima e semplice, così come l'orco buono Djimon Hounsou; il babbo Paddy Considine è quello recitativamente meno consistente. Potrà sembrare scontato ed anticipabile ma, come abbiam detto per l'altro, è una favola e così va letta. Una stupenda favola.

Voto: ****
 
Ultima modifica:
Be', a giudicare dalla skyline di Manhattan io lo avevo ambientato dopo l'11 settembre, non nell'82.
Oltretutto mi pare di ricordare che le prime vittime dell'AIDS fossero morte nell'84.
Comunque sono d'accordo sul fatto che si tratta di una favola godibile.
 
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