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"Playradio diventa Virgin Radio"

Rednex

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"Firmato l'accordo tra Richard Branson e Alberto Hazan
Finelco porta in Italia Virgin Radio"

Oltre a Rmc e Radio 105 nuova punta di diamante per il gruppo. Obiettivo: creare una community di persone unite dalla musica.

MILANO - Finelco, leader nel panorama radiofonico italiano e svizzero con marchi prestigiosi come Radio Monte Carlo e Radio 105 (prima emittente privata nazionale, premiata con una posizione permanente al museo della Scienza e della Tecnologia di Milano), annuncia la nascita del network radiofonico Virgin Radio. Una radio che, con il suo format innovativo, promette di cambiare il mercato italiano grazie a un posizionamento di respiro internazionale. L’intesa tra il Gruppo Finelco e Virgin Group è stata finalizzata giovedì a Londra, con l'accordo tra Alberto Hazan, presidente del gruppo Finelco, e Sir Richard Branson, l'uomo d'affari inglese presidente di Virgin Group. Una lettera d’intenti era già stata siglata nel dicembre 2006. Il gruppo Rcs (che pubblica, tra l'altro, il Corriere della Sera e Corriere.it) , nei mesi scorsi ha ceduto Play Radio a Finelco, rilevando il il 34,6% della holding che controlla, oltre a 105 e Rmc, anche Rmc2 e la concessionaria NoveNove.

COLOSSO - Virgin Group è una company che a oggi vanta più di 200 società controllate nel mondo, con più di 35.000 persone in staff e un fatturato di circa 5 miliardi di sterline. Oltre al settore radiofonico, tra l'altro, Virgin è attiva anche nei trasporti aerei (Virgin Atlantic), nella telefonia cellulare Virgin Mobile), nell’area delle carte di credito e assicurazioni (Virgin Money) e persino nelle palestre e nei centri fitness (Virgin Active), nelle ferrovie nazionali del Regno Unito (Virgin Trains), nei viaggi aerospaziali (Virgin Galactic) e nell'entertainment con i grandi tour mondiali (Virgin Festival) e la musica (V2) e infine nell'ambiente (Virgin Earth). Una moltitudine di attività che rispondono fedelmente al carattere istrionico del fondatore del gruppo, Richard Branson.

VIRGIN RADIO - Con la trasformazione di Play Radio in Virgin Radio, grazie all’esperienza e ai successi maturati nei rispettivi settori, Finelco e Virgin porteranno sul mercato italiano un progetto internazionale, unico e originale, che andrà ben oltre il lancio di un’emittente. Il progetto intende creare una community di persone unite dalla musica, che saranno invitate a scoprire un mondo nuovo fatto di viaggi sui lussuosi aerei Virgin Atlantic, a vedere i più famosi artisti internazionali nei Virgin Festival, a frequentare palestre di altissimo livello, ad apprezzare i vantaggi di una carta di credito internazionale firmata Virgin e forse - un giorno - a competere per un viaggio nello spazio con Virgin Galactic.

I PROTAGONISTI - Alberto Hazan, presidente di Finelco, dopo la conclusione dell'accordo si è detto molto soddisfatto: l'intesa con Virgin Group «rappresenta per la nostra società un’importante prospettiva di crescita che ci fa diventare fra i più grandi operatori radiofonici in Europa. L’opportunità di poter dar vita a una nuova emittente radiofonica in Italia con un brand e un partner così importante e affermato ha dato a tutti i componenti del nostro gruppo una grande carica, entusiasmo e volontà di riuscire in questa nuova sfida». Sir Richard Branson, Presidente di Virgin Group, ha dichiarato: «Sono contentissimo di annunciare il lancio di Virgin Radio, una radio straordinariamente popolare in tutto il mondo, e di poter portare il suo emozionante sound agli ascoltatori italiani. Alberto Hazan e Gruppo Finelco hanno una storia di grande successo nel mondo della radio e sono certo che, insieme, creeremo una emittente leader in Italia». Nelle prossime settimane sarà svelato e presentato al mercato il progetto editoriale della nuova Virgin Radio.
(Corriere.it)
 
Questa emittente non ha proprio fortuna.... prima RIN Radio Italia Network, poi Play Radio..... ora Virgin Radio. Speriamo sia l'ultima metamorfosi.
 
Aspetta...
RIN esiste ancora, ma è in onda solo via sat e Internet, perciò la metamorfosi parte da Play Radio e non da RIN, che ha percorso una strada diversa.
 
Noooo, ma cambia quindi solo il nome??:eusa_think: :eusa_think:
Mi dispiacerebbe lasciare play radio perchè la reputo un ottima radio ;)
 
Osservando che "VIRGIN RADIO", come già scritto sarà rock-oriented, utilizzando sostanzialmente un format acquistato dalla Virgin inglese, dico:
quando era qualche italiano a proporre ai network italiani di orientarsi maggiormente verso il rock melodico, come ho tentato diproporlo qualche volta io negli ultimi 10 anni, lo liquidavano rispondendo: "Non può funzionare eppoi perderemmo le sintonizzazioni dei negozi che han bisogno di una selezione musicale che sia il più possibile morbida e non troppo rumorosa" (come se non esistesse il rock-melodico o l'acoustic-rock!, che editori ignoranti!),
ma ovviamente se a proporre il prodotto è qualche straniero allora magicamente diventa interessante....
La classica esterofilia italiana!, una mentalità da perdenti!...
Io adoravo RADIOVOYAGER e non mi sembra che VirginRadio sia tanto diversa da com'era RadioVoyager quando la sentivo sulle ex-frequenze del Gruppo
"RadioCentouno"....
 
....In questa trasformazione,qualcuno ha saputo che fine fara' quel mentecatto di Viscardi?
Il direttore del c...o!
 
Notare che la Virgin Radio inglese non è più di proprietà della Virgin da un pezzo, anche se ha mantenuto il marchio. Non capisco perché adesso la Virgin voglia riprovarci (anche in Francia, tra l'altro).
Certo che sarebbe comunque un cambiamento rispetto allo sconsolante panorama delle radio musicali in Italia, che ormai propongono quasi tutte la stessa solfa pop da classifica.
 
C'è da dire che il sito-madre della "Virgin radio" inglese non invoglia certo a seguire l'emittente, insomma la grafica è spenta e quel sito è tutto meno che dinamico
 
io ascoltavo virgin radio in inghilterra 7-8 anni fa e non era niente male...

poi mi è capitato di ascoltarla di nuovo su internet (durante le lezioni di laboratorio a scuola.... ;-)) ed era veramente fantastica, ho avuto modo di ascoltare dei gruppi che in italia altrimenti non avrei potuto conoscere....

bye,
dave
 
skdave ha scritto:
io ascoltavo virgin radio in inghilterra 7-8 anni fa e non era niente male...

poi mi è capitato di ascoltarla di nuovo su internet (durante le lezioni di laboratorio a scuola.... ;-)) ed era veramente fantastica, ho avuto modo di ascoltare dei gruppi che in italia altrimenti non avrei potuto conoscere....

bye,
dave

Speriamo in bene, han dichiarato alla stampa una filosofia che è anche quella che da anni penserei di adottare nel caso dovessi riuscire a gestire una stazione radiofonica e cioè, cito testualmente: "Il progetto prevede un posizionamento particolare, che non vada a sovrapporsi alla stragrande maggioranza delle radio commerciali italiane, ma che vi si distacchi in alcuni aspetti, al fine di conquistare anche segmenti di popolazione non ancora dediti all’ascolto assiduo della radio. Mirerà a “colpire” una fetta di pubblico tra i 20 e i 35 anni".....
Alcune considerazioni:
1) nonostante a me il marchio "Virgin Radio" non piaccia nè dispiaccia, ho appurato che molti miei amici lo trovano brutto o a loro dire "suona male"
2) considerando il fallimento delle attività non musicali della Virgin in Italia (vedi ad esempio il flop delle bibite), nonostante quello che dichiarano Hazan e Brandson, non immagino che quel marchio possa supportare efficacemente grandi attività oltre a quelle musicali (etichetta discografica)
3) se la copertura della radio sarà limitata alle frequenze della vecchia Playradio: la nuova radio in molte zone d'Italia sarà "debole"...Capisco anche poco come mai Hazan che pure ha problemi ad assicurare un'adeguata copertura sia a RMC che a RMC2 ma perfino alla stessa 105 s'imbarchi in una quarta rete nazionale senza aver prima sistemato le altre radio del gruppo...(In generale i più recenti dati-AUdiradio non indicano una situazione entusiasmante per le radio del suo gruppo; che sperino in un riammodernamento proprio lanciando bene il format "VirginRadio"?)....

Nik Micheli
 
Ultima modifica:
Cambio di nome da "Playradio" a "Virginradio"

Secondo quanto dichiarato in onda dallo stesso Viscardi, i programmi parlati di Play termineranno con la sua voce sabato 30 giugno alle 20.00.
Il 30 Giugno ci saranno le ultime trasmissioni di PlayRadio poi sulle stesse frequenze il Gruppo Finelco trasmetterà Virgin Radio.
 
Dal blog di Viscardi:

come si fa a dire grazie con l'enfasi che dovrei mettere per rendere giustizia a tutti?!?

non lo so, non ne ho la più pallida idea e forse non ci riuscirei anche sapendolo. perchè quello che sta succedendo in questi giorni è qualcosa di un po' surreale.

siamo ormai a tre giorni dal 30 giugno, la data in cui faremo click su un interruttore e il suono che da anni viene prodotto dai mitici studi di viale richard non si udirà più, perchè quegli studi verranno dismessi già da sabato sera. mancano tre giorni dal momento in cui il più giovane progetto di radiofonia nazionale del paese verrà spento per lasciar posto ad un'altra emittente.

potremmo stare qui mesi, magari anni a dibattere su cosa era buono e cosa no di play, ho idee molto precise in merito, ma non è questo il momento. perchè questo è solo il momento in cui, tenendo conto che questo blog appare anche sulle pagine di playradio.it, devo dire bravi, complimenti e grazie a tutta la squadra che lavora con me. perchè non amo dire per me: lavorano insieme a me per voi e per chi come voi che leggete ha scelto di ascoltare il prodotto della nostra passione e della nostra fatica.

perchè il punto focale è questo: fare la radio significa servire il proprio pubblico. il resto non conta. e se servire il proprio pubblico significa faticare, a volte rinunciare a qualcosa, non fa niente, perchè il risultato finale sarà migliore e poi l'indotto sarà straordinario. e se poi, invece, per servire il proprio pubblico ci si può anche divertire, allora ancora meglio, perchè si divertirà di più anche chi ascolta.

questo qualcuno l'ha capito. qualcuno no. a chi l'ha capito, va il mio grazie, perchè l'idea originale di fare una radio un po' diversa dalle altre secondo me si è concretizzata. e più i concorrenti, i competitors, quelli delle altre radio, mi prendevano per il **** per ciò che stavamo facendo a play, più capivo che la strada era quella giusta. e qualcuno l'ha interpretata splendidamente. che dire di fabio canino e francesca zanni?!? (e di emiliano che con loro lavorava). sublimi! e di giorgio ginex, che un giorno ha sbagliato la strada per lo studio tv di una soap opera ed è finito per fare una delle cose musicalmente più belle degli ultimi anni?!? bravo!

ma bravo anche a chi come stefano gallarini coltiva una passione senza fine, che lo fa venire in radio ogni giorno e poi lo fa alzare alle sei del mattino anche il weekend, perchè la radio registrata è brutta. non per lui, ma per chi la ascolta.
serving the audience.

brava la giada, che è matta come un cavallo, ha il potere di farmi in****are come pochi altri al mondo, ma ha fatto una radio divertentissima prima con flavia, adesso con stefano gallarini e in mezzo con ambra. già, il mio regret, il mio rammarico più grande: ambra e la giada, che sono durate meno di me quando mi alleno sull'ellittica, per svariate ragioni, ma che hanno un potenziale esplosivo.

be', non sto a citare tutti, perchè eravamo, siamo un mezzo esercito, ma dovrei citare la peculiarità di ognuna delle voci di play radio. perchè nessuno (o quasi) ha mai aperto il microfono tanto per farlo. perchè ognuno si è preparato, lo ha fatto diligentemente, per comunicare sempre qualcosa attraverso quel microfono.
serving the audience.
gabriella mancini, massimo caputi, manuela doriani e mauro de marco, con l'autorevole e amichevole partecipazione di teo teocoli, hanno fatto il programma sportivo più bello, più ricco, più intenso che la radio privata "commerciale" abbia mai fatto. l'unico che può competere è zazzaroni, forse.

be', ognuno dei conduttori di play ha una forza straordinaria proprio nella precisione del proprio lavoro nella dedizione. e ognuno di loro è fortunato, perchè non ha mai lavorato da solo, ma sempre con il supporto di una redazione programmi formata da ragazzi di valore assoluto. fabrizio, francesca, federica, matteo, vittoria e tutti gli altri ragazzi che non cito solo per non finire l'anno prossimo sono stati di una bravura incredibile. per me andare in onda la mattina era come innescare il pilota automatico e partire ad occhi chiusi.

sono stati ben guidati da nicola e coordinati da francesca, ma non avrebbero raggiunto lo stesso risultato, senza la passione che li ha animati sempre, anche oggi che mancano tre giorni alla fine di tutto. certo, forse oggi l'entusiasmo non è lo stesso, ma la dedizione è intatta.
serving the audience.

lo hanno capito (torno al principio di qualche capoverso fa) alcuni dei ragazzi della squadra tecnica, non tutti. peggio per chi non lo ha fatto perchè non si è divertito. un giorno mi racconterà a cosa ha giovato remare contro, giusto per curiosità.

ma sapete cosa mi fa specie?!? chi ha capito prima e meglio l'idea dietro play radio, quella di una radio smart, ancorata alla realtà, aperta a discutere di tutto senza alcun velo e senza reticenze, passando dal ****eggio al tema più serio con la stessa professionalità, siete stati voi che avete scelto di ascoltarla e che mi state scrivendo centinaia di mail di rammarico per l'imminente addio.

a voi dico grazie, esattamente come alle persone che hanno lavorato con me, perchè con le parole che mi state scrivendo in questi giorni, mi state confermando quello che io penso da un po'. chi ascolta la radio sta diventando più smart, più critico e più attento di chi la fa. spero che chi lavora nella radio se ne accorga prima che sia troppo tardi...

be', ancora grazie per tutto il tempo, le coccole, l'affetto che state dando a play e a chi ci lavora. per chi ci ha creduto è un momento di ***** (per usare un francesismo); sono le dimostrazioni di affetto il viatico migliore.

io poi devo ringraziare alcune persone in particolare. e non me ne frega niente di fingere di dire che le persone sono tutte uguali quando non è vero: barbara, francesca, alex benedetti ed alex c sono stati compagni di lavoro fedeli, pazienti, umili e sempre pronti a mettere una stampella alle mie ****ate, che non sono poche.

alcuni di loro proseguono l'avventura, saranno risorse preziose per la nuova radio, perchè lavorano con il cuore e continueranno a farlo. in ultimo aggiungo nicola, che quest'anno ha fatto un lavoro pazzesco e ha fatto fare un lavoro incredibile alla redazione per essere sempre sul pezzo, per capire meglio i temi intorno a cui gli altri generano confusione. qualcuno mi dice che quest'anno play è altra cosa rispetto allo scorso anno: il merito è anche suo.

ho finito questo pippone infinito. e non so cosa dire a chi mi chiede cosa ascoltare da lunedì! io mi dedico a studiare cosa va e cosa no in giro per il mondo. qui, mi divertirò a giocare con i pulsanti dell'autoradio.

lo so che ho dimenticato qualcuno, che non ho citato tutti, ma succede sempre. a chi ha fatto play, a chi l'ha ascoltata, grazie. punto.


Originally posted on lucaviscardi.vox.com
 
Dico solo una cosa, parere personale: Play Radio si è uccisa con le sue mani, con un amministratore delegato come Varvello totalmente incompetente e un direttore come Viscardi che ha mostrato tutti i suoi limiti senza un Suraci dietro. La ciliegina sulla torta è la totale scarsezza di alcuni suoi conduttori, assolutamente incapaci di fare radio ad alto livello. Era chiaro che l'agonia era ormai ad un punto di non ritorno...
 
fabio78 ha scritto:
Dico solo una cosa, parere personale: Play Radio si è uccisa con le sue mani, con un amministratore delegato come Varvello totalmente incompetente e un direttore come Viscardi che ha mostrato tutti i suoi limiti senza un Suraci dietro. La ciliegina sulla torta è la totale scarsezza di alcuni suoi conduttori, assolutamente incapaci di fare radio ad alto livello. Era chiaro che l'agonia era ormai ad un punto di non ritorno...
Forse hai ragione, ma non sono tanto d'accordo anche perchè io sono stato un appassionato di play radio ( forse lo avrete capito :D ), e sinceramente odio magari ascoltare voci come platinette che con tutta onestà non trovo competente rispetto a un Biondi oppure ad un Gallarini. Questo è quello che penso. In conclusione spero che qualche speaker rimanga a far parte del nuovo progetto radiofonico: Virgin Radio ;)
 
Ufficiale: Playradio chiude il 30 giugno!(AGGIORNAMENTO)

Virgin Radio è già al via. Nel frattempo chiude i battenti repentinamente la Radio di Rcs diretta da Viscardi. Che saluta con non poco rammarico…

Da newslinet:

«"Come si fa a dire grazie con l'enfasi che dovrei mettere per rendere giustizia a tutti?!?", scrive sul suo blog (http://lucaviscardi.vox.com) Luca Viscardi, direttore di Play Radio, l'emittente di RCS ormai parte del gruppo Finelco (105 e RMC) a seguito del famoso conferimento societario, al quale tanto spazio abbiamo dedicato negli ultimi mesi su queste pagine, che, tra pochi giorni, lascerà spazio a Virgin Radio, la nuova avventura radiofonica del vulcanico Alberto Hazan.
"Non lo so, non ne ho la più pallida idea e forse non ci riuscirei anche sapendolo. Perchè quello che sta succedendo in questi giorni è qualcosa di un po' surreale", continua Viscardi.
"Siamo ormai a tre giorni dal 30 giugno, la data in cui faremo click su un interruttore e il suono che da anni viene prodotto dai mitici studi di viale richard non si udirà più, perchè quegli studi verranno dismessi già da sabato sera. Mancano tre giorni dal momento in cui il più giovane progetto di radiofonia nazionale del paese verrà spento per lasciar posto ad un'altra emittente.
Potremmo stare qui mesi, magari anni a dibattere su cosa era buono e cosa no di Play, ho idee molto precise in merito, ma non è questo il momento. Perchè questo è solo il momento in cui, tenendo conto che questo blog appare anche sulle pagine di playradio.it, devo dire bravi, complimenti e grazie a tutta la squadra che lavora con me. Perchè non amo dire per me: lavorano insieme a me per voi e per chi come voi che leggete ha scelto di ascoltare il prodotto della nostra passione e della nostra fatica.
Perchè il punto focale è questo: fare la radio significa servire il proprio pubblico. Il resto non conta. E se servire il proprio pubblico significa faticare, a volte rinunciare a qualcosa, non fa niente, perchè il risultato finale sarà migliore e poi l'indotto sarà straordinario. E se poi, invece, per servire il proprio pubblico ci si può anche divertire, allora ancora meglio, perchè si divertirà di più anche chi ascolta.
Questo qualcuno l'ha capito. Qualcuno no. A chi l'ha capito, va il mio grazie, perchè l'idea originale di fare una radio un po' diversa dalle altre secondo me si è concretizzata. E più i concorrenti, i competitors, quelli delle altre radio, mi prendevano per il **** per ciò che stavamo facendo a Play, più capivo che la strada era quella giusta. E qualcuno l'ha interpretata splendidamente. Che dire di Fabio Canino e Francesca Zanni?!? (e di Emiliano che con loro lavorava). Sublimi! E di Giorgio Ginex, che un giorno ha sbagliato la strada per lo studio tv di una soap opera ed è finito per fare una delle cose musicalmente più belle degli ultimi anni?!? Bravo!
Ma bravo anche a chi come Stefano Gallarini coltiva una passione senza fine, che lo fa venire in radio ogni giorno e poi lo fa alzare alle sei del mattino anche il weekend, perchè la radio registrata è brutta. Non per lui, ma per chi la ascolta.
Brava la Giada, che è matta come un cavallo, ha il potere di farmi in****are come pochi altri al mondo, ma ha fatto una radio divertentissima prima con Flavia, adesso con Stefano Gallarini e in mezzo con Ambra. Già, il mio regret, il mio rammarico più grande: Ambra e la Giada, che sono durate meno di me quando mi alleno sull'ellittica, per svariate ragioni, ma che hanno un potenziale esplosivo.
Be', non sto a citare tutti, perchè eravamo, siamo un mezzo esercito, ma dovrei citare la peculiarità di ognuna delle voci di play radio. Perchè nessuno (o quasi) ha mai aperto il microfono tanto per farlo. Perchè ognuno si è preparato, lo ha fatto diligentemente, per comunicare sempre qualcosa attraverso quel microfono.
Gabriella Mancini, Massimo Caputi, Manuela Doriani e Mauro De Marco, con l'autorevole e amichevole partecipazione di Teo Teocoli, hanno fatto il programma sportivo più bello, più ricco, più intenso che la radio privata "commerciale" abbia mai fatto. L'unico che può competere è zazzaroni, forse.
Be', ognuno dei conduttori di Play ha una forza straordinaria proprio nella precisione del proprio lavoro nella dedizione. e ognuno di loro è fortunato, perchè non ha mai lavorato da solo, ma sempre con il supporto di una redazione programmi formata da ragazzi di valore assoluto. Fabrizio, Francesca, Federica, Matteo, Vittoria e tutti gli altri ragazzi che non cito solo per non finire l'anno prossimo sono stati di una bravura incredibile. Per me andare in onda la mattina era come innescare il pilota automatico e partire ad occhi chiusi.
Sono stati ben guidati da Nicola e coordinati da Francesca, ma non avrebbero raggiunto lo stesso risultato, senza la passione che li ha animati sempre, anche oggi che mancano tre giorni alla fine di tutto. Certo, forse oggi l'entusiasmo non è lo stesso, ma la dedizione è intatta.
Lo hanno capito (torno al principio di qualche capoverso fa) alcuni dei ragazzi della squadra tecnica, non tutti. Peggio per chi non lo ha fatto perchè non si è divertito. Un giorno mi racconterà a cosa ha giovato remare contro, giusto per curiosità.
Ma sapete cosa mi fa specie?!? Chi ha capito prima e meglio l'idea dietro Play Radio, quella di una radio smart, ancorata alla realtà, aperta a discutere di tutto senza alcun velo e senza reticenze, passando dal ****eggio al tema più serio con la stessa professionalità, siete stati voi che avete scelto di ascoltarla e che mi state scrivendo centinaia di mail di rammarico per l'imminente addio.
A voi dico grazie, esattamente come alle persone che hanno lavorato con me, perchè con le parole che mi state scrivendo in questi giorni, mi state confermando quello che io penso da un po'. Chi ascolta la radio sta diventando più smart, più critico e più attento di chi la fa. Spero che chi lavora nella radio se ne accorga prima che sia troppo tardi...
Be', ancora grazie per tutto il tempo, le coccole, l'affetto che state dando a play e a chi ci lavora. Per chi ci ha creduto è un momento di ***** (per usare un francesismo); sono le dimostrazioni di affetto il viatico migliore.
Io poi devo ringraziare alcune persone in particolare. E non me ne frega niente di fingere di dire che le persone sono tutte uguali quando non è vero: Barbara, Francesca, Alex Benedetti ed Alex c sono stati compagni di lavoro fedeli, pazienti, umili e sempre pronti a mettere una stampella alle mie ****ate, che non sono poche.
Alcuni di loro proseguono l'avventura, saranno risorse preziose per la nuova radio, perchè lavorano con il cuore e continueranno a farlo. In ultimo aggiungo Nicola, che quest'anno ha fatto un lavoro pazzesco e ha fatto fare un lavoro incredibile alla redazione per essere sempre sul pezzo, per capire meglio i temi intorno a cui gli altri generano confusione. Qualcuno mi dice che quest'anno Play è altra cosa rispetto allo scorso anno: il merito è anche suo.
Ho finito questo pippone infinito. E non so cosa dire a chi mi chiede cosa ascoltare da lunedì! Io mi dedico a studiare cosa va e cosa no in giro per il mondo. Qui, mi divertirò a giocare con i pulsanti dell'autoradio.
Lo so che ho dimenticato qualcuno, che non ho citato tutti, ma succede sempre. A chi ha fatto Play, a chi l'ha ascoltata, grazie. Punto"».
 
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