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Dieci piccoli indiani

Copperfield

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Segnalo una interessante avventura edita "The adeventure company" ed ispirata dalla grande scrittrice di gialli Agatha Christie.
Qualcuno che l'abbia giocato sa dirci se vale veramente il battage pubblicitario?
E gli enigmi sono all'altezza?
 
Posto una recensione che magari ti potrà aiutare nell'acquisto o nel non acquisto.:icon_wink:

Fonte: Spaziogames.it

“Dieci piccoli indiani” è considerato uno dei gialli più entusiasmanti di Agatha Christie, e ciò è testimoniato soprattutto dalle numerosissime copie vendute, dai film ( ben quattro ) che s’ ispirano al medesimo giallo, alle rappresentazioni teatrali improntate sul modello da palcoscenico ideato dalla scrittrice stessa.
Quello che rappresenta uno dei più affascinanti capolavori del “giallo” è anche conosciuto con il titolo di “E non ne rimase nessuno” , denominazione del libro diffusasi per mezzo di copie Americane ed Italiane, ed è proprio questo il nome affidato alla trasposizione videoludica dell’ inquietante narrazione.

Dal libro…
Nell’ incredibile giallo la Christie muove sapientemente dieci protagonisti, giungendo ad un favoloso e mai scontato finale.
Dieci persone, di cui sette uomini e tre donne, si ritrovano nell’ unica casa della tetra Nigger Island, al largo delle coste inglesi.
I dieci sono stati invitati da un certo signor Owen a passare qualche giorno sull’isola, anche se nessuno fra gli invitati lo conosce direttamente. Tutti, alla fine, accettano di recarsi sull’ isola nonostante l’ atmosfera cupa della casa; chi mosso dall’ idea di una proposta di lavoro, chi dalla curiosità, chi dal fatto di aver letto di amici comuni nello stesso invito del misterioso Owen.
Quando tutti gli invitati giungono sull’isola, scoprono che dell’ignoto uomo non c’è traccia ; nonostante ciò sono state lasciate disposizioni a due dei dieci invitati, il maggiordomo e la cameriera, che avranno il compito di preparare una cena al fine di riunire tutti nella sala principale della casa.
Tutti, speranzosi di vedere chi li ha invitati, iniziano a prepararsi per la cena, ignari di ciò che accadrà in seguito; sarà un’ apparentemente innoqua filastrocca per bambini a dettare il destino di ognuno di loro, un monito costantemente presente in vari luoghi della villa : “Dieci poveri negretti se ne andarono a mangiar: uno fece indigestione, solo nove ne restar. Nove poveri negretti fino a notte alta vegliar: uno cadde addormentato, otto soli ne restar…”.

…al gioco
Gli sviluppatori di AWE Games hanno pensato bene di rivolgersi ad un genere di videogioco che, purtroppo, sempre di più è assente dai nostri “hard disk”: l’ avventura “Punta e clicca”.
Il gioco riprende in maniera fedele la trama originale, gli elementi descritti dalla celebre giallista, riproponendo l’ atmosfera di mistero già nota a coloro che hanno letto il libro.
Il “Punta e clicca” è forse, infatti, il genere ideale e che meglio si adatta ad un gioco che presenta un atmosfera e propone una vicenda come questa: toni calmi, pacati ma allo stesso tempo inquietanti, all’ interno dei quali il giocatore ha modo di muoversi con totale naturalezza per dedicarsi all’ analisi degli oggetti che gli si posano attorno.
E questo sembra essere il caso dell’ avventura ludica realizzata da AWE Games.
Gli sviluppatori del titolo in questione, sembrano aver incentrato il loro lavoro sulla trama ed il senso di mistero e di precaria tranquillità che deve per forza incombere sul protagonista, cioè noi.
In linea comunque con quanto ideato dalla Regina del Giallo, si è pensato bene di apportare una lieve modifica, da definirsi propriamente come aggiunta necessaria per una trasposizione videoludica.
In collaborazione con Lee Sheldon, noto scrittore Hollywoodiano nonché game designer, AWE Games ha introdotto quattro finali differenti, questi ultimi determinati direttamente dalla scelta di azione del giocatore durante la “narrazione”.
Nel gioco avremo modo d’ impersonare il giovane Patrick Narracott, un personaggio completamente nuovo ideato proprio in occasione del gioco.
Inizialmente Patrick sarà la figura che accompagnerà i “Dieci piccoli indiani” sull’ isola, e che, causa danno all’ imbarcazione, sarà costretto a rimanere li, in compagnia di tutti gli altri personaggi…

Il Gameplay…
Gli amanti del genere apprezzeranno sicuramente il gameplay conferito al titolo; avremo la possibilità di spostarci di corsa o semplicemente camminare all’ interno dei luoghi propostici, con la possibilità di analizzare buona parte di ciò che ci circonda.
Come in ogni punta e clicca che si rispetti saremo dotati di inventario nel quale poter riporre gli oggetti necessari al proseguimento della vicenda, in correlazione chiaramente alle scelte che andremo a fare sia nei dialoghi , nei quali quasi sempre avremo modo di scegliere fra varie frasi da poter dire in risposta agli altri personaggi, sia nei differenti “rompicapo” che andranno a comporre il gioco.

…e tecnica!
Con il progredire della tecnologia e dell’esperienza nel campo dell’ intrattenimento videoludico e la sete, sempre più incalzante, di “realismo”, generi proposti da giochi come in questo caso “E non ne rimase nessuno”, sono sempre più rari.
Proprio come narrato nella trama su carta stampata avremo modo di vivere gli ambienti che hanno caratterizzato il luogo della macabra e misteriosa vicenda senza il bisogno di fare particolare sfoggio di questa o quell altra funzione 3D di ultima generazione.
Nonostante queste “mancanze”, atte ad effetti speciali e di forte impatto visivo, già da subito avremo modo di respirare la fredda aria della casa e di tutta l’ ambientazione che ci gira attorno.
Avremmo preferito forse una maggiore cura per i personaggi, più che per l’ambiente e gli interni definiti comunque con una notevole cura.
I protagonisti tutti peccano infatti di un concept un po’ datato, che limita espressioni facciali indispensabili in un gioco come questo dove gli stati d’ animo dei personaggi caratterizzano uno dei punti focali del gioco.

Conclusioni!!!
In un mondo dove pixel shader si sposano a serie di vertex, sul ritmo di impressionanti frequenze di vga scaldate a dovere come bolidi prima del tondo e luminoso verde, un ritorno al passato è ben accetto grazie alla ripresa di un genere sempre più raro.
Una trama datata 1939 si dichiara apertamente immortale e sembra andare ben oltre le manciate di pixel ( salvo qualche difetto ) che ogni giorno scorrono sui nostri monitor. Sperando che tutti i difetti indicati possano venire risolti prima dell'uscita del gioco non ci resta che attenderne con trepidanza l'uscita.

Un paio di immagini

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Sul numero di gennaio di TGM c'è una recensione abbastanza buona (80/100). Per gli avventurieri duri e puri forse non sarà il massimo, ma credo che personalmente, non essendo uno di questi, lo comprerò.
Sandro
 
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