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Be cool

Copperfield

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5 Giugno 2003
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Sequel del fortunato “Get Shorty” del 1995. Chili Palmer ha abbandonato l'effimera industria dello spettacolo per dedicarsi a quella della canzone, mescolandosi alla mafia russa, ai rapper dei ghetti. Dalla sala d'incisione ad un concerto degli Aerosmith, fino agli MTV Music Awards, Chili sa come manipolare gli eventi. Ma questo è un business pericoloso, e, naturalmente, si troverà coinvolto in un omicidio, con una schiera di malviventi ed una guardia del corpo gay che vuole diventare un cantante. Fonte FilmUp

Come il suo predecessore, non mi è piaciuto neppure questo sequel; a parte la simpatia di un paio di "nomi" del cinema (Woods e Keitel) che si prestano alla gigioneria, quel che si para innanzi allo spettatore è solo una sequenza di situazioni volutamente stupide, ma che rendono il film troppo sottotono rispetto al calibro degli attori. Travolta e Thurman, per quanto aprano una finestra di ricordi (conun piacevole balletto, ma lontano dagli sfarzi di pulp Fiction), non ce la fanno a tenere in piedi una pellicola che sino alla fine non ha saputo che direzione prendere, a parte quella della noia.
Insulso.

*
 
Insulso ed inutile, ben poco da vedere. Tolta qualche gag scontata e ritrita, perfino il divertimento è ridotto ai minimi termini, quasi una presa in giro. Visto in sala, nel silenzio generale, con molto rimpianto per il denaro speso e molti dubbi sulla volontà autolesionista dei distributori italiani...
In tema di sequel, al confronto "eccezziunale veramente atto secondo" diventa un'opera d'arte.
1/2*
 
Sceneggiato da Peter Steinfeld (autore di un altro deludente sequel, Un boss sotto stress) e diretto da F. Gary Gray (Il risolutore, fondo del fondo), Be Cool sembra voler funzionare ad un certo livello; alla fine, quando iniziano a scorrere i titoli di coda sul filmato di balletti conclusivi, mi rendo conto che ho assistito al nulla. Dov'è finito il fascino di Chili Palmer? Cosa si è messo in testa, produrre dischi? Perché il balletto (enormemente lungo) con la fiamma proibita di Pulp Fiction Uma Thurman è solo un contentino che non sa come accontentare? Perché Danny DeVito ci abbandona subito? Non c'è l'idea di una storia, tranne per gli inseguimenti confusi di gangster rap, russi e alla Keitel con in più interminabili riempitivi a base di Christina Milian (gran bella ragazza, vabbe'); soprattutto, ripeto, non c'è Chili Palmer. Steven Tyler ripreso mentre non è occupato ad esibirsi sul palco ha una faccia che Taylor di Beautiful risuscitata gli fa un baffo...

Voto: *
 
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