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Comunicato Adiconsum: Gas

SATRED

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Gas

Gli errori dell'Eni non possono essere addebitati ai consumatori
Paolo Landi Adiconsum: “Respingiamo eventuali aumenti sulla bolletta del gas. Questi costi vanno addossati al monopolista”.
Il freddo eccezionale non giustifica l'emergenza gas, ne questo può significare un aggravio sulla bolletta per le famiglie, soprattutto quando alla base ci sono state scelte commerciale e/o speculative che hanno portato ampi profitti all'Eni.
La scelta di mantenere bassa l'offerta e lo stoccaggio non è casuale, come testimonia la “tesi sulla bolla del gas”, l'atteggiamento negativo sul carbone, i mancati investimenti per un maggiore stoccaggio o per il potenziamento della rete nelle strozzature già note in Tunisia e Austria.
Adiconsum chiede quindi all'Autorità per l'energia e al Ministro Scajola un accertamento delle responsabilità dell'attuale situazione e soprattutto che eventuali aumenti siano caricati sui bilanci dell'Eni.
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Ufficio Stampa Adiconsum
Luca Rocchi
Valeria Lai
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analisi superficiale e poco corretta...

in ogni caso anche se pagasse l'ENI, alla fine pagheremmo lo stesso sempre
noi, in un modo o nell'altro!

se la bolletta aumenta è solo perchè il prezzo è agganciato a quello del petrolio, non per le vicessitudini di oggi!

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La mia opinione è che nel 99% dei casi, i comunicati delle cosiddette associazioni dei consumatori sono stati semplici episodi, che servono soltanto a mettersi in mostra non appena se ne presenti l'opportunità. (anche per scemenze)
Lo scopo vero è guadagnare visibilità e far credere che i fondi percepiti siano ben spesi. Delle loro "battaglie" (???) si perdono sempre le tracce (es. adiconsum SKY) magari dopo qualche riunione con la controparte. Una volta si diceva che certi discorsi erano propaganda e demagogia, adesso non so...
 
Comunicato Adiconsum

L’emergenza gas è la conseguenza di scelte errate dell’Eni che l’Antitrust ha sanzionato
Pesanti potrebbero essere le conseguenze per le famiglie e per il Paese
Urgono investimenti sulle infrastrutture, sulle rinnovabili, sul risparmio di energia
Paolo Landi, segretario generale Adiconsum, all’Eni: “Il presidente Scaroni dia un segnale concreto di cambiamento ritirando il ricorso al Consiglio di Stat
per evitare che dal mese di aprile le bollette del gas aumentino del 10%”
La ricerca Adiconsum Il settore del gas naturale in Italia: il costo della rigidità evidenzia le responsabilità dell’Eni e del Governo sull’attuale emergenza gas.
Le scelte dell’Eni e la sua posizione di monopolio hanno mantenuto bassa l’offerta di gas per tenere alti i prezzi.
La sanzione dell’Antitrust è una conferma autorevole della ricerca svolta da Ref. per conto di Adiconsum. Ma occorre guardare al futuro. Nel settore energetico c’è bisogno di concorrenza e di grandi imprese in grado di operare sul mercato globale.
Il rischio di un aumento delle bollette del 10% da aprile
Adiconsum chiede all’Eni un segnale immediato di cambiamento delle sue politiche ritirando il ricorso al Consiglio di Stato il cui accoglimento potrebbe comportare un aumento, dal 1°aprile p.v., del 10% della bolletta del gas metano. Il costo del riscaldamento nell’attuale stagione registra un costo di 100 euro in più rispetto all’analoga stagione dello scorso anno.
Liberalizzare, ma mantenendo la proprietà pubblica delle reti
I black-out sulla rete elettrica e l’emergenza gas evidenziano la necessità di assicurare un controllo pubblico sulle reti allo scopo di garantire un pieno sviluppo del Paese.
Più investimenti sulle infrastrutture per assicurare un’offerta maggiore di metano al Paese
Ciò significa investire per superare le strozzature sulla rete in Tunisia ed in Austria, aumentare le capacità di stoccaggio, diversificare le fonti con nuovi rigassificatori in grado di coprire un 25-30% del consumo, il superamento di lacci e laccioli che non consentono una piena concorrenza degli altri operatori.
Investimenti sulle fonti rinnovabili e sul risparmio energetico
I consumatori chiedono ad una grande impresa qual è l’Eni e agli altri operatori ricerca ed adeguati investimenti sulle rinnovabili e sul risparmio di energia. Dai pannelli solari all’eolico al fotovoltaico e alle nuove ricerche sulle cellule solari, l’Italia è e rischia di essere un Paese solo importatore di nuove tecnologie!
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Ufficio Stampa Adiconsum
Luca Rocchi
Valeria Lai
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Il problema in Italia non e' solo l' aumento del costo del petrolio e su questo ci dovremmo abituare ma la mancanza assoluta di una politica energetica nazionale che negli altri paesi e' cosa comune.

Esempi ?? Energia nucleare che in tutti i paesi che ci circondano e' presente mentre da noi si e' deciso di chiuderle e per questo stiamo ancora pagando tutto questo per colpa di certe persone che non riescono a vedere al di la' del proprio naso e si lasciano influenzare facilmente.

Si parla sempre di Chernobyl ma ci si dimentica presto che il nord Italia e' circondato da centrali nucleari e se succede qualcosa negli altri stati ne pagheranno ugualmente le conseguenze intanto parte delle nostre bollette va in tasca ai francesi che vendono energia elettrica prodotta in quelle centrali.

Abbandono totale del carbone, forse l' unico combustibile fossile che si puo' estrarre in Italia a parte un po' di petrolio in Basilicata ma comunque se utilizzato in maniera adeguata non produce piu' inquinamento di una centrale a gas ma almeno non lo importiamo e puo' dare lavoro.

Energia alternativa come l' eolico boicottata da presunti ambientalisti che giudicano sgradevole qualsiasi cosa intanto si continua ad importare petrolio favorendo il finanziamento anche di loschi personaggi.

Energia solare non considerata mentre in nord europa i pannelli fotovoltaici si sprecano ma qui da noi bisogna finanziare altro che serve di piu' nelle nostre case, inceneritori che smaltirebbero i rifiuti osteggiati a causa un altra volta per preistorici pregiudizi mentre intanto le discariche straripano di rifiuti e nessuno piu' li vuole, anzi meglio mandarli in Germania dove vengono usati per produrre energia e qui da noi le tasse sui rifiuti hanno prezzi stellari e anche qui' gli aumenti sono alle porte visto che nessuno dara' il via libera a nuove discariche....

Mi fermo qui' per non scrivere un libro ma tanto qui da noi appena l' inverno sara' passato non si pensera' piu' al gas fino alla nuova crisi...

Ciao ciao :icon_wink: :icon_wink:
 
Quando è evidente che una bolletta del GAS è ormai composta per il 55/60% di tasse..... a fronte di un prezzo al Mc della materia prima sostanzialmente stabile e non superiore al 10% del costo bolletta, e di costi per la distribuzione inferiori al 10%, è evidente che il problema principale si chiama carico FISCALE.
Tutti i costi in Italia originano da questa fame fiscale smodata, a cominciare proprio dal costo del lavoro che è abnorme per le aziende italiane rispetto al resto del mondo e che lascia in tasca ai cittadini troppo poco per sostenere i consumi. Ed è perfettamente inutile limare laddove il margine è piccolo, o fare demagogia dicendo che la pressione fiscale statale è diminuita di un punto sapendo benissimo che quella locale è aumentata del doppio o del triplo, a fronte di risorse che non vanno più dallo stato alle regioni.
E' lo stato che assorbe troppe risorse a fronte di servizi (previdenza, sanità, istruzione, etc.) non propriamente scandinavi.
Vogliamo parlare dei carburanti?
Benzina e gasolio non sono prodotti dal nucleare o dall'eolico, e negli USA girano con auto che consumano come una F1, spendendo meno che da noi.
Non illudetevi, qualunque fosse la fonte energetica, le necessità del fisco italiano renderebbero il prezzo finale per l'energia non molto diverso da quello attuale.
Più la fonte è costosa, più il fisco ci sguazza, e se non basta legare l'IVA al prezzo del prodotto, allora ci si mettono sopra le accise e le imposte fisse, così l'IVA la calcoliamo sul prezzo fittizio creato con le tasse, e l'introito non varia di molto, indipendentemente dal prezzo di mercato della materia prima.
 
YODA ha scritto:
analisi superficiale e poco corretta...

in ogni caso anche se pagasse l'ENI, alla fine pagheremmo lo stesso sempre
noi, in un modo o nell'altro!

se la bolletta aumenta è solo perchè il prezzo è agganciato a quello del petrolio, non per le vicessitudini di oggi!

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Quoto.
 
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