• Non sono ammesse registrazioni con indirizzi email temporanei usa e getta

La samaritana

Luk_Sburry

Digital-Forum Junior
Registrato
25 Gennaio 2006
Messaggi
31


La samaritana è l'ennesimo, doloroso e riuscito film di kim ki-duk. Il regista, ci regala un affresco sofferto e crudele(d'altronde, pare essere proprio la crudeltà, la cifra stilistica che caraterizza il cinema coreano, vedi Park chan-wook con il suo oldboy) di una terribile realtà del suo paese. Se infatti i suoi precedenti lavori, Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera e ferro 3, colpivano per poesia visiva e incanto narrativo, questo sorprende per crudezza visiva e dispererazione narrativa. Scegliere di raccontare il difficile tema della prostituzione minorile, attraverso tre punti di vista cosi differenti, è scelta ardua e coraggiosa. Lo svolgimento del film, ha luogo in una delle tante cittadine coreane, dove, un pò per sogno e un pò per gioco, una giovanissima ragazza intraprende la professione di prostituta. Accompagnata sul posto dalla sua fedele amica/amante, si concede con gioia e fiducia agli uomini. Quando la polizia fa irruzione in un delle tante stanze dei suoi clienti, lei sceglie di suicidarsi. Lo straziante dolore spinge la sua amica a intraprendere la stesso percorso ma, in modo samaritiano e caritatevole rendendo indietro agli ex clienti della sua amica, denaro e frustrazione. Quando il padre, poliziotto profondamente credente e cattolico, lo scopre, comincia a seguirla accanendosi con clienti, ma senza riuscire a trovare il coraggio di parlarne con lei. l'incomunicabilità continua fino a che, mosso dalla sofferenza e dall'amore per lei, decide di portarla a visitare la tomba di sua madre, e il viaggio prosegue fino al bellissimo ed emblematico epilogo. A moltissimi questo film non piacerà, lo troveranno lento e noioso, magari incosciamente viziati da ritmi da spot televisivi frenetici e sparati. ma sappiate ke kim-ki-duk è uno di quei pochi registi contemporanei lascieranno un segno indelebile cinematograficamente parlando.Aspetto con ansia di ritrovare al più presto i suoi prossimi film (anche se pare che non dovrò attendere molto, visto che sembra li realizzi con una rapidità incredibile).E con lui ritoveremo di certo ancora solitudine, morte e spiritualità. Ancora Violenza, infelicità e disprezzo. Ancora tempi lunghi e incantevoli. Ancora Atrocità, vendetta e amore. insomma ancora Kim ki-duk.

Luca Murri
 
Ultima modifica di un moderatore:
Scusa Luca se ti ho ridotto la locandina, ma la tua era troppo "gigante" ed altri utenti avrebbero impiegato un sacco di tempo x visualizzarla... :evil5:
 
impossibile non quotare in toto l'azzeccatissima opinione espressa dall'autore del thread. In effetti, la staticità delle immagini e delle situazioni, che sempre ricorrono nella filmografia del cineasta coreano, provocano un immancabile effetto soporifero nello spettatore. Laddove però tale staticità riesce a "tranquillizzare" (chi si appresta alla visione delle sue opere) in presenza di scenari ampi e luminosi capaci essi - per primi - di evocare un forte senso di pace e rilassatezza (in questo sicuramente il maggior effetto lo si ottiene In Primavera, estate, autunno, inverno...e ancora primavera), più difficile appare scorgere tale pacatezza nelle altre ambientazioni, tipicamente cittadine e dai ritmi forsennati.
Non è un cinema di frontiera, ma non è neppure così immediato. La fotografia è molto bella, il linguaggio visivo non sempre immediato, ma probabilmente è proprio questo a rendere il regista particolarmente apprezzato nel panorama internazione.

**
 
'legendario'

non preuccuparti per l'immagine, l'avrei fatto iO se ci avessi pensato.

ps: ho dimenticato di aggiungere il mio voto 'legendario' eccolo:

***1/2
 
Indietro
Alto Basso