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Cinderella man

Copperfield

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5 Giugno 2003
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Tratto dalla vera storia di Jim Braddock, un pugile che in età avanzata (per la boxe), riuscì a battere in una avvincente e durissima "battaglia" sul ring il campione dei pesi massimi Max Baer.
Un pò come per Million Dollar Baby, anche in Cinderella Man la boxe, per quanto rappresenti la chiave intorno alla quale il film ruota, non è però l'elemento indispensabile. I temi affrontati sono anche altri: l'onore, la famiglia, la fiducia, la fede e la caparbietà; soprattutto quest'ultima, lì a rappresentare una grandissima forza caratteriale, una forza convogliata su pugni liberatori che permetteranno alla famiglia del protagonista, la sopravvivenza in una america dura, sporca, piegata dalla grandi crisi del '29 (splendidamente affrescata da Ron Howard), dove tutti stanno contro tutti in una lotta generalizzata per la sopravvivenza. Dove amicie e valori vengono messe veramente a dura prova.
C'è un episodio che mi è particolarmente rimasto impresso: Crowe obbliga il figlio a restituire un pezzo di carne rubato in macelleria (ovviamente la fame divorava tutti, bambini compresi). Non so se è un fatto realmente accaduto o se Howard ha deciso di "giocare" un pò con il sentimentalismo, ma certo non è difficile immaginare che anche in situazioni così estreme, non ci siano persone capace di soprassedere ai propri valori, alla propria morale.
Sta di fatto che, comunque, la bontà del personaggio sprizza da ogni parte e l'affresco totale che ne segue è nel complesso credibile.
La Zellwegger fà la sua parte senza eccessi o flessioni. Tutto mi è parso ben calibrato.

***
 
I temi sono diversi, ma se dovessi scegliere in base al gradimento personale e per il risultato complessivo, per me Cinderella Man sta sopra Milion dollar Baby di almeno una spanna. Milion dollar Baby sarà anche stato tecnicamente ineccepibile e veicolo di un problema importante come l'eutanasia, ma oltre mezzo film non serve altro che a riempire, cosa fatta sì con molto mestiere ma in attesa di trattare l'argomento vero e proprio, fase che si riduce ad una mezz'ora scarsa. Il tema e la trama di Cinderella Man, invece, accompagnano lo spettatore dal primo all'ultimo istante. Riuscire a farlo bene, cioè senza annoiare, non è così facile come potrebbe sembrare. Ottima recitazione, bella la fotografia ed i costumi, originali le inquadrature, più che passabile il doppiaggio. La scena nell'appartamento spoglio del manager è da sottolineare.
***1/2*
 
Recensione Cinderella man

Cinderella man è un film virile, coinvolgente e classico. Una storia di quelle il cui successo e il favore del publico sono assicurati. Howard, regista sapiente e furbo, sfrutta al suo meglio il proprio talento per le storie ad effetto, trasportando sullo schermo una delle storie vere più belle e simboliche della storia americana. Jack Sparrow è l'impersonificazione stessa del sogno americano e del paese dall'occasione per tutti. E' infatti la storia di un grande pugile di origine irlandese(quindi l'immigrato che trova successo negli stati uniti) che, dopo esser stato travolto dalla grande depressione del 29, riesce a rimettersi in piedi conquistando l'impossibile. Il mito del 'quà tutti c'è la possiamo fare' viene amplificato e eccessivamente glorificato dall'addirittura 'quà puoi avere anche una seconda occasione' che porta il film in alcune scene, a cadere nella retorica più scontata, se non in un patriottismo smielato(vedi scena della conferenza stampa prima dell'ultimo incontro). Ma tutto questi scivoloni retorici ed un esagerato sensazionalismo, non fanno inciampare il film che scivola lungo e benevolo funzionando senza mai irratare forse proprio per la veridicità della storia. Una film valido e importante quindi. Crowe come sempre è strordinario, anche se Giamatti in alcune sequenze gli rubba la scena. Howard confeziona un film di cui l'america odierna sembra sentire il bisogno. Un film che può regalare speranza ai numerosissimi nuovi poveri americani(anche se con quella ahimè non si mangia). Un film per il quale il vecchio roscio, come al solito, non rischia molto ne stilisticamente, ne tematicamente, ma che trova approvazione nella forza del racconto e nell'inevitabile coinvoglimento. In patria ha portato a casa, oltre al solito successo, anche un forte plauso di consensi politici con tanto di richiesta di poriezioni nelle scuole. E allora caro Ron, Happy days...ohh perdon...happy end.

***
 
Tra i migliori "Johnny Depp", forse, ma che c'entra?
 
errare è umano

Ho sbagliato, chiedo scusa. Ho avuto un lapsus freudiano dettato dalla rapidità e la fretta con la quale ho scritto la recensione.:sad:

Jim Braddock, Jim Braddock, Jim Braddock.


spero basti il mea culpa.

cmq traggo una nota positiva dall'avvenimento. Visto che sono un nuovo iscritto devo constatare che la vostra attenzione è lodevole.

Complimenti. Allora sono nel forum giusto.:D

Ps: magari la presa in giro dell'interpretazione migliore di Depp la potevamo risparmiare.
:lol:
 
Non era una presa in giro, ma la risposta data d'istinto, al "who is" di Copperfield. :lol:
 
buoni, buoni...concentriamoci sul film e sulle nostre opinioni :) La mia era ovviamente una presa in giro per Luk, ma vedo che ne avete approfittato subito per calcare la mano...:)
 
Nient'altro che una banale fiction...

Voto: **
 
Ultima modifica:
spacebeagle2003 ha scritto:
Solo per dire, un po o.t. che il miglior Depp é il William Blake di Dead Man, secondo me!
per me invece il miglior Depp è quello di Benny & Joon. Ma stiamo andando fuori tema :D
 
Hai capito benissimo: è un commento che c'è tutto, dato l'impianto e la mediocrità di questo filmetto. :icon_wink:
 
Del resto, certi film "da oscar" sono anche peggio delle fiction..... :icon_wink: :D
 
Verissimo: per questo si sono almeno limitati a nominare il trucco, il montaggio e Giamatti (sarebbe gravissimo se vincesse). Riteniamoci fortunati. :icon_cool:
 
Guarda che non stavo pensando a Cinderella Man & Giamatti.:icon_cool:
 
Strano, perché questo è proprio uno di quei film da Oscar che son peggio delle fiction... :icon_wink:
 
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