• Non sono ammesse registrazioni con indirizzi email temporanei usa e getta

Dopo mezzanotte

gahan

Digital-Forum Senior Master
Registrato
25 Febbraio 2004
Messaggi
1.662
dopo_mezzanotte.jpg


Citazionismo in stile The Dreamers (grazie al cielo depurato dalla politica, tranne che per un manifesto elettorale occasione per una leggera battutina sul finire) in alta definizione digitale. Se c'è qualcosa da apprezzare di questo film di Davide Ferrario è la determinazione con la quale è stato realizzato, in proprio, partendo dall'idea di far parlare più il luogo e quanto evoca piuttosto che i personaggi; questi sono, invero e con tutta la sceneggiatura, semplice ed anche affrettato spunto i cui elementi son stati già visti e già ripresi spesse volte (personaggio taciturno e solitario, intreccio a tre, struttura da favola) e mostrano una certa pesantezza appunto perché solo schematici. Pasotti non convince: il suo personaggio è sì in un certo modo ma lui si impegna troppo nell'addormantarlo ancor di più, del tutto immobile.

Voto: **
 
Ultima modifica:
dopomezzanotte.jpg


Martino (Giorgio Pasotti) è il custode notturno della Mole Antonelliana, si è ricavato una specie di casa da un locale abbandonato dentro il corpo dell'edificio e lì passa le sue giornate quando non lavora. Ma la Mole è anche il Museo del Cinema e, da mezzanotte in poi, diventa il regno di Martino, che ci vive come in un mondo a parte.
Amanda e Angelo provengono dalla parte opposta della città, dal quartiere periferico della Falchera. Angelo è un ladro d'auto, tranquillo nella sua condizione di piccolo delinquente e tombeur de femmes. Amanda, la sua fidanzata ufficiale, è, al contrario, disperatamente alla ricerca di un modo per cambiare la propria vita.
Il destino vuole che un giorno Amanda sia costretta a fuggire dalla polizia e debba chiedere aiuto a Martino. Martino la nasconde nella Mole...



Simpaticissimo filmino che, girato in assoluta economia di mezzi ed attori, allestisce un bellissimo omaggio al cinema, alle sue radici e ai suoi primi esperimenti. Le pochissime parole del protagonista, lasciano spazio all'ampiezza delle immagini, traslate a distanza di un secolo dagli originali.
La storia raccontata passa quasi in secondo piano, lasciando la prima scena del parterre, allo stupendo museo del cinema splendidamente allestito nella Mole Antonelliana (che peraltro consiglio di vedere, per chi non fosse ancora mai stato).
Una piccola-grande opera cui sono particolarmente affezionato, avendo avuto di recente modo di entusiasmarmi allo stesso modo del Pasotti, alla vista di macchine, ombre cinesi, note di produzione, armature e quant'altro appartenga allo strepitoso mondo della settima arte.
Una piccola chicca assolutamente da non perdere.

***
 
Indietro
Alto Basso