Il soggetto è nientepopodimeno che del nostro amato Neil Jordan e, partiti da questo dato, concludiamo che se non si fosse solo limitato a dare il là con la bella idea avremmo potuto vedere un film pienamente riuscito e divertente. Invece l'unica parte davvero convincente di Actors sta nelle spassose caratterizzazioni di Dylan Moran, comico irlandese autore e protagonista della serie tv britannica Black Books. Un po' buttata lì la bambina saggia che aiuta e narra scrivendo sul suo quadernino; un po' buttato lì l'innamoramento istantaneo; un po' buttati lì gran parte dei personaggi, che mancano di sufficiente verve. Oltre alle trasformazioni di Moran, il Barreller originale del fido Michael Gambon non delude. Caine, che è sempre il solito (e che debba fare lo scozzese, l'irlandese, l'americano o quello che volete voi parla sempre uguale), porta a casa la pagnotta facendo la prima donna (e quando lo vediamo con parrucca e tacchi a spillo siam riportati subito alla bionda assassina di Vestito per uccidere) con la stessa voglia che ci mette Miranda Richardson. Però come impreca lui sul palco non impreca nessuno!
Voto: * ½