Roma - Era già accaduto in altre occasioni ed ora risuccede: sono le catene via email, gli appelli trasmessi via posta elettronica, che continuano a riverberarsi in rete anche se si riferiscono a fatti, esigenze ed avvenimenti superati. Sta accadendo in questi giorni all'Ospedale romano del Bambin Gesù, una delle più celebri strutture sanitarie della capitale, i cui centralini sono presi d'assalto da cittadini desiderosi di dare una mano per l'emergenza sangue.
La verità è che il problema delle riserve plasmatiche è citato in una email diffusa da un preoccupato genitore mesi orsono: la "catena della solidarietà" via email non lo sa e molti di quelli che ricevono l'accorato appello del genitore lo ritengono attuale, lo inviano a tutti quelli che conoscono e spesso chiamano il centralino del nosocomio per offrire il proprio aiuto. Ora è lo stesso Ospedale a chiedere una tregua.
In una nota, i responsabili dell'istituto fanno notare come le chiamate si siano moltiplicate dopoché alcuni organi di stampa, senza aver verificato i fatti, hanno diffuso i contenuti dell'appello. Ora lo stesso appello gira anche via SMS.
"La richiesta di sacche di sangue del gruppo 0 Rh negativo, ripresa anche in questi giorni da alcuni quotidiani e da alcune emittenti radiofoniche che hanno pubblicato l'appello senza i necessari riscontri di veridicità - si legge nella nota - sta impegnando seriamente il centralino del Bambino Gesù e il suo Servizio Immunotrasfusionale, rischiando di sottrarre tempo ed energie preziose alle attività ospedaliere".
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La verità è che il problema delle riserve plasmatiche è citato in una email diffusa da un preoccupato genitore mesi orsono: la "catena della solidarietà" via email non lo sa e molti di quelli che ricevono l'accorato appello del genitore lo ritengono attuale, lo inviano a tutti quelli che conoscono e spesso chiamano il centralino del nosocomio per offrire il proprio aiuto. Ora è lo stesso Ospedale a chiedere una tregua.
In una nota, i responsabili dell'istituto fanno notare come le chiamate si siano moltiplicate dopoché alcuni organi di stampa, senza aver verificato i fatti, hanno diffuso i contenuti dell'appello. Ora lo stesso appello gira anche via SMS.
"La richiesta di sacche di sangue del gruppo 0 Rh negativo, ripresa anche in questi giorni da alcuni quotidiani e da alcune emittenti radiofoniche che hanno pubblicato l'appello senza i necessari riscontri di veridicità - si legge nella nota - sta impegnando seriamente il centralino del Bambino Gesù e il suo Servizio Immunotrasfusionale, rischiando di sottrarre tempo ed energie preziose alle attività ospedaliere".
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