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Potenza RMS, P.M.P.O, Watts.

Sat2705

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Scusate, qualcuno sa calcolare queste misure di potenza, mettiamo che abbia acquistato un home theatre che abbia queste misure di potenza:

Potenza continua del sistema (RMS): 30 watts
Potenza massima del sistema (P.M.P.O.): 2000 watts
Potenza continua (RMS): 15 watts

Come faccio a sapere di quanti watts è?
 
La potenza PMPO è una sorta di calcolo balistico capace di forrnire valori di potenza del tutto irreali utili soltanto agli uffici commerciali. La potenza RMS sono invece i WATT di potenza calcolati come la radice quadrata del quadrato della tensione (sul carico, l'altoparlante) divisa per l'impedenza (es. 4Ohm). Ciò darebbe la potenza reale se i segnali all'altoparlante fossero onde sinusoidali, cosa che non è, trattandosi invece di onde complesse. (anche se con l'analisi di Fourier qualunque inviluppo potrebbe essere scomposto in molte sinusoidi)
Cosa poi intendano per potenza continua e potenza continua del sistema mi è abbastanza oscuro.
...leggi sulla targhetta il consumo assorbito e sappi che, nella migliore delle ipotesi la potenza erogata sarà il 20% in meno, divisa tra i canali.;)

Sat80030 ha scritto:
Scusate, qualcuno sa calcolare queste misure di potenza, mettiamo che abbia acquistato un home theatre che abbia queste misure di potenza:

Potenza continua del sistema (RMS): 30 watts
Potenza massima del sistema (P.M.P.O.): 2000 watts
Potenza continua (RMS): 15 watts

Come faccio a sapere di quanti watts è?
 
Ho trovato questo in rete penso che sia esaustivo :eusa_whistle:

Lo stadio d'uscita di un sistema sonoro è costituito da un amplificatore di potenza che trasmette il segnale ad un altoparlante. Il primo, essendo alimentato solitamente con un'alimentazione duale (tra +V e -V) può erogare verso il carico (la cassa) un segnale con una dinamica massima pari appunto a +/- V. L'altoparlante, nonostante sia un pratica una bobina, cioè un carico induttivo, è opportunamente compensato per comportarsi, nella banda di frequenze d'utilizzo, come un carico resistivo R da 2, 4 o 8 Ohm a seconda dei modelli.
Ora, la potenza massima erogabile sul carico si calcola supponendo di trasmettere un segnale sinusoidale di ampiezza massima pari a quella delle alimentazioni (dato che l'amplificatore non può erogare un segnale maggiore). La potenza è espressa dall'integrale del quadrato del segnale in tensione, diviso per la resistenza, cioè
image6.gif

ed è facile verificare come esso valga V2/2R. Questa è la potenza RMS (PRMS) dell'amplificatore, ed è quella normalmente riportata sui fogli tecnici dei produttori di integrati e di altoparlanti; il suo valore massimo è imposto dal calore massimo che l'amplificatore può dissipare mentre funziona e dalla tensione massima delle alimentazioni oltre la quale i transistori interni si bruciano, o dalla corrente massima che può scorrere nelle bobine prima di avere un deterioramento per surriscaldamento o per rottura delle parti in movimento.
Talvolta, per ragioni che devo confessare mi sfuggono totalmente, i produttori di impianti audio usano riportare delle diverse definizioni di potenza, e in particolare la potenza musicale (Pmus) e quella picco-picco (Pp-p). Tra di esse valgono le seguenti relazioni:
Pp-p=2Pmus=4PRMS
La potenza musicale è quella generata da un'onda quadra di pari frequenza e ampiezza della sinusoide di riferimento, usata per il calcolo della potenza RMS; la giustificazione del suo uso è che essa è in realtà la massima potenza che l'impianto può erogare.
Quale dato guardare? In realtà, visto che essi sono legati da strette relazioni matematiche, puoi scegliere di guardare quello che preferisci, pur di confrontare tra loro impianti usando lo stesso metro di paragone.
Mi permetto invece di farti notare come la potenza non sia affatto un buon criterio per giudicare la qualità di un sistema d'alta fedeltà: essa esprime solo quanto intenso sarà il suono che puoi emettere, ma non se esso sarà riprodotto fedelmente o distorto. Per altro, almeno che tu non abiti in una casa isolata, ben difficilmente potrai sfruttare 2-300 Watt RMS senza scatenare le ire dei vicini di casa!
Ben più significativo è riferirsi ad altri parametri quali la distorsione armonica totale (THD - Total Harmonic Distortion) o la banda a +/- 3 db. Questi due dati servono a valutare (seppure in modo un po' approssimativo) le non linearità del sistema.
La banda a +/-3 db dice in quale campo di frequenze il segnale emesso viene attenuato di un fattore minore di 2 rispetto alla frequenza nella quale l'amplificatore ha il maggior guadagno. Essa deve comprendere tutto lo spettro udibile (da 20Hz a 20kHz) per non produrre apprezzabili attenuazioni di alcuni suoni.
La distorsione armonica totale tenta invece di dire di quanto, a causa delle non linearità dell'amplificatore, un segnale puro venga distorto: a tal fine si introduce nel sistema una sinusoide, di solito alla frequenza di 1kHz, e si misura quanta potenza viene trasmessa in uscita alla medesima frequenza e quanta nelle armoniche superiori (2,3,4,... kHz) in quanto si può dimostrare che un sistema perfettamente lineare genererà solo la frequenza base, mentre le non linearità provocheranno un trasferimento di potenza verso le frequenze superiori (percepito dall'orecchio come una distorsione). Quanto minore è questo dato, tanto migliore è l'impianto, ed un dato accettabile deve essere inferiore all'1% della potenza d'ingresso. Faccio notare anche che la THD non si misura mai con il segnale avente la massima potenza erogabile, ma restando almeno un fattore 2 al di sotto, dato che ai limiti della dinamica tutti gli amplificatori distorcono in modo considerevole. Se dunque vedo, per es., che un sistema Hi-Fi eroga 100W RMS ed ha una THD dello 0,5% a 30W, significa che potrò al massimo erogare 100W, ma se voglio una buona resa sonora dovrò aggirarmi sui 30W.
L'unica ragione per andare alla ricerca di impianti d'alta potenza, per un audiofilo che non voglia mettere alla prova le finestre della propria abitazione, è che gli impianti d'alta potenza consentono di solito di ottenere suoni puri e poco distorti a potenze medio-basse (ma anche qui attenzione, i finali di classe D, che data la bassa dissipazione di calore consentono elevate potenze d'uscita, non hanno mai prestazioni eccellenti sotto questo aspetto!).

autore Luca Boschini

Saluti Menelao[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif][/FONT]
 
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