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Provincia meccanica

gahan

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25 Febbraio 2004
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Il marito distrutto, lasciato dalla moglie scappata col figlio e un altro pargolo nato da un tradimento di lei, l'altra figlia data in affidamento alla nonna (perché se sei inadatto a fare il genitore e hai più figli, te ne tolgono uno solo...): la famiglia non ha il becco di un quattrino, ma ha comunque un televisore lcd col quale il maritino abbandonato di fresco può guardare i maghi dell'occulto su una tv locale e chiamare per aver conforto da una centralinista (poi la andrà a cercare, questa bella bionda maltrattata dal marito, per usarla come consulente matrimoniale; naturalmente sparirà nel nulla e lui risolverà tutto mettendosi a correre. Mah!). Meccanicamente disfatti, provinciucoli di bassa lega dalla dizione però sopra la media: Valentina Cervi è molto buona con noi e si fa vedere in tutte le sue grazie; Accorsi è da pianto, uno straccio d'uomo che mentre corre figurativamente (verso cosa?) invita quasi a cantargli la sigla di Vivere, «Vai, e vai, e vai, e vai, e vaaaaaiiiii!!!». Vantiamoci anche di portarli a Berlino...

Voto: *
 
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Trama
La storia di una coppia con due figli che vive in maniera non consona a quello che la società gli impone.

Egoismo, paura, codardia, felicità, dramma, incoscienza. Sono molte le note della vita toccate da Stefano Mordini, qui alla sua prima opera, che riesce a dipingere un piccolo ma duro affresco di vite separate, vuote, inutili; vite che si trascinano stancamente in una provincia dura e fredda; come un meccanismo grigio e non indulgente: una provincia meccanica, appunto, dove nulla è tutto e tutto è niente.
Ed è proprio nel nulla che sprofonda marco, un operaio metameccanico splendidamente interpretato da Stefano Accorsi qui, forse, in una delle sue performance più interessanti, complesse e struggenti, ottimamente affiancato - peraltro - da una bravissima e credibile Valentina Cervi, nel ruolo della moglie Silvia, vittima di sè stessa prima ancora che degli altri.
Un viaggio violento ma credibile nella disperazione, un girone dantesco da percorrere affianco dei protagonisti...fino in fondo.

***
 
Non mi ha fatto impazzire... troppo d'autore per i miei gusti... anche se è stato girato nella mia città: Ravenna

Voto *
 
Un film che non mi ha lasciato per niente il segno...sicuramente un film molto crudo e fin troppo esasperato tanto da proporre situazioni paradossali e poco reali. Insomma giudizio medio!
 
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