Paul Tibbets davanti all'Enola Gay (Ap)
Si è spento Paul Tibbets, il pilota del B-29 «Enola Gay» che sganciò la bomba atomica su Hiroshima. Tibbets è morto a 92 anni a Columbus, in Ohio. Fu lui, all'epoca un colonnello dell'Air Force, a ribattezzare con il nome della madre il bombardiere B-29 Superfortress che il 6 agosto 1945 colpì la città giapponese con il primo ordigno nucleare mai usato nella storia.
Tibbets, secondo quanto ha riferito l'amico di famiglia Gerry Newhouse, ha lasciato detto di non celebrare un funerale per lui e di non porre una lapide sulla sua tomba, per il timore che divenga un luogo per manifestazioni di protesta.
Il pilota guidò nel 1945 un equipaggio di 14 persone, che sganciò un ordigno da 5 tonnellate, battezzato «Little Boy». L'esplosione uccise tra le 70 e le 100.000 persone, mentre altre decine di migliaia rimasero segnate per sempre dalle radiazioni. Tre giorni dopo, gli Usa fecero il bis a Nagasaki, spingendo il Giappone alla resa e chiudendo così la Seconda Guerra Mondiale. «Non sono orgoglioso di aver ucciso 80.000 persone - ha detto Tibbets anni fa, in un'intervista - ma sono orgoglioso di essere partito dal niente, aver pianificato l'intera operazione ed essere riuscito ad eseguire il lavoro perfettamente. La notte dormo bene». Tibbets aveva lasciato l'Air Force nel 1966 con il grado di generale ed aveva messo in piedi una società di taxi-jet in Ohio.
Si è spento Paul Tibbets, il pilota del B-29 «Enola Gay» che sganciò la bomba atomica su Hiroshima. Tibbets è morto a 92 anni a Columbus, in Ohio. Fu lui, all'epoca un colonnello dell'Air Force, a ribattezzare con il nome della madre il bombardiere B-29 Superfortress che il 6 agosto 1945 colpì la città giapponese con il primo ordigno nucleare mai usato nella storia.
Tibbets, secondo quanto ha riferito l'amico di famiglia Gerry Newhouse, ha lasciato detto di non celebrare un funerale per lui e di non porre una lapide sulla sua tomba, per il timore che divenga un luogo per manifestazioni di protesta.
Il pilota guidò nel 1945 un equipaggio di 14 persone, che sganciò un ordigno da 5 tonnellate, battezzato «Little Boy». L'esplosione uccise tra le 70 e le 100.000 persone, mentre altre decine di migliaia rimasero segnate per sempre dalle radiazioni. Tre giorni dopo, gli Usa fecero il bis a Nagasaki, spingendo il Giappone alla resa e chiudendo così la Seconda Guerra Mondiale. «Non sono orgoglioso di aver ucciso 80.000 persone - ha detto Tibbets anni fa, in un'intervista - ma sono orgoglioso di essere partito dal niente, aver pianificato l'intera operazione ed essere riuscito ad eseguire il lavoro perfettamente. La notte dormo bene». Tibbets aveva lasciato l'Air Force nel 1966 con il grado di generale ed aveva messo in piedi una società di taxi-jet in Ohio.
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