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Feed in chiaro, perché?

Snork

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...forse é una domanda sciocca, ma dopo essere passato dalla fase in cui i feed rappresentavano solo un modo per "godere" prima della loro scoperta, poi del loro contenuto, sarà perché adesso ho solo il tempo di leggerli a posteriori, ho cominciato a valutarli con un'ottica diversa che mi ha portato a fare la domanda in oggetto.

L'unica risposta che riesco a darmi è che usare un sistema di criptaggio prevede (forse) il pagamento di una royalty a chi ne detiene la proprietà. Ma i feed usano spesso le cosidette codifiche tecniche, ras e biss in testa, che nel mio immaginario significa un apparecchio che trasmette (pulmino con padella sul tetto) ed uno che riceve (studio televisivo) i quali si mettono d'accordo su quale stringa di criptazione usare e dialogano solo fra di loro.
In alternativa ci vedo il 4.2.2. ma neanche tanto visto l'evolversi tegli apparecchi "consumer"...

I motivi del perché criptare un feed invece sono tanti e li possiamo immaginare, e non credo che il principale sia quello di difendersi dai fruitori a sbafo. Penso soprattutto a utenze che dal contributo gratuito derivante da feed in chiaro ne potrebbero trarre veri e propri supporti per servizi giornalistici e ritrasmissioni clandestini.

Allora torno a chiedermi, perchè esistono i feed in chiaro?, a chi conviene?, c'é una logica a monte?...

...grazie e scusate se la riflessione è risultata veramente sciocca.

Ciao, Snork
 
Certo che sì

Snork ha scritto:
L'unica risposta che riesco a darmi è che usare un sistema di criptaggio prevede (forse) il pagamento di una royalty a chi ne detiene la proprietà.
Leva il forse: si paga per codificare!
 
@Snork
Mi sovviene una discussione di quest' estate: gli scrocconi sono tanti e sempre in agguato.
Ognuno cerca di difendersi come può e, storia di questi giorni, quei sistemi che sembravano blindati, oggi scricchiolano.
I feed vengono accesi per uno o più destinatari perfettamente identificati, che pagano per ricevere o che si identificano con la sorgente.
In alcuni casi, l' intercettazione è indolore e/o tollerata, in altri la visione free diventa debolezza, oltre che danno economico.
Certamente chi è in grado di trasmettere via satellite non si formalizza se deve pagare una royalty
 
In linea di massima non esistono vincoli coercitivi nelle decisioni prese a monte dai broadcasters, in una realtà satellitare continuamente soggetta a cambiamenti.
Un dato è certo: come detto altre volte,mentre anni fa le dotazioni degli uplinkers comportavano un certo costo,oggi gli stessi costi risultano quasi ammortizzati. Mentre cioè un tempo le cosiddette codifiche professionali erano un optional (con maggiorazione inevitabile nei prezzi dei ricevitori) oggigiorno sono ormai caricate on board, ragion per cui il fattore economico è molto meno presente di quanto lo fosse prima.
La centrale operativa non ha alcun bisogno di intavolare un accordo con gli uplinkers sul tipo di format da adottare: generalmente agli uplinkers viene data una disposizione (via email o fax) contenente i dati da immettere e l'orario del test del segnale (che può anche essere effettuato in più fasi) sia per l'ottimizzazione audio che video. Una volta effettuati i controlli incrociati, l'accensione del feed è il momento conclusivo nel corso del quale non è detto non possano accadere ulteriori intoppi (da ciò discendono anche i cambiamenti di format in corso d'opera).
Chiaramente non è possibile stilare tabelle o graduatorie di alcun genere sui differenti modi di regolamentazione delle emittenti: questo perchè i fattori in gioco sono molteplici. Si va dal tipo di evento,alla tutela del marchio in chiave di loghi e consimili,da quante tv riprendono l'evento in oggetto alle scelte ancora più a monte operate da una free tv o da una pay tv.
Prendasi il caso di DSF che,pur essendo free, cripta spesso e volentieri i feeds calcistici(e non invece quelli di handball...c'è difformità anche fra sport e sport in base anche al bacino d'utenza) anche per salvaguardare loghi e grafiche adoperate ed eventualmente intercettabili e rilanciabili(cogli bene il senso Snork parlando di ritrasmissioni clandestine).
Ovvero in senso uguale e contrario il caso di paytv come Sport+ che non si preoccupa più di tanto di lasciare in 420 anche le partite di calcio internazionali o di Coppa Uefa,secondo quella soglia di tollerabilità (come detto da Megadish) accettabile in funzione di logiche aziendali non così fameliche in rapporto ad altri... piranha del sat ( o dovrei dire squali?...). Tendenzialmente(e ripeto,tendenzialmente) più si sale nel budget e più si stringono le maglie e si affilano le cesoie per attirare quanta più utenza a pagamento possibile: quella stessa utenza che magari viene vellicata dalle medesime paytv "restrittive" lasciando talora feeds open come specchietto per le allodole,salvo poi fare completamente dietrofront.
Alla stessa stregua non è inesatto sostenere che la regola è la codifica per gli eventi di richiamo,regola che non è sempre cosi ferrea,a seconda dei providers e delle circostanze; ancor più nella logica di rincorsa fra chi blinda e chi prova ad aprire,laddove sarebbe da stupidi non auspicare che non si riducano quelle forme di pigrizia(sì,succede anche questo) da parte dei broadcasters nel permettere i feeds in chiaro: diciamo che a volte si dimenticano....diciamo...
 
Grazie amici, come sempre esaurientissimi...

Ciao, Snork.
 
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