Sam Bicke non era un uomo qualunque, vittima del sistema sbagliato: era un individuo con dei seri problemi, delle serie patologie psichiche. Il film di Niels Mueller, invece, è quasi convinto del contrario anche se la nevrosi è evidente. Leggendo i titoli di testa balzan subito all'occhio dei nomoni: Alfonso Cuarón, Alexander Payne e Leonardo Di Caprio son lì a finanziare e la fotografia è del da noi fortemente apprezzato Emmanuel Lubezki. A questi fanno da apripista quelli di Sean Penn (e per un film del genere chi altro andavi a prendere?), Naomi Watts (la amiamo? Ebbene sì), Don Cheadle e, con nostra grande gioia, Jack Thompson (l'avvocato Sonny Seiler di Mezzanotte nel giardino del bene e del male). Se non è materia prima che vi fa voglia di vedere un film questa... Ed infatti The Assassination è un film solido (costruzione un po' scolastica, a partire da voce narrante e flashback) e recitato con pari diligenza da parte di tutti i quattro sopra citati. Non molto più, però: a dispetto delle intenzioni è un film che non denuncia niente e racconta quel che racconta in modo se vogliamo scontato e buonista, con il solito Penn che, potrà piacere, ma quando lo lascian gigioneggiar troppo in soggetti-tesi cuciti su di lui ed i suoi alti ideali risulta quasi insopportabile ed ormai standard. Sa far solo il sofferto o il matto. Dobbiamo ancora digerire l'Oscar che ha strappato dalle mani di Bill Murray: sì, siam fissati. Quanto a quel che il film avrebbe dovuto fare, senza scomodare Taxi Driver, andatevi a rivedere Un giorno di ordinaria follia.
Voto: **