L'inizio è bellissimo: i piccoli Bruce e Rachel (nome che, data la scena, ci fa chiedere se non è un altro Ring che stiam guardando...) giocano nel giardino della grande tenuta Wayne, quando l'erede designato cade in un pozzo e viene travolto da un fiume di pipistrelli. Qui ci siam detti: sembra che abbian deciso di far le cose per bene, stavolta. Sì, perché dopo i due capolavori di Tim Burton, Batman era caduto nel baratro chiamato Joel Schumacher ed aveva perso per noi ogni ragione di esistere. Le premesse di questo Begins sono incoraggianti, invece: Nolan a dirigere Christian Bale in costume. Nella parte centrale, rimessa in sesto l'ambientazione a Gotham - più realistica ed attuale rispetto alle precedenti, davvero ottima - e fatta prender forma al protagonista (favolosa la scena nella quale è immobile nella grotta, quasi un tutt'uno con lo sciame di pipistrelli), l'azione che va avanti fino alla fine della pellicola (proprio alla fine capiamo che l'inizio non era totalmente inutile) ripaga dell'attesa ed è gestita efficacemente attraverso un uso bilanciato e con gusto di scenografia ed effetti speciali. Il cast è, come sempre nei film del pipistrello, enorme: ci fa in particolar modo piacere ritrovare in un ruolo quantomeno decente e fuori dal cliché che ormai gli si era attaccato, Gary Oldman. Bale continua a seguire una carriera interessante e torna al suo fisico standard dopo L'uomo senza sonno; Katie Holmes è probabilmente inutile ai fini narrativi e, ci dispiace ammetterlo perché è enormemente carina, non ha grandi doti artistiche... Il resto è composto da una sfilza di nomi, ognuno col suo da fare portato avanti spesso grazie al solo mestiere (ma il genere lo richiede anche): il maggiordomo Michael Caine, il buon Morgan Freeman, lo spietato Liam Neeson, l'avido Rutger Hauer, il boss Tom Wilkinson e lo spaventapasseri Cillian Murphy (il protagonista di 28 giorni dopo). Ringraziamo il fatto che alla Warner abbian scelto Nolan, perché il merito è principalmente suo.
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