Robert Zemeckis è uno dei più grandi realizzatori di film fantastici, capace di regalare atmosfere uniche e riconoscibili pur inserendosi nel grande cinema commerciale. Uno dei più visionari artisti degli studios, coinvolgente narrativamente e visivamente: come non lasciarsi catturare dal meraviglioso Chi ha incastrato Roger Rabbit?, dalla saga di Ritorno al futuro, dal dissacrante La morte ti fa bella, dall'eroe nell'incredibile fumettone Forrest Gump? Zemeckis ha imparato ad andare oltre il genere. Polar Express è una favoletta sdolcinata e semplice che, oltre quell'atmosfera regalata dal magico tocco, di suo non avrebbe molto da dire se non ci fosse l'interesse del motion capture ed il mostruoso Tom Hanks caratterista: il lungo viaggio, nel tempo che si ferma a cinque minuti alla mezzanotte, scivola via fra azione (mista a tocchi illuminati come i camerieri danzerini, il viaggio del biglietto, l'ingresso del senzatetto/fantasma) e lezioni di bontà un po' troppo bonariamente impartite. Insomma, un romanzo di formazione che forma poco, elementare nei pochissimi veri sviluppi narrativi; a maggior riprova di ciò, i personaggi/bambini hanno pochissimo spazio per colpire ed arricchirsi oltre gli schematismi di caratterizzazione e racconto (esempio peggiore sono il sapientone ed il solitario, molto affrettati). Eppure Polar Express rimane luccicante, intrigante e d'effetto: si perde e gira intorno alla spicciola retorica delle feste per piccoli, ma basta il suo sottofondo di campanelli che tintinnano e la sua "When Christmas Comes to Town", essenziale e deliziosa, per avvolgere di spirito natalizio.
Voto: ****
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