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Le avventure acquatiche di Steve Zissou

gahan

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Wes Anderson è un autore: dicasi "autore" colui che sa crearsi un mondo riconoscibile e mantenerlo su pellicola. Di fronte all'autore si parano due pericoli: far schifo e/o stancare alla lunga se manca capacità di rinfrescarsi. Siamo al quarto lungometraggio, quindi ormai chi lo detesta dovrebbe aver l'anima in pace: questo film sarà detestabile come gli altri. Dall'altra parte son maturi i tempi per testare la resistenza del giovine. The Life Aquatic parte dalle solite premesse andersoniane, tecniche e narrative, prima fra tutte quella dei personaggi: ognuno ha un suo perché, dominato da un umorismo impassibile, un suo combattimento interiore. Attorno all'oceanografo un tempo glorioso Bill Murray (un altro uomo caduto alla ricerca di sé stesso, ed il migliore che potesse seguire all'altro di Lost in Translation: quest'uomo deve avere un oscar...) troviamo pezzi essenziali della sua vita riflessi nel suo equipaggio (fantastica la prova di Willem Dafoe), in chi vi si aggiunge (Owen Wilson, sempre a fianco di Anderson ma stavolta solo come attore), nella ex-compagna Anjelica Huston e nella reporter Cate Blanchett (gran classe da parte di entrambe). Più decentrati ma ugualmente caratterizzati sono Jeff Goldblum e Michael Gambon. Stavolta, però, l'ambientazione cambia e si fa stralunatamente avventurosa: un immaginario geografico e naturalistico ricostruito totalmente in Italia (anche gli interni: la gigantesca ricostruzione dell'interno del Belafonte, negli studi di Cinecittà), nel quale i pesci sono nello stop-motion di Henry Selick. Una storia di riscatto all'inseguimento della vendetta contro un fantomatico "squalo giaguaro". Il ritmo, dopo essersi inserito nel blando quotidiano del gruppo di decaduti, carbura per piccoli passi, arrivando al punto di svolta dell'assalto dei pirati. Un'opera molto personale ed umana, misurata e curata, insieme luttuosa (si apre e si chiude con due perdite) e positiva: un andare oltre la propria poetica, aggiungendo un altro pezzo nella sua evoluzione. E' un po' quello che nel recente passato possiam dire per Shyamalan e quello che, per contro, non possiam dire dei crescentemente pretenziosi script kaufmaniani.

***½
 
Ultima modifica:
bello, Wes Anderson non delude.
Potrà non piacere a chi non ama l'umorismo surreale. Ed è vero che il rischio, alla lunga, è di stancare.
Però al momento questo rischio mi sembra beffardamente aggirato, con un sorriso sotto i baffi.

I Tenenbaum forse mi era piaciuto di più, era più film, più compatto, anche i personaggi mi sembravano un po' più ricchi di umanità.

Però anche qui c'è una fantastica capacità di fare cinema, di disseminare dettagli, sottigliezze e ricchezze varie in un quadro a prima vista sgangherato, ma in cui niente è senza motivo e tutto rientra in un quadro coerente. Una sceneggiatura ricchissima e curatissima, ed una regia che la valorizza bene, contribuiscono a dare al film un'aria, come dire, da produzione lussuosa, anche se magari poi i soldi spesi sono meno che per tanti altri film di questo tipo, ma con meno impiego di talento...

***
 
Film "pazzoide" ma piacevole e dal cast stellare....
Diciamo: **1/2
 
ah già che abbiamo scoperto la parola "snob" e adesso ce la butti addosso appena puoi... :D

Ho notato che in un primo tempo era solo "boiata leziosa", ma poi evidentemente noi hai resistito, capisco, non era facile... ;)

Forse è leziosa ma senz'altro non è una boiata..., eppure su una cosa hai ragione: sì, sono tevvibilmente snob :D
 
Penso di aver ragione al 100% sulla boiata leziosa, visto che ero perfino andato a vedermi il film in prima visione, sempre in sala, senza preconcetti (anzi) e senza gatto... :icon_wink:
Il ragazzino regista troppo approfitta del suo pubblico snob, ribadisco.:sad:

http://www.noveporte.it/dandy/snob.htm
 
Tuner ha scritto:
Penso di aver ragione al 100% sulla boiata leziosa, visto che ero perfino andato a vedermi il film in prima visione, sempre in sala, senza preconcetti (anzi) e senza gatto...
ah capisco... e senza versione originale, quindi... mmm...
 
A differenza dei Tenenbaum, questo non m'è piaciuto proprio, se non a tratti.
 
difficile resistere alla tentazione di citare Nietzsche, a questo punto :D
 
andag ha scritto:
ah già che abbiamo scoperto la parola "snob" e adesso ce la butti addosso appena puoi... :D
[...] Forse è leziosa ma senz'altro non è una boiata..., eppure su una cosa hai ragione: sì, sono tevvibilmente snob :D
Tesovo... :D
 
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