Si possono accoppiare n antenne (non solo 2) per diverse ragioni:
1) Per aumentare la direzionalità del sistema ricevente; se le antenne sono affiancate, dello stessa polarizzazione ed in fase, allora si riduce l'angolo di apertura orizzontale, se le antenne sono invece sovrapposte si riduce l'angolo di apertura verticale. Se l'accoppiamento è a matrice, cioè antenne affiancate sia sul piano orizzontale che su quello verticale, e tutte sono in fase, allora aumenta la direzionalità sia dell'angolo verticale che di quello orizzontale.
2) Si possono accoppiare 2 o più antenne in polarizzazzione verticale ed in orizzontale, per ricevere (o trasmettere) segnali in polarizzazione circolare. In questo caso, i segnali tra le antenne devono risultare sfasati in anticipo od in ritardo (pol circolare Dx o Sx) di 90°.
3) Si possono accoppiare 2 o più antenne fisse per cambiare (leggermente) il puntamento senza agire fisicamente sulla struttura. Ad esempio, variando opportunamente la fase di antenne sovrapposte fra loro si può "piegare" il lobo di radiazione verso il basso; situazione tipica per coprire i fondovalle di con impianti trasmittenti vicini ma collocati in quota.
Accoppiare antenne in direzioni diverse è possibile solo quando i lobi delle antenne possono considerarsi isolati, ovvero quando ciò che viene ricevuto da una è praticamente non ricevibile con l'altra.
Accoppiare in fase 2 antenne non sufficientemente direttive puntate in direzioni diverse crea spesso problemi perchè difficilmente uno o più segnali sono ricevibili da entrambe le antenne. Pertanto, anche quando sul canale non ci fossero interferenze, è l'emittente su qual canale a diventare il problema di sè stessa (per colpa delle antenne accoppiate ma puntate in direzioni diverse). Il segnale di linea è infatti la somma algebrica di quelli provenienti dalle 2 antenne, e dato che qui si parla di vettori, cioè ampiezza ma anche fase (ovvero la distanza in cm fra ogni antenna e l'emittente), la somma algebrica potrebbe facilmente essere una sottrazione piuttosto che un'addizione.