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Discussioni su Radio Radicale

Elia

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18 Marzo 2004
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«Siete sintonizzati sugli 88,5 megahertz in FM e quella che state ascoltando è Radio Radicale di Roma»: così, nella tarda mattinata del 26 febbraio 1976, iniziavano le prime trasmissioni dell'emittente politica italiana più longeva e apprezzata.

Nelle due stanze di viale Villa Pamphili (mentre nel palazzo di fronte Daniele Capezzone, bimbetto vispo di quattro anni, gioca buono buono nella sua cameretta) iniziano ad alternarsi al microfono sette militanti diretti da Pino Pietrolucci.

Grande entusiasmo, mezzi di fortuna, struttura decentrata - fino al 1978 nelle sedi di Milano, Genova, Torino, Firenze e Napoli i militanti radicali decideranno autonomamente gran parte del palinsesto - eppure già nelle prime settimane si delinea con chiarezza la linea editoriale che resterà inalterata negli anni: notizie ventiquattro ore su ventiquattro, fili diretti con gli ascoltatoìi (senza filtri, una novità per l'epoca) e messa in onda dei maggiori appuntamenti politici e istituzionali del Paese. Pubblicità zero.

La radio si mantiene con le sottoscrizioni plivate e grazie al finanziamento pubblico del partito: non potendolo rifiutare per legge, il Pr ha infatti deciso di "restituirlo" ai cittedini sotto forma di informazione. Per la piima volta il Palazzo irrompe così nelle case degli italiani, che presto imparano a conoscerne liturgie e protagonisti.

Convinti sostenitori del motto einaudiano del "conoscere per deliberare", Marco Pannella e i dirigenti della Rosa nel Pugno vogliono infatti che il loro organo di partito non si riduca a semplice strumento di propaganda.

Il genovese Paolo Vigevano, editore dell'emittente dal 1978 al 1999, sottolinea come «in tutti questi anni siamo stati l'unico servizio pubblico radiotelevisivo assicurato da un privato e riconosciuto per legge.
Ricordo che il primo grosso impianto di trasmissione lo accendemmo il 16 marzo 1978, giorno del rapimento di Aldo Moro.

Il momento non era casuale: volevamo garantirci spazi di libertà che non venisseri stritolati dalla morsa Rai-grande stampa, compatti sostenitori del compromesso storico».
Il suo pensiero ritorna anche al gennaio 1981, quando la mobilitazione dell'emittente portò alla liberazione del giudice Giovanni D'Urso da parte delle Brigate Rosse: «Siamo stati lo strumento mediatico dell'unico grande successo di dialogo, senza trattativa, con il terrorismo».

Il direttore di allora era Lino Jannuzzi, che oggi ricorda come «determinante in quella circostanza fu il drammatico appello alla Br fatto ai nostri microfoni da Leonardo Sciascia, nostro abituale interlocutore.
Così come rivendico l'invenzione della rubrica "Stampa e Regime", la prima rassegna stampa mai realizzata in Italia, da me affidata a Marco Taradash».

Nel 1986 Radio Radicale diventa anche "Radio parolaccia". Poiche si rischiava la chiudere per mancanza di fondi, vengono sospesi tutti i programmi e si decide di trasmettere senza censura i messaggi di solidarietà degli ascoltatori.

Ben presto sulle segreterie telefoniche si rovesciano a migliaia scherzi deliranti, bestemmie, insulti tra tifosi di calcio, cori razzisti nord-sud...
Diversi anni prima dell'esplosione del fenomeno leghista, l'Italia si scopre improvvisamente piena di rabbia conino se stessa e la sua classe dirigente.

Il clamore è tale che per qualche giorno la magistratura romana dispone il sequestro degli impianti pei impedire la messa in onda di telefonate che possono configurare i reati di vilipendio delle istituzioni e di apologia del fascismo.
A dispetto della sua inconfondibile colonna sonora (dal 1983 trasmette solo Requiem, in ricordo delle migliaia di morti per fame ogni giorno nel mondo), l'emittente festeggia in ottima salute il trentesimo compleanno.

Il suo archivio sonoro, interamente digitalizzato, è ormai un giacimento culturale unico in Italia e probabilmente senza eguali al mondo: a fine gennaio contava 50047 interviste, 12.588 udienze dei più importanti processi, 14.448 dibattiti o presentazioni di libri, 5.685 assemblee, 4.776 comizi o manitestazioni ufficiali, 11.942 conferenze stampa e la voce di ben 124.536 oratori.

Nella redazione romana di via Principe Amedeo il direttore Massimo Bordin non sembra dare un eccessivo rilievo a questo anniversario: l'urgenza del momento è semmai quella di assicurare vita e consenso elettorale alla nuova Rosa nel Pugno.
Con la voce arrocchita dal fumo che da molti anni gli ascoltatori dì "Stampa e Regime" ben conoscono, preferisce guardare avanti e porsi obiettivi ancora più ambiziosi.

«Da tempo la nostra radio si è evoluta nel web (www.radioradicale.it) e stiamo continuando a investire per garantire agli utenti una definizione sempre maggiore dell'audiovideo, perfezionando l'incrocio del mezzo radiofonico con quello televisivo.
Da qui nasce il nostro recente accordo col canale satellitare Nessuno TV.

Che non esclude affatto la nascita in futuro di una nostia emittente televisiva, beninteso con la stessa filosofia editoriale». Perché da quella mattina del 26 febbraio 1976 lo slogan continua a restale immutato: "Radio Radicale. La radio che parla e che ascolta. Dentro, ma fuori dal Palazzo".

(° dal Secolo XIX)
 
"Dentro" il palazzo quando c'è da intascare le miliardate di lire come fondi...
 
Pensi che i collegamenti dalla Camera e dal Senato, la corrente, i dipendenti, le agenzie di stampa, la manutenzione degli impianti, l'ICI per locali eventualmente di proprietà, ecc. si possano mantenere gratis?
Ricorda inoltre che l'Emittente è praticamente l'unico caso di svolgimento di servizio pubblico completamente privo di introiti pubblicitari.
Il che permette di fatto di lavorare e parlare SENZA CENSURE (infatti per questo una certa Irene Pivetti qualche anno fa molto si adoperò per metterla a tacere) e senza temere che le notizie possano essere influenzate da rapporti con qualche multinazionale...
 
Ultima modifica:
RR mi ricorda un poco i lavavetri ai semafori. Ti lavano il vetro senza che tu lo richieda, e poi dicono "pagami, ti ho lavato il vetro !". Il Servizio Pubbilico lo deve fare, appunto, la radio del Servizio Pubblico, e non la radio di un partito che, in cambio di alcune ore inutili ore di diretta dal parlamento (non so se hai notato ma si possono usufruire anche sul SAT sia via radio che TV !), si pagano i dipendenti e gli impianti per gestire una radio di paritio che, senza quegli introiti, sarebbe già chiusa da decenni. O fai solo il servizio pubblico, o fai solo la radio di partito, coi soldi tuoi, però !

PS Senza censure ? mmmmmh, ma allora non la sai la storia di Pannella che telefona in radio e fa allontanare la tipa che fa la rassegna stampa perchè non dice quel che piace a lui ? e allora non l'hai mai sentito "zerbino" Bordin quando conduce con "l'amico" Marco ???
 
Il "senza censure" era riferito anche alla possibilità di intervenire indistintamente per qualsiasi ascoltatore in diretta, senza filtri, e riportante qualunque opinione.

Non ricordavo l'episodio di Pannella, sarebbe però interessante riascoltare il fatto così come avvenne.
Comunque:
ELIA ha scritto:
La radio si mantiene con le sottoscrizioni private e grazie al finanziamento pubblico del partito: non potendolo rifiutare per legge, il PR ha infatti deciso di "restituirlo" ai cittadini sotto forma di informazione.
Il fatto che sia una radio di partito non sminuisce il fatto che sia priva di censure. Il servizio di RAI GR Parlamento (e la RAI è servizio pubblico solo sulla carta, a seconda delle coalizioni di Governo, ormai si sa) invece fu voluto a suo tempo anche per svalorizzare l'operato di Radio Radicale e di chi (sovversivo!) tenta di diffondere informazioni ed opinioni altrimenti totalmente prive di visibilità (vedi anche il referendum dello scorso Giugno).
Un plauso quindi a Radio Radicale, a Emma Bonino e Daniele Capezzone e soprattutto al compianto Luca Coscioni! :eusa_clap:
 
Chiusura Radio Radicale

Radio Radicale, il no di Crimi: "La convenzione non sarà rinnovata"

http://www.repubblica.it/politica/2019/04/15/news/radio_radicale_no_rinnovo_convenzione-224072439/

Segnalo a tutti gli utenti del forum che il 21 maggio prossimo Radio Radicale molto probabilmente se non sicuramente (se il Governo Italiano non interverrà entro qualche giorno) dovrebbe interrompere le proprie trasmissioni visto che Vito Crimi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
con delega all'editoria, ha deciso lo scorso 15 aprile di non rinnovare la convenzione con il MISE per la trasmissione delle attività istituzionali (lui stesso ha dichiarato che "Ha svolto da 25 anni un servizio senza alcun tipo di gara"). Secondo voi cosa succederà dal 21 maggio sulle frequenze dove trasmette attualmente Radio Radicale? Attendo vostre risposte
 
Ultima modifica:
Il patrimonio dell'archivio di sicuro non andrà perso. Ormai è un doppione considerato che da anni c'è GR Parlamento. Le frequenze potrebbero servire alla Rai per coprire finalmente in maniera decente Isoradio. Questo il mio pensiero.
 
Il patrimonio dell'archivio di sicuro non andrà perso. Ormai è un doppione considerato che da anni c'è GR Parlamento. Le frequenze potrebbero servire alla Rai per coprire finalmente in maniera decente Isoradio. Questo il mio pensiero.

Mica male l’idea, a Palermo dal TX di Monte Pellegrino abbiamo un 98.4 a bassa potenza
 
i 98.4 MHz non sono a bassa potenza ma hanno una configurazione differente delle antenne di trasmissione rispetto alle altre radio Rai esercite dallo stesso traliccio di Monte Pellegrino (90.3 GR Parlamento - 94.9 Radio1 - 96.9 Radio2 - 98.9 Radio3) in quanto queste ultime hanno una irradiazione più omogenea su Palermo città e provincia rispetto agli stessi 98.4 di Isoradio che ho la sensazione arrivino meglio verso est/sud-est (in quanto l'area di copertura principale di Isoradio a Palermo e provincia è concentrata sulla A19 Palermo - Catania che si trova a est/sud-est di Palermo). @Salvuccio9239 @xyz123 me lo spiegate il perché di questo "mistero"?
 
Il patrimonio dell'archivio di sicuro non andrà perso. Ormai è un doppione considerato che da anni c'è GR Parlamento. Le frequenze potrebbero servire alla Rai per coprire finalmente in maniera decente Isoradio. Questo il mio pensiero.
E' GRParlamento il doppione...patetico, pure... :eusa_whistle:
 
i 98.4 MHz non sono a bassa potenza ma hanno una configurazione differente delle antenne di trasmissione rispetto alle altre radio Rai esercite dallo stesso traliccio di Monte Pellegrino (90.3 GR Parlamento - 94.9 Radio1 - 96.9 Radio2 - 98.9 Radio3) in quanto queste ultime hanno una irradiazione più omogenea su Palermo città e provincia rispetto agli stessi 98.4 di Isoradio che ho la sensazione arrivino meglio verso est/sud-est (in quanto l'area di copertura principale di Isoradio a Palermo e provincia è concentrata sulla A19 Palermo - Catania che si trova a est/sud-est di Palermo). @Salvuccio9239 @xyz123 me lo spiegate il perché di questo "mistero"?

Secondo me il mistero sarà che le prime quattro che hai nominato hanno una spaziatura di 300 kHz tra un emittente e l’altra e di conseguenza non vi è un rischio che un emittente possa disturbare un altra, ma nel caso di Rai Isoradio esercente sui 98.4 ha i vicinissimi 98.6 di Radio Mia che per non disturbarla avranno buttato le antenne al contrario

E' GRParlamento il doppione...patetico, pure... :eusa_whistle:

Manda pure Rai Radio Tutta Italiana... sinceramente ne avrei fatto un contenitore su Rai Radio 3
 
Secondo me il mistero sarà che le prime quattro che hai nominato hanno una spaziatura di 300 kHz tra un emittente e l’altra e di conseguenza non vi è un rischio che un emittente possa disturbare un altra, ma nel caso di Rai Isoradio esercente sui 98.4 ha i vicinissimi 98.6 di Radio Mia che per non disturbarla avranno buttato le antenne al contrario

@Salvuccio9239 Infatti almeno nella mia zona (Montegrappa/Villaggio Santa Rosalia) così come nella parte ovest di Palermo città, arriva con segnale molto più basso rispetto alle altre radio Rai esercite dalla stessa postazione (di conseguenza con radio poco selettive arriva disturbata dai più potenti (in città) e vicini 98.6 di Radio Mia) mentre invece procedendo verso est Isoradio arriva meglio tanto che si equivale di segnale più o meno a quelle delle altre radio Rai esercite sempre da Monte Pellegrino come se Isoradio (sempre viaggiando verso est lungo la A19 Palermo-Catania almeno fino a Cefalù) è una delle radio più potenti esercite da Monte Pellegrino, mentre al contrario nella parte ovest di Palermo è come se trasmettesse a bassa potenza anche se in realtà, come accennato prima, non è così.
 
Ultima modifica:
Secondo me il mistero sarà che le prime quattro che hai nominato hanno una spaziatura di 300 kHz tra un emittente e l’altra e di conseguenza non vi è un rischio che un emittente possa disturbare un altra, ma nel caso di Rai Isoradio esercente sui 98.4 ha i vicinissimi 98.6 di Radio Mia che per non disturbarla avranno buttato le antenne al contrario

@Salvuccio9239 Infatti almeno nella mia zona (Montegrappa/Villaggio Santa Rosalia) così come nella parte ovest di Palermo città, arriva con segnale molto più basso rispetto alle altre radio Rai esercite dalla stessa postazione (di conseguenza con radio poco selettive arriva disturbata dai più potenti (in città) e vicini 98.6 di Radio Mia) mentre invece procedendo verso est Isoradio arriva meglio tanto che si equivale di segnale più o meno a quelle delle altre radio Rai esercite sempre da Monte Pellegrino come se Isoradio (sempre viaggiando verso est lungo la A19 Palermo-Catania almeno fino a Cefalù) è una delle radio più potenti esercite da Monte Pellegrino, mentre al contrario nella parte ovest di Palermo è come se trasmettesse a bassa potenza anche se in realtà, come accennato prima, non è così.

Io sono in zona Oreto - Stazione Centrale e il segnale è su 3/5 tacche fisso, a breve posto una foto del segnale
 
Non so cosa succederà dal 21 maggio sulle frequenze di Radio Radicale... Sono troppo curioso di sapere cosa accadrà... Cessione delle loro frequenze alla Rai o ad emittenti private?
 
se chiudono penso che in pole position per acquistare le frequenze ci sia rtl

A Palermo dubito perché già hanno i 102.3 di RTL 102.5 e i 93.5 di Radio Zeta dalla postazione di Monte Pellegrino, l’unica radio del Network a non essere su Monte Pellegrino è Radio Freccia che opera sui 97.8 da Monte Grifone
 
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