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Mondiali Usa 1994 a "Italia-Germania 4-3"

SATRED

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5 Aprile 2004
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Nuovo appuntamento per “Italia-Germania 4-3”, rubrica di approfondimento di Giorgio Porrà in onda il venerdì alle ore 21.00 su SKY Sport 1, e in replica il martedì alle ore 14.30.
120 minuti dedicati ai Mondiali di calcio, percorso di avvicinamento ai Mondiali di Germania 2006 che Sky trasmetterà integralmente in esclusiva per l’Italia. Un lungo viaggio, raccontato dai protagonisti attraverso immagini ed interviste. La puntata di domani, venerdì 10 marzo, sarà dedicata al Mondiale giocato negli Stati Uniti nel 1994. Spazio quindi allasintesi di “Italia-Nigeria”, ottavi di finale del Mondiale disputato negli USA, che si giocò il 5 luglio di quell’anno. L’Italia vinse con la Nigeria (dopo i tempi supplementari) grazie ad una doppietta di Roberto Baggio che aprì agli azzurri le porte verso la volata finale. Gli uomini di Sacchi approdarono infatti alla finalissima di Los Angeles contro il Brasile, che poi si aggiudicò la Coppa vincendo ai calci di rigore.
Gianluca Vialli disegnerà la figura di Roberto Baggio, anche attraverso il libro di Emanuela Audisio dal titolo “Bambini infiniti”.
Spazio quindi all’attualità, raccontata grazie ad un servizio girato a Caldogno, paese natale di Roby Baggio, dove, tra l’altro, sta per sorgere un museo dedicato proprio al “Codino”.
Ospite in studio Luca Marchegiani, che fu tra i protagonisti del mondiale a stelle e strisce. Anche se il portiere titolare della squadra di Sacchi era Pagliuca, Marchegiani si trovò a sostituirlo nella gara che l’Italia giocaò contro la Norvegia. Il numero 1 titolare fu infatti espulso in occasione della prima norvegese, dopo avere toccato il pallone con le mani oltre alla sua area di rigore. Fu Marchegiani a giocare le due successive partite contro Messico e Nigeria, decisive per la qualificazione ai quarti.
Spazio quindi ad un’intervista a Beppe Signori, anch’egli protagonista della “spedizione americana”, attualmente in forza alla squadra ungherese del Matáv Sopron e a Gianluca Pagliuca, suo compagno nell’avventura del 1994, ora al Bologna, in serie B. E ancora: interviste ai “debuttanti” di quel mondiale, Antonio Benarrivo e Gianfranco Zola.
Il Mondiale di USA ’94 fu “visto da vicino” anche da un grande artista italiano: Renzo Arbore che, in un’intervista esclusiva ricorda quell’esperienza.
Spazio infine all’attualità e alla Nazionale con Beppe Bergomi nella veste di intervistatore: in questa puntata spazio al difensore del Palermo e della Nazionale, Fabio Grosso. Tema della chiacchierata la Nazionale, i rapporti con il Ct Lippi ed i prossimi Mondiali.
Anche in Germania chiederai la maglia numero 11, o ti va bene una qualsiasi? Domanda Bergomi.
Penso che andrà bene qualsiasi maglia – risponde Grosso- se ci fosse l’opportunità…”
Hai esordito contro la Svizzera: avevi detto che quella maglia l’avresti incorniciata. Ma pensavi, dopo quell’esordio, di poter arrivare fino ai Mondiali?
No! E tuttora, quando mi viene da pensare alla competizione che si sta avvicinando, mi emoziono. Con l’avvento di Lippi ci sono state tante conferme, sono stato contentissimo di tutta la fiducia che mi ha dato il mister. Penso a volte di averla anche contraccambiata. Ora mancano pochi mesi, sembrano tanti, ma si avvicinano in un attimo e io mi auguro di avere la possibilità di partecipare a questo sogno, perché per me lo è”.
Insieme al Milan e alla Juventus, forse siete la squadra che dà alla Nazionale più giocatori. Qual è il segreto?
Il segreto è che una squadra, una società, dopo tanti anni di Serie B, si è catapultata in Serie A ottenendo risultati grandiosi, quelli dell’anno scorso. Siamo arrivati subito in Coppa Uefa e non è facile per una neo-promossa. Eravamo e siamo una squadra che ha tantissimi giocatori italiani, tantissimi giovani, anche molto bravi”.
Quando sei arrivato in Nazionale qual è stato il compagno che ti ha aiutato di più nell’inserimento?
Più che il compagno, quando sono arrivato io, e tuttora quando continuo ad andare, è il gruppo che mi ha impressionato. Perché, sai, vedevo la Nazionale come un sogno, poi arrivarci… non sai mai cosa ti aspetta. Invece, una volta che sono entrato, ho trovato grande disponibilità anche dai grandi campioni. E’ questo forse anche questo che caratterizza un campione: il saper mettere a proprio agio anche giocatori alle prime esperienze in Nazionale”.
All’interno del vostro gruppo è arrivato un mio amico, un ex grande giocatore come Ciro Ferrara.
Ferrara è sicuramente un giocatore che ha dato tantissimo al calcio e non può che essere un avvento positivo perché può dare il suo entusiasmo, le sue capacità-che sono grandissime- e, da parte mia, mi auguro di poterlo conoscere perché vorrebbe dire far parte ancora della squadra”.
 
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