La Rai, com’è noto, ha dovuto pianificare la diffusione dei canali tematici e in HD trasmettendoli in rete SNF (Single Network Frequency), vale a dire che in tutto il territorio nazionale, Sardegna esclusa, i diversi ripetitori trasmettono contemporaneamente lo stesso segnale sulla medesima frequenza. Nella fattispecie, i Multiplex 2-3-4 Rai vengono trasmessi rispettivamente sui ch 30-26-40 in banda IV e V Uhf. Ciò per ovviare al dissennato (e unico nel pianeta), proliferare delle frequenze assegnate alle emittenti-spazzatura, tra l’altro
sovvenzionate con il denaro pubblico poiché sarebbero “editrici” al pari della stampa, nonostante ben poche trasmettano i notiziari locali.
In “teoria”, i segnali provenienti da diverse postazioni dovrebbero combinarsi o sommarsi positivamente qualora siano compresi entro un intervallo di guardia di 224 μ-secondi, corrispondente a una distanza tra un trasmettitore e l’altro, di circa 65 Km. Ma in pratica, quanto si innesca
la malefica propagazione anomala, tali segnali diventano distruttivi. Un tempo era un fenomeno soprattutto estivo, ora si sta trasformando in “perenne”, proprio come le erbe infestanti, e infatti anche oggi, a metà ottobre, prosegue neanche fossimo tornati in agosto
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