"illegale" è un termine che ha poco significato se non si aggiunge una certa qualificazione: illegale civilmente, penalmente o amministrativamente?
posto che, almeno nella UE, il diritto di circolazione di beni, servizi e persone è garantito a livelli pressoché costituzionali, e che la disciplina restrittiva dei diritti venduti su base nazionale appare (almeno a me) in palese violazione di tale diritto, certamente allo stato si può dire che vedere una pay tv in un paese in cui quella pay tv non ha diritti di trasmissione costituisce un illecito civile in quanto viola il contratto di sottoscrizione
peraltro in genere il soggetto che commette la violazione non è l'utilizzatore finale bensì il "prestanome" che si adopera per farsi intestare un abbonamento che sa già non utilizzerà e che andrà all'estero, ma è pressoché impossibile che le conseguenze vadano oltre la semplice disattivazione dell'abbonamento (per cui chi subisce il danno di fatto è solo l'utilizzatore finale)
dal punto di vista penale invece il privato cittadino (prestanome dell'abbonamento o utilizzatore finale che sia) non commette alcun illecito perché l'utilizzo non è a scopo di lucro, diversa invece la situazione per gli operatori professionali, che siano rivenditori, providers (qualcuno ricorderà i sequestri qualche anno fa, in sede penale, contro Albaniasat che venedeva i suoi abbo in Italia) o anche gestori di locali pubblici, contro cui può essere configurata una violazione del diritto d'autore con rilievo penale (171 ter lett. e) L. 633/41)
su questo ultimo punto peraltro pende una vertenza alla Corte di Giustizia di Lussemburgo tra alcuni gestori di pub britannici e BSkyB, con i primi che rivendicano il loro diritto ad acquistare regolari card di abbonamento da qualsiasi operatore di un paese UE e a utilizzarle nei loro esercizi (si tratta di provider, greci nella fattispecie, che trasmettono la Premiership, per cui BSkyB è particolarmente agguerrita...) in virtù del principio della libera circolazione dei servizi (articolo 49 del Trattato)
l'eventuale vittoria della tesi dei gestori dei pub stravolgerebbe l'intero mercato delle pay tv europee (stile sentenza Boosman, per intenderci) con tutti i cittadini europei legittimati ad abbonarsi a una qualsiasi pay tv europea e con i providers che saranno tendenzialmente obbligati ad adeguarsi (in primis mi viene in mente la necessità, peraltro non particolarmente difficile da realizzre, di utilizzare tracce audio multilingue stile euronews)
JSC Sports trasmette eventi sportivi in cui diritti in Italia sono detenuti, in alcuni casi in esclusiva, da altri operatori, e non ha acquisito tali diritti per il territorio italiano, per cui non è legittimata a vendere i propri abbo a soggetti domiciliati in Italia
EURO 1080 (HD1 e HD3) invece trasmette eventi che non violano i diritti contrattuali di nessun operatore italiano per cui può essere liberamente venduta in Italia, salvo però eccezioni in cui è costretta a non rendere disponibili agli abbonati italiani alcuni specifici eventi i cui diritti dono detenuti da altri (ricordo ad esempio che non poterono abilitare le card italiane per il torneo olimpico di hockey a Torino)