Questo non e' un post politico. E' un post che affronta i nodi sulla strategia RAI SERVIZIO PUBBLICO. Spero qualche giornalista lo legga.
Partiamo dal rilascio delle card che ad oggi e' possibile solo acquistando un decoder. Non e' proprio normale che un servizio pubblico adotti strategie commerciali volte all'acquisto del decoder e non alla fruizione di un servizio. Se io compro un decoder tivusat e il cane si mangia la card o questa si smagnetizza o si perde vorrei poter ricevere una nuova card senza dover riacquistare un secondo decoder. Di fatto, invece, la strategia commerciale fa si' che non e' possibile e forse non lo sara' in futuro ottenere la card senza aver pagato almeno 100 euro che e' il costo di un bundle cam + card (disponibile dal prossimo anno) o di un bundle decoder tivusat + card.
C'e' inoltre molto da ridire se, come mi pare di aver capito, l'attuale SamsungCam (per DTT) e' effettivamente compatibile col servizio. Quindi se io oggi ho un decoder CI e una SamsungCam e li ho gia' acquistati in teoria con una tessera (gratuita) tivusat potrei gia' vedere tutto: invece devo attendere un anno e pagare 100 euro (o quel che ci chiederanno) per avere un'altra cam (identica o quasi a quella che gia' posseggo). Ripeto, questi "trucchetti" sono gia' "antipatici" quando fatti da tv commerciali, ma quando e' il servizio pubblico ... per il quale gia' paghiamo un canone annuo di 100 euro ...
L'attenzione verso tivusat non e' solo di quegli utenti che vogliono godere a vedere i canali RAI SERVIZIO PUBBLICO in streaming web, sul cellulare, col dtt e col sat per il solo gusto di fare incetta di sorgenti. E' invece una necessita' per chi, come il sottoscritto, non e' raggiunto dal segnale terrestre (ne' analogico e ne' digitale) e, nonostante un abbonamento a Sky Cinema che fino al mese scorso mi consentiva di vedere i gran premi di F1 della RAI SERVIZIO PUBBLICO, oggi deve spendere 100 euro per comprare un decoder che e' decisamente obsoleto (chi non scommette sul prossimo passaggio di tivusat al dvb-s2?). Il ritardo con cui la RAI SERVIZIO PUBBLICO fornira' la CAM e' semplicemente inaccettabile e in violazione alle norme sul decoder unico. La CAM della RAI SERVIZIO PUBBLICO doveva essere fornita gia' negli anni passati e deve esserlo ancor di piu' oggi che ha disdetto il contratto con Sky. Perche' qui chi sta violando la legge sul decoder unico e' la RAI SERVIZIO PUBBLICO, non Sky: Sky tra 1000 capricci alla fine ha ceduto (dovuto cedere) la licenza a terzi e finora c'e' un unico produttore di decoder che e' compliant con le specifiche di Sky (e' l'X-Dome). Certo, Sky dovrebbe rendere la vita piu' semplice anche agli altri produttori, ma questo e' un altro punto. La RAI SERVIZIO PUBBLICO invece no, propone decoder obsoleti costringendo chi non e' raggiunto dal digitale terrestre a dotarsi di apparecchi vecchi. Quest'ultimo punto non e' affatto pretestuoso. La tecnologia progredisce ed e' giusto e normale che gli utenti la seguano ma e' anche giusto e normale che gli utenti possano scegliere il momento opportuno per fare un acquisto, ottimizzando la spesa in base al proprio portafogli. La RAI SERVIZIO PUBBLICO ha gia' un precedente: ha proposto sul mercato decoder sd, salvo poi lanciare in sordina i primi canali/eventi hd nelle aree raggiunte dallo switch-off. La RAI SERVIZIO PUBBLICO ha dimostrato di non avere lungimiranza nel comunicare la sua transizione all'HD ai suoi abbonati. E' piu' che legittimo da parte degli utenti supporre un comportamento simile anche per la trasmissione satellitare. Ma la RAI SERVIZIO PUBBLICO che fa: prima obbliga dall'oggi al domani chi non e' raggiunto dal segnale digitale terrestre a dotarsi di un decoder satellitare obsoleto, per poi proporgli successivamente il nuovo decoder hd. E' diritto (non dovere) dell'utente passare all'HD, ma perche' nel frattempo obbligarlo a scegliere di non vedere gli eventi sportivi o comprare un vecchio decoder sd? E di fatto questo e' un decoder obbligatorio per quella percentuale di utenti che, con lo switch-off, perdera' a breve (Val D'Aosta, Lazio, Campania, Trentino, Alto Adige, Torino, Cuneo) o ha gia' perso (Sardegna) il segnale analogico e, vuoi per la distanza dal ricevitore o per altri motivi, non avra' la fortuna di essere raggiunto dal digitale terrestre.
La strategia del gruppo TivuSat avrebbe dovuto mirare alla distribuzione PRIMA delle CAM e DOPO dei decoder. Cosi' non e' stato, con una politica poco accorta nei confronti dell'e-waste (vendita di apparecchi obsoleti e che andranno reciclati), del risparmio energetico (un ennesimo apparecchio da tenere in stand-by), della tasca degli utenti (almeno 100 euro), del confort degli utenti (occorrera' mettere in stand-by un decoder prima di accendere l'altro) e delle leggi sul decoder unico. Una politica che invece premia i soliti produttori di hardware e "quelli del bollino". Non e' chiara la possibile motivazione "tecnologica" dietro questa scelta: se questi produttori hanno potuto preparare i loro decoder per tempo, non si capisce perche' per la produzione delle CAM occorra un anno di piu'. Quali sono le reali cause di questo ritardo? Chi ci guadagna? Perche' la RAI SERVIZIO PUBBLICO non annuncia in anticipo le sue reali intenzioni (sulla rottura con Sky, sull'HD e sulla PayPerView) e le cose si sanno solo l'ultimo giorno, a decisioni gia' prese? In che modo "l'alleato" MediaSet condiziona le sue scelte?
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Partiamo dal rilascio delle card che ad oggi e' possibile solo acquistando un decoder. Non e' proprio normale che un servizio pubblico adotti strategie commerciali volte all'acquisto del decoder e non alla fruizione di un servizio. Se io compro un decoder tivusat e il cane si mangia la card o questa si smagnetizza o si perde vorrei poter ricevere una nuova card senza dover riacquistare un secondo decoder. Di fatto, invece, la strategia commerciale fa si' che non e' possibile e forse non lo sara' in futuro ottenere la card senza aver pagato almeno 100 euro che e' il costo di un bundle cam + card (disponibile dal prossimo anno) o di un bundle decoder tivusat + card.
C'e' inoltre molto da ridire se, come mi pare di aver capito, l'attuale SamsungCam (per DTT) e' effettivamente compatibile col servizio. Quindi se io oggi ho un decoder CI e una SamsungCam e li ho gia' acquistati in teoria con una tessera (gratuita) tivusat potrei gia' vedere tutto: invece devo attendere un anno e pagare 100 euro (o quel che ci chiederanno) per avere un'altra cam (identica o quasi a quella che gia' posseggo). Ripeto, questi "trucchetti" sono gia' "antipatici" quando fatti da tv commerciali, ma quando e' il servizio pubblico ... per il quale gia' paghiamo un canone annuo di 100 euro ...
L'attenzione verso tivusat non e' solo di quegli utenti che vogliono godere a vedere i canali RAI SERVIZIO PUBBLICO in streaming web, sul cellulare, col dtt e col sat per il solo gusto di fare incetta di sorgenti. E' invece una necessita' per chi, come il sottoscritto, non e' raggiunto dal segnale terrestre (ne' analogico e ne' digitale) e, nonostante un abbonamento a Sky Cinema che fino al mese scorso mi consentiva di vedere i gran premi di F1 della RAI SERVIZIO PUBBLICO, oggi deve spendere 100 euro per comprare un decoder che e' decisamente obsoleto (chi non scommette sul prossimo passaggio di tivusat al dvb-s2?). Il ritardo con cui la RAI SERVIZIO PUBBLICO fornira' la CAM e' semplicemente inaccettabile e in violazione alle norme sul decoder unico. La CAM della RAI SERVIZIO PUBBLICO doveva essere fornita gia' negli anni passati e deve esserlo ancor di piu' oggi che ha disdetto il contratto con Sky. Perche' qui chi sta violando la legge sul decoder unico e' la RAI SERVIZIO PUBBLICO, non Sky: Sky tra 1000 capricci alla fine ha ceduto (dovuto cedere) la licenza a terzi e finora c'e' un unico produttore di decoder che e' compliant con le specifiche di Sky (e' l'X-Dome). Certo, Sky dovrebbe rendere la vita piu' semplice anche agli altri produttori, ma questo e' un altro punto. La RAI SERVIZIO PUBBLICO invece no, propone decoder obsoleti costringendo chi non e' raggiunto dal digitale terrestre a dotarsi di apparecchi vecchi. Quest'ultimo punto non e' affatto pretestuoso. La tecnologia progredisce ed e' giusto e normale che gli utenti la seguano ma e' anche giusto e normale che gli utenti possano scegliere il momento opportuno per fare un acquisto, ottimizzando la spesa in base al proprio portafogli. La RAI SERVIZIO PUBBLICO ha gia' un precedente: ha proposto sul mercato decoder sd, salvo poi lanciare in sordina i primi canali/eventi hd nelle aree raggiunte dallo switch-off. La RAI SERVIZIO PUBBLICO ha dimostrato di non avere lungimiranza nel comunicare la sua transizione all'HD ai suoi abbonati. E' piu' che legittimo da parte degli utenti supporre un comportamento simile anche per la trasmissione satellitare. Ma la RAI SERVIZIO PUBBLICO che fa: prima obbliga dall'oggi al domani chi non e' raggiunto dal segnale digitale terrestre a dotarsi di un decoder satellitare obsoleto, per poi proporgli successivamente il nuovo decoder hd. E' diritto (non dovere) dell'utente passare all'HD, ma perche' nel frattempo obbligarlo a scegliere di non vedere gli eventi sportivi o comprare un vecchio decoder sd? E di fatto questo e' un decoder obbligatorio per quella percentuale di utenti che, con lo switch-off, perdera' a breve (Val D'Aosta, Lazio, Campania, Trentino, Alto Adige, Torino, Cuneo) o ha gia' perso (Sardegna) il segnale analogico e, vuoi per la distanza dal ricevitore o per altri motivi, non avra' la fortuna di essere raggiunto dal digitale terrestre.
La strategia del gruppo TivuSat avrebbe dovuto mirare alla distribuzione PRIMA delle CAM e DOPO dei decoder. Cosi' non e' stato, con una politica poco accorta nei confronti dell'e-waste (vendita di apparecchi obsoleti e che andranno reciclati), del risparmio energetico (un ennesimo apparecchio da tenere in stand-by), della tasca degli utenti (almeno 100 euro), del confort degli utenti (occorrera' mettere in stand-by un decoder prima di accendere l'altro) e delle leggi sul decoder unico. Una politica che invece premia i soliti produttori di hardware e "quelli del bollino". Non e' chiara la possibile motivazione "tecnologica" dietro questa scelta: se questi produttori hanno potuto preparare i loro decoder per tempo, non si capisce perche' per la produzione delle CAM occorra un anno di piu'. Quali sono le reali cause di questo ritardo? Chi ci guadagna? Perche' la RAI SERVIZIO PUBBLICO non annuncia in anticipo le sue reali intenzioni (sulla rottura con Sky, sull'HD e sulla PayPerView) e le cose si sanno solo l'ultimo giorno, a decisioni gia' prese? In che modo "l'alleato" MediaSet condiziona le sue scelte?
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