Recupero anche questa mia recensione....
Il fatto che sia opera di uno dei più "geniali" sceneggiatori degli ultimi tempi (Kaufman) rende questo film una sorta di "pietra di scandalo" e non aiuta certo a trovare daccordo tutti quanti sul giudizio con cui accoglierlo. E' addirittura difficile collocarlo tout court nelle classiche categorie: commedia (come semplicisticamente sembrerebbe avere deciso chi ha ideato il titolo italiano) o forse anche un po' dramma?
Il montaggio poi (secondo me un po' troppo forzatamente random: emblematica la scelta bizzarra dei titoli di testa dopo 20 minuti del film) obbliga lo spettatore ad armarsi di pazienza per poter comprendere completamente la vicenda; Anche solo per questo motivo è un film di cui si consiglia senza dubbio una seconda visione!
Entrando poi nel merito delle singole scene si incontrano spunti di altissima intensità e bellezza (come la scena del lago: che è riportata nella locandina originale: anche in questo dettaglio grafico la distribuzione italiana si è mostrata poco attenta, preferendo una banale locandina che riprendesse l'orrenda traduzione del titolo!) ed altre scene a dir poco imbarazzanti (come quella sotto il tavolo...) Il risultato è un film che sopratutto nella prima metà risulta un po' troppo "contundente", mentre riesce a distendersi e a trovare il suo ritmo e il suo pieno significato nel finale.
Il giudizio è molto positivo, nonostante qualche caduta di tono e qualche passaggio un po' troppo forzato. Sui protagonisti dico solo che mi è piaciuta molto Kirsten Dunst, il cui personaggio ha forse il ruolo "chiave" nell'economia del film.
In definitiva più un film sull'amore che un film d'amore, che parte da uno stratagemma già altre volte utilizzato (quello della rimozione mnemonica) ma questa volta sviluppato in chiave surreale, e che finisce per toccare in profondità (almeno a me lo ha fatto) chi almeno una volta nella vita ha sperimentato il dolore della fine di un amore e del conseguente distacco affettivo dalla persona con cui si sono passati momenti indimenticabili.
Ed alla fine resta un dubbio tragico ed isoluto (e peraltro insolubile!): E' più doloroso in questi casi cercare di dimenticare o obbligarsi a ricordare? ::
***
Il fatto che sia opera di uno dei più "geniali" sceneggiatori degli ultimi tempi (Kaufman) rende questo film una sorta di "pietra di scandalo" e non aiuta certo a trovare daccordo tutti quanti sul giudizio con cui accoglierlo. E' addirittura difficile collocarlo tout court nelle classiche categorie: commedia (come semplicisticamente sembrerebbe avere deciso chi ha ideato il titolo italiano) o forse anche un po' dramma?
Il montaggio poi (secondo me un po' troppo forzatamente random: emblematica la scelta bizzarra dei titoli di testa dopo 20 minuti del film) obbliga lo spettatore ad armarsi di pazienza per poter comprendere completamente la vicenda; Anche solo per questo motivo è un film di cui si consiglia senza dubbio una seconda visione!
Entrando poi nel merito delle singole scene si incontrano spunti di altissima intensità e bellezza (come la scena del lago: che è riportata nella locandina originale: anche in questo dettaglio grafico la distribuzione italiana si è mostrata poco attenta, preferendo una banale locandina che riprendesse l'orrenda traduzione del titolo!) ed altre scene a dir poco imbarazzanti (come quella sotto il tavolo...) Il risultato è un film che sopratutto nella prima metà risulta un po' troppo "contundente", mentre riesce a distendersi e a trovare il suo ritmo e il suo pieno significato nel finale.
Il giudizio è molto positivo, nonostante qualche caduta di tono e qualche passaggio un po' troppo forzato. Sui protagonisti dico solo che mi è piaciuta molto Kirsten Dunst, il cui personaggio ha forse il ruolo "chiave" nell'economia del film.
In definitiva più un film sull'amore che un film d'amore, che parte da uno stratagemma già altre volte utilizzato (quello della rimozione mnemonica) ma questa volta sviluppato in chiave surreale, e che finisce per toccare in profondità (almeno a me lo ha fatto) chi almeno una volta nella vita ha sperimentato il dolore della fine di un amore e del conseguente distacco affettivo dalla persona con cui si sono passati momenti indimenticabili.
Ed alla fine resta un dubbio tragico ed isoluto (e peraltro insolubile!): E' più doloroso in questi casi cercare di dimenticare o obbligarsi a ricordare? ::
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