romanodel73
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Napoli potrebbe realizzare, come ha fatto di recente la Juventus e come da anni trasmettono Inter, Milan e Roma, un proprio canale satellitare, un Napoli Channel che avrebbe una programmazione tutta orientata a informare i tifosi azzurri sulle vicende inerenti il club partenopeo.
Se la notizia detta così non desta grande stupore, più complesso è il contesto che porta all'eventuale fondazione di "Napoli Channel".
Il nuovo canale televisivo sarebbe infatti visibile su un canale di Sky, e questo è lo snodo cruciale dell'intera vicenda. Con un canale tematico in Napoli rinnoverebbe con l'emittente satellitare nata dalla fusione di D+ e Stream, declinando le offerte di Mediaset e Telecom/La7 che stanno corteggiando i partenopei a cedere loro i diritti televisivi per il prossimo biennio.
Se già questa è una svolta importante enorme è l'incidenza di questa trattativa sul futuro del Napoli. Per precisare la situazione bisogna fare riferimento alle rivelazioni, o presunte tali, contenute nel libro di Giorgio Bocca "Napoli siamo noi". Il giornalista piemontese aveva infatti accusato De Laurentiis di non essere così solido finanziariamente quanto aveva fatto credere, e di non poter garantire agli azzurri un futuro roseo come sperato dai tifosi partenopei. Se sulla solvibilità di De Laurentiis non ci sentiamo di dubitare più di tanto, ad essere interessante è la situazione che si verrebbe a creare nel caso in cui il presidente del Napoli dovesse decidere di non afforntare un'avventura impegnativa come la scalata alla Serie A e alla vetta del calcio italiano. A De Laurentiis dovrebbe subentrare, secondo questa suggestiva ipotesi, il potente proprietario della News Corporation Rupert Murdoch, proprietario di Sky in Italia e di un numero enorme di giornali, network televisivi e portali internet in tutto il mondo.
La creazione di Napoli Channel e l'accordo pluriennale del Napoli con Sky sarebbero quindi il ponte per un ruolo più ampio di Murdoch con il Napoli, che secondo queste voci entrerebbe direttamente con una quota importante nella compagine azionaria del Napoli, e porterebbe quindi ai partenopei la sua enorme forza finanziaria, essendo un vero e proprio "Tycoon", termine con cui gli americani identificano i grandi imprenditori che investono nel campo mediatico.
Non è possibile sapere adesso se queste voci siano frutto della fantasia o della realtà, ma difficilmente un imprenditore come Aurelio De Laurentiis, al contrario delle accuse rivoltegli da Giorgio Bocca, finanziariamente solido e anzi addirittura in espansione industriale, accetterà di avere un ruolo di secondo piano nel suo Napoli, la creatura per cui ha investito tanto la sua immagine e la sua passione, centrando in modo trionfale la promozione in Serie B dopo il drammatico fallimento di due estati fa.
(tuttomercato)
Se la notizia detta così non desta grande stupore, più complesso è il contesto che porta all'eventuale fondazione di "Napoli Channel".
Il nuovo canale televisivo sarebbe infatti visibile su un canale di Sky, e questo è lo snodo cruciale dell'intera vicenda. Con un canale tematico in Napoli rinnoverebbe con l'emittente satellitare nata dalla fusione di D+ e Stream, declinando le offerte di Mediaset e Telecom/La7 che stanno corteggiando i partenopei a cedere loro i diritti televisivi per il prossimo biennio.
Se già questa è una svolta importante enorme è l'incidenza di questa trattativa sul futuro del Napoli. Per precisare la situazione bisogna fare riferimento alle rivelazioni, o presunte tali, contenute nel libro di Giorgio Bocca "Napoli siamo noi". Il giornalista piemontese aveva infatti accusato De Laurentiis di non essere così solido finanziariamente quanto aveva fatto credere, e di non poter garantire agli azzurri un futuro roseo come sperato dai tifosi partenopei. Se sulla solvibilità di De Laurentiis non ci sentiamo di dubitare più di tanto, ad essere interessante è la situazione che si verrebbe a creare nel caso in cui il presidente del Napoli dovesse decidere di non afforntare un'avventura impegnativa come la scalata alla Serie A e alla vetta del calcio italiano. A De Laurentiis dovrebbe subentrare, secondo questa suggestiva ipotesi, il potente proprietario della News Corporation Rupert Murdoch, proprietario di Sky in Italia e di un numero enorme di giornali, network televisivi e portali internet in tutto il mondo.
La creazione di Napoli Channel e l'accordo pluriennale del Napoli con Sky sarebbero quindi il ponte per un ruolo più ampio di Murdoch con il Napoli, che secondo queste voci entrerebbe direttamente con una quota importante nella compagine azionaria del Napoli, e porterebbe quindi ai partenopei la sua enorme forza finanziaria, essendo un vero e proprio "Tycoon", termine con cui gli americani identificano i grandi imprenditori che investono nel campo mediatico.
Non è possibile sapere adesso se queste voci siano frutto della fantasia o della realtà, ma difficilmente un imprenditore come Aurelio De Laurentiis, al contrario delle accuse rivoltegli da Giorgio Bocca, finanziariamente solido e anzi addirittura in espansione industriale, accetterà di avere un ruolo di secondo piano nel suo Napoli, la creatura per cui ha investito tanto la sua immagine e la sua passione, centrando in modo trionfale la promozione in Serie B dopo il drammatico fallimento di due estati fa.
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