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Frane a San Fratello (ME) e Maierato (VV): Si stacca un grosso costone di montagna

M. Daniele

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15 Ottobre 2008
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Polignano a Mare (BA)
MESSINA - Si allarga il fronte delle frane che hanno colpito il Messinese. Dopo Raccuja (440 ordinanze di sgombero), San Fratello (2mila sfollati su 4.500 abitanti, tra evacuazioni e abbandono volontario delle case) e Sant'Angelo di Brolo (20 ordinanze di sgombero), anche a Tusa la Protezione civile e il sindaco hanno deciso di far evacuare 20 famiglie a rischio. Il fronte colpito è ormai di 800 metri. L'Unità di crisi è stata spostata da San Fratello nella sede dell'ente Parco dei Nebrodi a Sant'Agata Militello. San Fratello, sui monti Nebrodi e a 640 metri sul livello del mare, ha dato i natali al nonno paterno di Bettino Craxi. Il figlio Bobo ha espresso solidarietà ai cittadini e sollecitato interventi urgenti per fronteggiare l'emergenza.

«SAN FRATELLO IN GINOCCHIO» - «Le istituzioni e gli uomini stanno facendo il possibile, ma San Fratello è in ginocchio: non ci abbandonate - ha detto il sindaco Salvatore Sidoti Pinto durante una riunione straordinaria del Consiglio comunale con il presidente siciliano Raffaele Lombardo -. Il nostro obiettivo è di fare tornare le persone nelle loro case. Ora non ci resta che pregare». Lombardo parla di «fenomeno di dimensioni inimmaginabili, tanto è esteso il fronte della frana. Le crepe si stanno allargando e sarebbe pericoloso rimanere nella zona ritenuta a rischio». Il presidente siciliano ha partecipato a un sopralluogo nelle zone colpite dallo smottamento. «Bisognerà assicurare le case a chi ne ha bisogno - spiega - e la nostra priorità sarà trovare le risorse necessarie per la ricostruzione. Adesso è presto per dire cosa bisogna fare, occorre attendere che la situazione si stabilizzi, ma quello che è necessario fare sarà fatto». Il presidente della Regione ha spiegato che «anche la Protezione civile nazionale è impegnata nelle operazioni con un monitoraggio della frana attraverso i satelliti» e che «una sede stabile e permanente della Protezione civile regionale sarà istituita nella sede del Parco dei Nebrodi di Sant'Agata di Militello». Venerdì i sindaci del comprensorio dei Nebrodi manifesteranno a Capo d'Orlando per chiedere interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio e rivendicare il diritto alla mobilità, dato che molte frazioni sono da settimane isolati per le frane che ostruiscono strade provinciali e comunali.

ALLARME FRANE NELLE EOLIE - Anche a Lipari è allarme frane dopo il maltempo di questi giorni. Dalla provinciale Quattropani-Acquacalda, da Vitusa fino a Varesana Sopra, le piogge torrenziali hanno causato numerosi smottamenti. Una ventina di abitazioni sono irraggiungibili. A Vitusa la frana ha colpito un costone di circa 500 metri: una decina le abitazioni isolate. Smottamento anche a Varesana Sopra, nella zona di Passo Folletto. In questa zona sono una decina le case irraggiungibili. Frane, ancora, lungo la strada provinciale Quattropani-Acquacalda con crollo di grossi massi lungo i 15 chilometri che separano le due località. C'è stata una frana anche nella località di Pignataro. In prossimità della strada è finito un grosso masso, senza conseguenze per i passanti.

PD: GOVERNO NON FA NIENTE - Per Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, le frane «non sono un disastro annunciato, ma un tragico e drammatico déjà vu e il governo, dopo molte parole e annunci, non ha fatto e non sta facendo niente per mettere mano alla più urgente opera pubblica che servirebbe nel nostro Paese: la messa in sicurezza del territorio». La Finocchiaro ha ricordato il disastro di ottobre: «La situazione del rischio idrogeologico rimane una realtà in Sicilia. Nel frattempo il governo pensa al ponte di Messina, che certo non è una priorità per il Mezzogiorno e a inaugurare cantieri fantasma».

WWF: «GIOCO GROTTESCO» - Contro il faraonico progetto del ponte si scaglia anche il Wwf. «È un gioco grottesco assistere alla propaganda governativa sulla realizzazione del ponte mentre continua a sgretolarsi il territorio - spiega una nota dell'associazione -. In questa situazione è indecente congelare 1,3 miliardi di euro, come ha fatto il governo, quando ancora non trova le somme necessarie per rimarginare le gravi ferite di Giampilieri e di Scaletta e in tutta la Calabria ogni volta che piove per qualche giorno di seguito le frane, gli smottamenti i paesi e le frazioni isolate non si contano. Mentre in queste regioni si rischia la vita, non si può pensare di investire nel futuro 6,3 miliardi in un'opera la cui fattibilità tecnica è stata messa in discussione anche dalla Corte dei Conti. Ma soprattutto non si può pensare di intervenire con il tallone di ferro che sarebbe necessario per la costruzione del ponte e delle opere connesse in fasce costiere sul versante calabrese come in quello siciliano in un così precario equilibrio idrogeologico».

8 COMUNI SU 10 A RISCHIO - Più di otto comuni su dieci (84%) della provincia di Messina si trovano su un territorio considerato a rischio per frane e alluvioni anche per effetto della progressiva cementificazione del territorio che ha sottratto terreni fertili all'agricoltura. Lo sottolinea la Coldiretti, secondo cui in Sicilia i comuni a rischio idrogeologico sono il 70%. La situazione di Messina con ben 91 comuni a rischio è più grave rispetto alla media nazionale in Italia dove - precisa la Coldiretti - ci sono 5.581 comuni, il 70 per cento del totale, a rischio idrogeologico dei quali 1.700 sono a rischio frana e 1.285 a rischio di alluvione, mentre 2.596 sono a rischio per entrambe le calamità.

CORRIERE.IT

Video della frana del costone di montagna a Maierato (Vibo Valentia): http://www.youtube.com/watch?v=_7mGqmTjssY e http://www.youtube.com/watch?v=BmO_YLVjMCY immagini veramente impressionanti. :5eek: :5eek:
 
Bisogna fare veramente qualcosa per evitare queste calamità naturali. E in momenti come questi non bisognerebbe fare polemiche, ma solo rimboccarsi le maniche e cercare di risolv ere questi problemi...
 
Certo bisognerebbe evitarle a monte prima che si vada a costruire sotto le montagne o colline o lungo il crinale di esse , perchè sarà pure bello il panorama da certe ville costruite sui fianchi delle colline , ma c'è anche un forte rischio idrogeologico sotto invisibile quando uno va a costruire , ma che quando si manifesta son guai e ci scappa il morto.
 
adriaho ha scritto:
Bisogna fare veramente qualcosa per evitare queste calamità naturali. E in momenti come questi non bisognerebbe fare polemiche, ma solo rimboccarsi le maniche e cercare di risolv ere questi problemi...

Quoto in pieno.
 
Tutto questo è successo vicino casa mia...
è crollata una strada provinciale...:sad: :sad:
adesso lo smottamento,minaccia il muro di sostegno
che vedete,e le abitazioni a ridosso del muro stesso...:doubt:
una tragedia per le famiglie che abitano nei pressi..:doubt:
....e la pioggia non accenna a diminuire...:mad: :mad:
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Ci sono anche frane peggiori...

Purtroppo noi calabresi siamo costretti a vivere con questa calamità...:sad:
 
Ieri ho visto le scene della frana ripresa in diretta. Sono stato anni in protezione civile e ne ho viste tante ma rivedere quelle immagini è sempre straziante. Ma permettetemi uno sfogo. Ho visto un servizio del Tg4 che definire disgustoso è poco. Il giornalista ha intervistato un signore anziano in lacrime che piangeva e lo allontanava e lui continuava a dire "Avete perso tutto", "Tutto il lavoro di una vita". Ma cosa diamine credono di fare quando fanno queste domande? Possibile che l'unico modo di fare giornalismo per queste persone sia abusare della sofferenza delle persone? Mi auguravo che dopo L'Aquila avessero perso il vizio ma devo ricredermi.
 
stefio ha scritto:
Certo bisognerebbe evitarle a monte prima che si vada a costruire sotto le montagne o colline o lungo il crinale di esse , perchè sarà pure bello il panorama da certe ville costruite sui fianchi delle colline , ma c'è anche un forte rischio idrogeologico sotto invisibile quando uno va a costruire , ma che quando si manifesta son guai e ci scappa il morto.
quoto.e non sopporto quando leggo di disastro annunciato.detto poi da chi quelle case si è costruito e ci è andato ad abitare.....sindaci che piagnucolano su "...non ci abbandonate"...altro che...io andrei a vedere cosa ha fatto lui per evitare di costruire dove non si può...su chi poi dice (a livello politico) che non si sta facendo nulla per la salvaguardia del territorio può darsi abbia ragione...ma abbia la decenza di ricordare che non si è fatto un tubo anche quando c'era lei sul ponte di comando.....
 
Flask ha scritto:
Ieri ho visto le scene della frana ripresa in diretta. Sono stato anni in protezione civile e ne ho viste tante ma rivedere quelle immagini è sempre straziante. Ma permettetemi uno sfogo. Ho visto un servizio del Tg4 che definire disgustoso è poco. Il giornalista ha intervistato un signore anziano in lacrime che piangeva e lo allontanava e lui continuava a dire "Avete perso tutto", "Tutto il lavoro di una vita". Ma cosa diamine credono di fare quando fanno queste domande? Possibile che l'unico modo di fare giornalismo per queste persone sia abusare della sofferenza delle persone? Mi auguravo che dopo L'Aquila avessero perso il vizio ma devo ricredermi.

i giornalisti almeno i nostri non hanno mai avuto PUDORE:.........
 
quelli sono dei figli di buona donna mandati da redazioni fatte di figli di buona donna... ci deve essere un confine inviolabile, che è quello di rispettare il dolore e la sofferenza di una persona, senza sbattergli davanti una telecamera ed un microfono...
 
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