roddy
Digital-Forum Silver Master
La prima è quella di una mia amica, Chiara, una collega di Università.
Una ragazza in gamba, carina, della buona borghesia romana, che aveva tutto e tutto poteva avere dalla vita... Ma che, dopo la laurea e la specializzazione in Ginecologia, ha fatto una scelta "diversa", radicale, una di quelle cose che, talvolta, leggiamo sui giornali o vediamo in tv ma che ci sembrano lontane, lontanissime, quasi irreali.... Ha lasciato tutto, il benessere, una carriera "sicura" e ha scelto di lottare per gli ultimi e "con" gli ultimi, i dannati della Terra... E' andata prima in Nicaragua e poi, da quasi 15 anni, in quello che, forse, è l'angolo più buio del mondo, quello dove i dannati della Terra sono ancora più dannati, il Congo, l'ex Zaire, ex-Congo belga.
Qui ha riattivato, praticamente da sola, un vecchio "ospedale" ( se è lecito usare questo termine...) iniziato e mai terminato dai Belgi... L'unico avamposto medico in un territorio di 5000 chilometri quadrati ( più o meno quanto la Liguria... ) e lei è l'unico medico per 125.000 abitanti...
Da allora si sta battendo per realizzare il suo sogno: portare nel suo ospedale acqua e luce.... E si: perchè nel suo "ospedale" mancano l'acqua potabile e la luce elettrica... E non occorre essere medici per capire cosa possa significare "fare" medicina senza acqua e luce... Lei però non si è persa d'animo: ha combattuto contro tutto, contro la miseria, contro la mancanza delle cose più elementari, contro le malattie più gravi ( ha preso quasi subito la malaria, e ogni volta che si alza la sera per rispondere ad una chiamata di emergenza ed esce dalla sua tenda, sa già che verrà punta e avrà un nuovo attacco...).
Ha combattuto contro la guerra....
Perchè quest'angolo del mondo, paradossalmente, è ricco, ricchissimo di materie prime e preziose... Oro. Diamanti, soprattutto. E gli "appetiti", gli interessi che calamita sono enormi e sono la causa, neanche occulta, del continuo riacutizzarsi di guerre selvagge... Un giorno, mentre Chiara era in viaggio per visitare i villaggi isolati del suo sterminato territorio, i miliziani hanno attaccato anche il suo povero ospedale, per depredarlo... E hanno ucciso l'unico altro medico che lavorava con lei, una persona anziana che Chiara considerava il suo secondo Padre... E poi episodi di massacri, villaggi di centinaia di persone sterminate senza pietà... Morti senza nome di cui nessuno saprà mai nulla, perchè, come dice Chiara, se non sei sui media, se non appari in tv, semplicemente NON ESISTI.
Anche Chiara, sia pure indirettamente, è stata vittima della guerra: per sfuggire agli attacchi, i viaggi in camionetta per andare a rifornirsi in città, debbono svolgersi di notte e bisogna correre, correre...
Durante uno di questi viaggi, la jeep di Chiara si capovolge, lei cerca di proteggersi col braccio destro... Il braccio viene dilaniato, distrutto: lei, chirurgo di guerra, che aveva amputato decine, centinaia di vittime, capisce subito che adesso tocca a lei...
Perde il braccio, ma non perde la forza interiore: sa di non poter più operare in prima persona, ma non si perde d'animo: riprende a studiare, si specializza in malattie tropicali, torna in Africa. Fonda una scuola per insegnare ad allievi del posto ad operare in sua vece, sotto la sua guida: "ho perso il braccio destro" dice lei, "ho trovato tanti bracci destri...".
***********
L'ho vista ieri, Chiara... L'ho rivista dopo anni ad un incontro tra ex compagni di Università.
I segni della sua scelta di vita si vedevano, impietosi, sul suo corpo... Ma la passione, la forza negli occhi che ricordavo nella splendida ragazza di tanti anni fa c'erano tutti...
L'incontro era organizzato per lei, perchè ogni tanto ( di rado, purtroppo...) lei riesce a tornare in Italia e si rivolge a noi, suoi vecchi amici e compagni: ci ha parlato della sua vita, della sua attività...
Ci ha mostrato le foto... E si, ci ha mostrato le foto... Quelle foto mi ronzano ancora in testa...
E poi, come già altre volte, ci ha chiesto aiuto, un contributo, un elemosina insomma...
Di solito è chi chiede soldi che si vergogna: ieri, a vergognarci, eravamo noi, noi che QUELLA scelta di vita non avevamo fatto, noi con la nostra vita comoda e agiata, noi che tiravamo fuori quelle banconote dal portafoglio nella piena consapevolezza che non ci avrebbero minimamente scaricato la coscienza, anzi...
*********
La seconda storia in realtà entra dentro la prima: è una delle tante storie che Chiara ci ha raccontato ieri... Tutte meriterebbero una trattazione autonoma, ma ho scelto questa, perchè è quella che mi ha colpito di più, quella che chiarisce meglio i rapporti tra "noi" e "loro"...
Nel piccolo ospedale di Chiara si ritrovano tutte le malattie "ignorate" che fanno strage nel terzo mondo, tutte le malattie sconosciute nel nostro mondo avanzato e per cui, "naturalmente" le case farmaceutiche non investono un centesimo nella ricerca: perchè dovrebbero farlo?... Nessuno potrà mai pagare a sufficienza le eventuali medicine che verrebbero prodotte, sarebbe un investimento non redditizio, anzi in sicura perdita...
E così quelle malattie vengono combattute ancora con i rimedi di un secolo, un secolo e mezzo fa...
Una di queste è la tripanosomiasi, la cosiddetta "malattia del sonno", quella che si diffonde attraverso la puntura della mosca tze-tze... A volte se ne parla in qualche racconto o fumetto comico, perchè fanno ridere questi affetti dalla malattia del sonno che si addormentano all'improvviso: in realtà non c'è nulla da ridere, è una malattia terribile, che uccide lentamente, ma in modo orribile... Nello stadio iniziale spesso l'unico segno è un rigonfiamento sul collo, il segno di Winterbottom... badate bene che questo "Winterbottom" non era un medico che aveva studiato la malattia... No, era un mercante di schiavi... si era accorto che tutti coloro che presentavano questo rigonfiamento, dopo un certo tempo sviluppavano la malattia del sonno: si serviva di questo segno precoce per "scremare" la massa degli schiavi da deportare in America, per evitare che un posto prezioso sulla nave venisse occupato da chi, con assoluta certezza, non sarebbe sopravvissuto a lungo...
Bene, Chiara è costretta a curare i suoi malati di tripanosomiasi con ancora i vecchi, vecchissimi rimedi a base di derivati dell'arsenico: non sempre efficaci, ma, soprattutto, SEMPRE estremamente tossici ( nel 5% dei casi i malati muoiono A CAUSA del trattamento ).
Nessuna casa farmaceutica. ovviamente, è disposta ad investire per una malattia che non arriverà mai alle nostre latitudini ( la mosca tze-tze vive solo lì...).
Improvvisamente, però, qualche anno fa, il miracolo: un farmaco inizialmente concepito e sviluppato come anti-tumorale ( e quindi ad alta redditività...) si dimostra inefficace per quell'uso, ma, casualmente, si scopre che è efficace, efficacissimo per combattere la tripanosomiasi... , soprattutto, è praticamente privo di effetti collaterali...
Dopo qualche anno, però, la casa che lo produce viene acquistata da un'altra Casa farmaceutica.... e questa decide che non le interessa proseguire nella produzione di questo farmaco: anche le ridotte spese per la sua fabbricazione non vengono coperte dagli introiti...
Il farmaco non viene più prodotto e Chiara ( come tutti gli altri medici impegnati in quei territori ) è costretta a tornare all'arsenico. Si fanno pressioni su quella casa perchè accetti almeno di liberalizzare il brevetto, affinchè altre case possano produrlo... Ma questo significherebbe accettare il fatto che quella operazione si è chiusa con un passivo, e la casa non lo accetta: DEVE trovare il modo di far rendere quel farmaco...
Lo trova.
Chiara ci ha letto, quasi con le lacrime ( di rabbia... ) agli occhi, un depliant pubblicitario di quella Casa: "il prodotto" c'è scritto " va SPALMATO DELICATAMENTE sul viso, con dolcezza e regolarità... In poco tempo provocherà con assoluta efficacia l'eliminazione dei PELI SUPERFLUI dal viso"...
Quel farmaco, che la casa trovava non redditizio vendere come salvavita per i malati di tripanosomiasi, ha finalmente trovato la sua destinazione come prodotto cosmetico per l'eliminazione dei peli superflui dal viso delle donne... Al costo di 48 dollari per ogni tubetto di crema...
Come i peli, anche ogni commento è superfluo...
******
Ho riflettuto al lungo sull'opportunità di inserire i link alle pagine web che parlano di Chiara ( c'è un'associazione di suoi amici che la sostengono ), con tutte le indicazioni per aiutarla e dare eventualmente un contributo... Non lo faccio anzitutto per rispetto agli amministratori del forum ( io sono un ospite e non voglio utilizzare il forum per scopi "privati" sia pure a fini di bene ) e, soprattutto, perchè non voglio che questa mia e-mail diventi un surrogato un pò squallido dei tanti "appelli benefici" stile telethon... resta ovviamente inteso che se qualcuno vuole contattarmi privatamente sarò ben felice di fornire queste informazioni...
Un saluto a tutti
******
Non posso esimermi, però, dal terminare questa lunghissima ( me ne scuso... ) lettera con l'ultima frase ( tratta da una poesia ) che ci ha detto ieri Chiara, tenendosi con l'altra mano il braccio finto:
" Siamo angeli con una sola ala. Per volare dobbiamo stare abbracciati"
Una ragazza in gamba, carina, della buona borghesia romana, che aveva tutto e tutto poteva avere dalla vita... Ma che, dopo la laurea e la specializzazione in Ginecologia, ha fatto una scelta "diversa", radicale, una di quelle cose che, talvolta, leggiamo sui giornali o vediamo in tv ma che ci sembrano lontane, lontanissime, quasi irreali.... Ha lasciato tutto, il benessere, una carriera "sicura" e ha scelto di lottare per gli ultimi e "con" gli ultimi, i dannati della Terra... E' andata prima in Nicaragua e poi, da quasi 15 anni, in quello che, forse, è l'angolo più buio del mondo, quello dove i dannati della Terra sono ancora più dannati, il Congo, l'ex Zaire, ex-Congo belga.
Qui ha riattivato, praticamente da sola, un vecchio "ospedale" ( se è lecito usare questo termine...) iniziato e mai terminato dai Belgi... L'unico avamposto medico in un territorio di 5000 chilometri quadrati ( più o meno quanto la Liguria... ) e lei è l'unico medico per 125.000 abitanti...
Da allora si sta battendo per realizzare il suo sogno: portare nel suo ospedale acqua e luce.... E si: perchè nel suo "ospedale" mancano l'acqua potabile e la luce elettrica... E non occorre essere medici per capire cosa possa significare "fare" medicina senza acqua e luce... Lei però non si è persa d'animo: ha combattuto contro tutto, contro la miseria, contro la mancanza delle cose più elementari, contro le malattie più gravi ( ha preso quasi subito la malaria, e ogni volta che si alza la sera per rispondere ad una chiamata di emergenza ed esce dalla sua tenda, sa già che verrà punta e avrà un nuovo attacco...).
Ha combattuto contro la guerra....
Perchè quest'angolo del mondo, paradossalmente, è ricco, ricchissimo di materie prime e preziose... Oro. Diamanti, soprattutto. E gli "appetiti", gli interessi che calamita sono enormi e sono la causa, neanche occulta, del continuo riacutizzarsi di guerre selvagge... Un giorno, mentre Chiara era in viaggio per visitare i villaggi isolati del suo sterminato territorio, i miliziani hanno attaccato anche il suo povero ospedale, per depredarlo... E hanno ucciso l'unico altro medico che lavorava con lei, una persona anziana che Chiara considerava il suo secondo Padre... E poi episodi di massacri, villaggi di centinaia di persone sterminate senza pietà... Morti senza nome di cui nessuno saprà mai nulla, perchè, come dice Chiara, se non sei sui media, se non appari in tv, semplicemente NON ESISTI.
Anche Chiara, sia pure indirettamente, è stata vittima della guerra: per sfuggire agli attacchi, i viaggi in camionetta per andare a rifornirsi in città, debbono svolgersi di notte e bisogna correre, correre...
Durante uno di questi viaggi, la jeep di Chiara si capovolge, lei cerca di proteggersi col braccio destro... Il braccio viene dilaniato, distrutto: lei, chirurgo di guerra, che aveva amputato decine, centinaia di vittime, capisce subito che adesso tocca a lei...
Perde il braccio, ma non perde la forza interiore: sa di non poter più operare in prima persona, ma non si perde d'animo: riprende a studiare, si specializza in malattie tropicali, torna in Africa. Fonda una scuola per insegnare ad allievi del posto ad operare in sua vece, sotto la sua guida: "ho perso il braccio destro" dice lei, "ho trovato tanti bracci destri...".
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L'ho vista ieri, Chiara... L'ho rivista dopo anni ad un incontro tra ex compagni di Università.
I segni della sua scelta di vita si vedevano, impietosi, sul suo corpo... Ma la passione, la forza negli occhi che ricordavo nella splendida ragazza di tanti anni fa c'erano tutti...
L'incontro era organizzato per lei, perchè ogni tanto ( di rado, purtroppo...) lei riesce a tornare in Italia e si rivolge a noi, suoi vecchi amici e compagni: ci ha parlato della sua vita, della sua attività...
Ci ha mostrato le foto... E si, ci ha mostrato le foto... Quelle foto mi ronzano ancora in testa...
E poi, come già altre volte, ci ha chiesto aiuto, un contributo, un elemosina insomma...
Di solito è chi chiede soldi che si vergogna: ieri, a vergognarci, eravamo noi, noi che QUELLA scelta di vita non avevamo fatto, noi con la nostra vita comoda e agiata, noi che tiravamo fuori quelle banconote dal portafoglio nella piena consapevolezza che non ci avrebbero minimamente scaricato la coscienza, anzi...
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La seconda storia in realtà entra dentro la prima: è una delle tante storie che Chiara ci ha raccontato ieri... Tutte meriterebbero una trattazione autonoma, ma ho scelto questa, perchè è quella che mi ha colpito di più, quella che chiarisce meglio i rapporti tra "noi" e "loro"...
Nel piccolo ospedale di Chiara si ritrovano tutte le malattie "ignorate" che fanno strage nel terzo mondo, tutte le malattie sconosciute nel nostro mondo avanzato e per cui, "naturalmente" le case farmaceutiche non investono un centesimo nella ricerca: perchè dovrebbero farlo?... Nessuno potrà mai pagare a sufficienza le eventuali medicine che verrebbero prodotte, sarebbe un investimento non redditizio, anzi in sicura perdita...
E così quelle malattie vengono combattute ancora con i rimedi di un secolo, un secolo e mezzo fa...
Una di queste è la tripanosomiasi, la cosiddetta "malattia del sonno", quella che si diffonde attraverso la puntura della mosca tze-tze... A volte se ne parla in qualche racconto o fumetto comico, perchè fanno ridere questi affetti dalla malattia del sonno che si addormentano all'improvviso: in realtà non c'è nulla da ridere, è una malattia terribile, che uccide lentamente, ma in modo orribile... Nello stadio iniziale spesso l'unico segno è un rigonfiamento sul collo, il segno di Winterbottom... badate bene che questo "Winterbottom" non era un medico che aveva studiato la malattia... No, era un mercante di schiavi... si era accorto che tutti coloro che presentavano questo rigonfiamento, dopo un certo tempo sviluppavano la malattia del sonno: si serviva di questo segno precoce per "scremare" la massa degli schiavi da deportare in America, per evitare che un posto prezioso sulla nave venisse occupato da chi, con assoluta certezza, non sarebbe sopravvissuto a lungo...
Bene, Chiara è costretta a curare i suoi malati di tripanosomiasi con ancora i vecchi, vecchissimi rimedi a base di derivati dell'arsenico: non sempre efficaci, ma, soprattutto, SEMPRE estremamente tossici ( nel 5% dei casi i malati muoiono A CAUSA del trattamento ).
Nessuna casa farmaceutica. ovviamente, è disposta ad investire per una malattia che non arriverà mai alle nostre latitudini ( la mosca tze-tze vive solo lì...).
Improvvisamente, però, qualche anno fa, il miracolo: un farmaco inizialmente concepito e sviluppato come anti-tumorale ( e quindi ad alta redditività...) si dimostra inefficace per quell'uso, ma, casualmente, si scopre che è efficace, efficacissimo per combattere la tripanosomiasi... , soprattutto, è praticamente privo di effetti collaterali...
Dopo qualche anno, però, la casa che lo produce viene acquistata da un'altra Casa farmaceutica.... e questa decide che non le interessa proseguire nella produzione di questo farmaco: anche le ridotte spese per la sua fabbricazione non vengono coperte dagli introiti...
Il farmaco non viene più prodotto e Chiara ( come tutti gli altri medici impegnati in quei territori ) è costretta a tornare all'arsenico. Si fanno pressioni su quella casa perchè accetti almeno di liberalizzare il brevetto, affinchè altre case possano produrlo... Ma questo significherebbe accettare il fatto che quella operazione si è chiusa con un passivo, e la casa non lo accetta: DEVE trovare il modo di far rendere quel farmaco...
Lo trova.
Chiara ci ha letto, quasi con le lacrime ( di rabbia... ) agli occhi, un depliant pubblicitario di quella Casa: "il prodotto" c'è scritto " va SPALMATO DELICATAMENTE sul viso, con dolcezza e regolarità... In poco tempo provocherà con assoluta efficacia l'eliminazione dei PELI SUPERFLUI dal viso"...
Quel farmaco, che la casa trovava non redditizio vendere come salvavita per i malati di tripanosomiasi, ha finalmente trovato la sua destinazione come prodotto cosmetico per l'eliminazione dei peli superflui dal viso delle donne... Al costo di 48 dollari per ogni tubetto di crema...
Come i peli, anche ogni commento è superfluo...
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Ho riflettuto al lungo sull'opportunità di inserire i link alle pagine web che parlano di Chiara ( c'è un'associazione di suoi amici che la sostengono ), con tutte le indicazioni per aiutarla e dare eventualmente un contributo... Non lo faccio anzitutto per rispetto agli amministratori del forum ( io sono un ospite e non voglio utilizzare il forum per scopi "privati" sia pure a fini di bene ) e, soprattutto, perchè non voglio che questa mia e-mail diventi un surrogato un pò squallido dei tanti "appelli benefici" stile telethon... resta ovviamente inteso che se qualcuno vuole contattarmi privatamente sarò ben felice di fornire queste informazioni...
Un saluto a tutti
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Non posso esimermi, però, dal terminare questa lunghissima ( me ne scuso... ) lettera con l'ultima frase ( tratta da una poesia ) che ci ha detto ieri Chiara, tenendosi con l'altra mano il braccio finto:
" Siamo angeli con una sola ala. Per volare dobbiamo stare abbracciati"