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Conferenza stampa di Zidane LIVE!!!!!

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Domani alle 12.45 IN DIRETTA su SKY SPORT 1.

Fonte: Fabio Guadagnini
 
Conferenza Stampa Zidane su Sky

Da Madrid – diretta integrale trasmessa su SKY Sport 1 - la conferenza stampa di Zinedine Zidane, centrocampista della nazionale francese e del Real Madrid, che annuncia il suo ritiro.
“Siamo riuniti qua per un motivo importante- inizia Zidane- dopo questa stagione lascio il calcio. Ci sono due motivi, uno personale e una motivazione che da tempo ho maturato, non è che un giorno mi sono svegliato ed ho deciso, l’altra che sia una decisone per lasciare al Real Madrid per pensare e cercare e trovare un’alternativa alla mia. Queste sono le due motivazioni principali. Il Real deve avere il tempo per pianificare la prossima stagione. È per queste due decisioni che oggi siamo qua”.
Hai pensato a cosa farai dopo?
“Lascerò il calcio, ma mi piacerebbe rimanere nell’ambiente del Real. Ho parlato già con il presidente. Il progetto che abbiamo insieme è quello di fare qualcosa con i bambini. Però è un progetto che per ora ancora non abbiamo sviluppato, ci stiamo pesando. Però credo che se c’è qualcosa che posso fare con il Real Madrid si comincerà da lì, con i bambini”.
“Credo che con il presidente precedente, Florentino Perez che mi ha portato qui al Real Madrid, con il nuovo con il quale ho parlato molte volte, non so se posso usare la parola ambasciatore, però se il club vuole che io in qualche modo diventi un ambasciatore del Real Madrid, credo sia una cosa che si possa fare, qualcosa che comunque sia in relazione con i bambini, perché non voglio stare e qui ed avere contatti solo con la prima squadra. Per ora non è questo il mio obiettivo. Voglio dare il meglio di quello che ho imparato ai bambini, insegnare loro a giocare a calcio, e poi vediamo quello che succederà. Credo che ci sono tantissime cose da fare. Credo di avere tanto d insegnare ai bambini. Rimarrò a vivere a Madrid, magari non per tutta la vita però comunque per ora sì”.
Guardando alla tua carriera, se fai un’analisi, qual è la cosa più importante che ti ha dato il calcio?
“Credo che il calcio mi abbia dato tutto. Ci sono due cose che sono più importanti di tutte nella mia vita: il calcio e la mia famiglia. Per il resto non c’è un episodio o qualcosa in particolare. Ho sempre fatto il massimo di quello che ho potuto perché la gente potesse divertirsi con il mio calcio.Lo ripeto non c’è nulla in particolare, ricorderò tantissime cose. Per me il calcio è tutto”.
Un giorno avevi annunciato l’addio alla Nazionale francese poi sei tornato. È possibile che accada questo anche con il Real?
“No, perché la situazione era diversa. Io stavo ancora giocando con il Real e il mio ritorno in Nazionale era qualcosa che poteva avere un senso. L’unica cosa che posso fare è prendere una licenza per giocare nel mio quartiere. Quella è l’unica cosa che potrò fare poi”.
Le ultime tue partire saranno ai Mondiali. Nel ’98 avete vinto, nel 2002 non è stato un successo per la Francia. Come sarà quello tedesco per la tua selezione?
“Mi rimangono tre partite da giocare al Real Madrid. Domenica non giocherò e credo, voglio terminare nel modo migliore. Arrivare al secondo posto e poi dare tutto me stesso al Mondiale come mio ultimo obiettivo. Speriamo mi rimangano dieci partite. Ma questo naturalmente lo vedremo al Mondiale”.
Tutto il mondo aspetta un grande Mondiale da parte tua. Quante possibilità avete?
“Ci sono tante squadre che vogliono vincere, sarà molto difficile, è normale che sia così. Credo che la Francia abbia una squadra buona, forte, che sicuramente farà una bella figura ai Mondiali. Ci dobbiamo solo provare”.
Quando hai deciso di smettere?
“Non c’è stato un giorno. Ci sono certe cose che maturano dentro noi con il tempo. Sono due anni che non sto bene e che non gioco come vorrei giocare. Io devo guardare a me stesso e non ho fatto le cose come il Real Madrid avrebbe voluto io facessi e come io volevo farle. Questo mi è successo e con il tempo ho maturato questa decisione. Sono tre anni che noi non vinciamo niente e non ho venticinque anni e non c’è più tempo per aspettare. Ho degli infortuni che non avevo quando avevo venticinque anni. Credo che tutti i giocatori affrontino momenti come questo. Non voglio star qui per il gusto di star qui. Ho sempre fatto di tutto per vincere e ultimamente non lo sto facendo per vari motivi ed uno di questi è forse il fatto che in questo momento non riesco a pensare ad uno Zidane che gioca anche il prossimo anno pensando a quelli che sono stati li ultimi anni a Madrid. Giocare ogni 3 giorni è complicato per me oggi”.
Cosa ti hanno detto i tuoi figli? E come immagini l’addio al Bernabeu? Sarà emozionante…
“Molto emozionante, la domanda è giusta. L’ultima partita la giocheremo in contro il Villarreal, speriamo naturalmente di vincere soprattutto per i tifosi del Real Madrid e poi naturalmente perché saranno gli ultimi momenti che vivrò in quello stadio e con questa maglia. Voglio che sia un bel momento. Per quanto riguarda la domanda sui miei bambini, mi hanno detto ‘ quello che vuole il mio papà’, è stato sempre così”.
L’anno scorso non avevi le idee chiare sul fatto di rinnovare il contratto. Sei pentito?
“Mi ricordo perfettamente quando ho firmato per il Real Madrid due anni. Ho detto al presidente che volevo firmare solo per un anno e loro mi hanno detto di no: ‘Devi firmare per due o di più se vuoi’. Poi alla fine abbiamo deciso per due. Ma la mia intenzione era quella di firmare solo per un anno”.
E se il Real avesse vinto qualcosa quest’anno?
“Naturalmente si vuole sempre continuare, se gli obiettivi vengono raggiunti. Tutto quello facciamo è giocare a calcio e vincere. Ma questo non è successo e quindi quando si perde la situazione cambia. Soprattutto al Real Madrid perché qui bisogna vincere sempre. Se non si vince bisogna pensare. Sono due anni che come sto giocando proprio non mi piace”.
Hai detto che non stai bene qui da due anni. Credi di cambiare questa situazione per il Mondiale?
“Ho una motivazione molto forte. Terminare la mia carriera con il Mondiale è davvero una cosa speciale e avrò una motivazione molto forte. L’unica cosa che desidero è non avere infortuni e problemi fisici, per il resto farò ovviamente il massimo. Sicuramente mi posso permettere di giocare le partite del Mondiale da uno a sette”.
Sei più triste per aver lasciato il Madrid o più felice per arrivare a questo Mondiale e giocartelo?
“Forse un po’ triste, forse quello sì. Poi il prossimo anno quando sarò in casa a vedere il Real soffrirò sicuramente un po’. Ma credo che sia una situazione che hanno vissuto tutti i giocatori”.
Come si può riciclare uno Zidane che da numero uno del calcio diventa improvvisamente una persona normale?
“Una persona normale che smette di giocare a calcio. Credo vivrò normalmente come ho fatto sempre. Non credo soffrirò per questo. Il fatto che tutto questo finisce è normale, è la vita. Ho preso il massimo da questo mondo. Mi ricordo il primo autografo che ho rilasciato in Francia, ero molto emozionato. Naturalmente tutto questo un giorno deve finire, nessun problema però”.
Per tanto tempo non hai parlato con i mezzi di informazione. È vero che nel mese di agosto volevi andare via e Perez ti ha convinto a restare?
“No, ho parlato con il presidente. Sono cose che ci siamo detti tra di noi, non abbiamo voluto che uscisse nulla”.
Per il fatto che non hai parlato con la stampa, è perché hai pensato a questo per un po’ e non volevi comunicarlo?
“Questo l’ho già detto. Quando le cose non vanno come vuoi è inutile andare davanti i microfoni e tutte le volte ripetere le stese cose. Volevo concentrarmi, cercare di migliorare la situazione e cercare, provare a giocare meglio. Quando le cose vanno male sempre si possono dire parole che possono fare male ai giocatori, al club, a me stesso, e questo non lo volevo. Ho preso la mia decisone ed il club mi ha sempre appoggiato da questo punto di vista. Tutti e due sapevamo che ero alla fine della mia carriera e quindi è per questo che non ho parlato con la stampa per un po’. Ho lasciato tutto per questa ultima conferenza”.
Con questa decisione lasci tristi molti tifosi, non solo del Real, ma nel mondo. Cosa vuoi dirgli?
“Vorrei ringraziare per il fatto che mi hanno appoggiato sempre, per tutta la mia carriera. Sto parlando di tutta la gente in generale. Naturalmente in questo ultimo periodo in particolare vorrei ringraziare i tifosi del Real Madrid che sono stati sempre molto affettuosi e questo non lo dimenticherò mai”.
Quali sono le persone a cui devi di più? Credi che Ronaldinho è il giocatore che ti potrà sostituire?
“Non voglio dire nulla perché per ora, il calcio ancora non l’ho lasciato. Lo dirò alla fine di tutto, quando veramente avrò smesso. Per quanto riguarda l’erede, credo che ci sia un giocatore che sta facendo meraviglie a giocare al calcio, tutto il mondo lo sta vedendo. Vedere questo calcio mi lascia incantato. Molte persone, ma soprattutto molti bimbi si stanno divertendo con il calcio di Ronaldinho”.
Il calcio è uno sport collettivo. Nel momento in cui hai perso le speranze di vincere qualcosa con il Real, chi ti ha aiutato?
“Ringrazio tutti i giocatori del Real, ma anche tutti quelli dove sono stato. Senza l’aiuto dei miei compagni non avrei mai potuto fare quello che ho fatto”.
Tornando al Mondiale, chi è favorito?
“Il Mondiale è ogni 4 anni e ci possono essere delle sorprese. Ci sono sempre sorprese, nel senso che ci sono squadre che possono andare molto lontano. Ma chi vince il Mondiale è sempre una squadra, non so, come il Brasile che ha vinto…. Ma ci sono anche altre squadre come Spagna, Francia, Italia, Germania che se la possono giocare. Ma non possiamo dimenticare la sorpresa, c’è sempre stata. Dobbiamo concentrarci sulle nostre partite perché nessuna sarà facile”.
Tutti ti ricorderanno per il gol in Champions League che ti ha inserito nella storia di questo club. È questo il momento che ricorderai?
“Non so se c’è un momento particolare, dei cinque anni che ho vissuto qui ricorderò tutti i momenti belli e sono statti tanti, non solo quelli delle vittorie. Ho avuto al fortuna di vincere la Champions con questa squadra . Era l’unico titolo che mi mancava e vincerlo con questa maglia qui è stata una cosa davvero importante. Però l’affetto della gente…. Ringrazio anche la gente che lavora in questo club”.
È per l’affetto che ti lega a questo club che hai rinunciato ai soldi per nell’ultimo anno?
“Non voglio parlare della questione dei soldi. Io sono qui perché lascio il calcio, è questo il motivo per cui sono qui. Quando uno sogna di vincere il Mondiale…. credo sia il sogno di ogni giocatore, non è stato facile, perché vincere un Mondiale è molto difficile, ma ci siamo riusciti. Quando alzi la Coppa del Mondo credo sia la cosa migliore che ho fatto insieme alla Champions League al Real Madrid”.
Non credi che il migliore del mondo meriti un altro finale, magari restare con il Real un altro anno per vincere?
“Magari ci poteva essere una maniera migliore per lasciare, però gli anni passano e quello che sto cercando di dire che per me ogni giorno si fa più difficile giocare e arrivare a vincere qualcosa. Sono tre anni che non vinciamo. Alla fine credo che la decisone debba essere presa ed io l’ho fatto. Non sarà con una vittoria al Real, ma ci sono tante cose buone che ho fatto in questo club”.
Tanti grandi hanno giocato qui. Ma il rispetto per te è quasi ecclesiastico. Come mai?
“Sto notando che la gente avrebbe potuto anche comportarsi male con me perché non stavo giocando bene, era una cosa che poteva succedere. Però non è successa e non so dare una spiegazione. Forse per come mi sto comportando. Credo di essere una persona accessibile. Non lo so, veramente…”
Qual è stata la reazione dei compagni?
“Mi hanno detto di non lasciarlo. Tutti vogliono che continui a giocare almeno per un anno. E questa cosa mi fa un pochino male. Perché tutti mi hanno detto la stessa cosa, nessuno mi ha detto ‘hai preso la decisone giusta. Tutti abbiamo attraversato questo momento, e il mio momento è oggi”.
Credi che la tua storia nel club poteva essere un’altra con Makelele a fianco?
“Abbiamo perso molto perdendo Makelele. Però è stata una decisone del club, magari non di tutti i giocatori, ma era un momento in cui anche lui voleva andare via. Ma credo, come in tutte le situazioni, se non c’è accordo tra giocatore e club bisogna lasciare il giocatore libero. Però è chiaro che a me sarebbe piaciuto che rimanesse con noi. Però credo che non sia stato solo un mio desiderio, ma della maggior parte dei giocatori”.
Che cosa ricordi della tua esperienza italiana, a Torino.?
“Io dentro di me porto tutto quello che ho vissuto nella mia carriera. Ho passato cinque anni lì, alla Juventus e cinque qui, nel Real. Credo di aver giocato nelle due più grandi squadre del mondo. Certo, ci sono altri club che sono molto importanti e molto forti, ma se vedi quello che hanno vinto Real Madrid e Juventus, credo che non ci sia nessuna altra squadra che abbia vinto tanto.”
 
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