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The Big White

gahan

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25 Febbraio 2004
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Tanto spazio, tanta neve e poche persone. Quando sul grande schermo cadono le enormi distese innevate, il gretto animo umano - ma forse più le sue debolezze ed i suoi fallimenti - risalta come il rosso del sangue sul bianco illuminato dal sole. Una Fargo più a Nord: al posto del marito fallito che cerca i soldi dall'odioso suocero facendogli rapire la figlia c'è Robin Williams, che truffa l'assicurazione trovandosi un fratello morto in un cassonetto della spazzatura per procurare una vita migliore per sé e la moglie malata e depressa (Holly Hunter); a monitorare ogni suo passo falso non c'è una tosta poliziotta incinta, ma un investigatore (Giovanni Ribisi) che non vede l'ora di andarsene in Florida col caso della vita. Quando l'assegno sta per esser sganciato, ecco che i due gangster casinari che hanno offerto il cadavere tornano a reclamarlo, novelli Steve Buscemi e Peter Stormare; così come torna dall'oltretomba il vero fratellino (Woody Harrelson) dopo cinque anni di macchia. Non eclatante, dunque, ma ben interpretato (c'è anche Alison Lohman) e gestito nel ritmo non pretenzioso: ottime la fotografia di James Glennon (con Alexander Payne in Election e A proposito di Smith) e le musiche di Mark Mothersbaugh, fido di Wes Anderson. Magari si poteva evitare il solito trucchetto della pallottola bloccata miracolosamente, ma vabbe'...

**½
 
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The big white

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L'agente di viaggio Paul Barnell è rimasto senza soldi. Dopo aver speso tutti i soldi dell'assicurazione del fratello, scomparso ormai da cinque anni e dichiarato morto, ha un'idea nel momento in cui si trova davanti un cadavere. Decide infatti di far credere che l'uomo morto sia il fratello, ma non sa che due killer rivogliono indietro quel corpo...

Commedia surreale "simil-Fargo" dal poco appeal narrativo e scenico.
Il bianco, che giustifica pienamente il titolo, copre tutto, tranne il sonno.

*
 
Appena divertente, non basta Robin Williams...
Voto : **
 
I Coen e Fargo sono il riferimento più scontato, ma c'è anche un bel po' di "Soldi sporchi" di Sam Raimi, e in generale molto delle varie black comedies che il cinema americano sa dare quando è in stato di grazia.

Niente di sorprendentemente originale quindi, ma una commedia nera con dialoghi brillanti, sceneggiatura precisa, ottimo cast (abbastanza stellare nel suo complesso, e ben disposto a servire la storia).

Difficile chiedere di più ad un film di intrattenimento.
Divertimento assicurato, ma doppiaggio vietato.
**1/2
 
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