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Ogni cosa è illuminata

Lucianopoggi

Digital-Forum Master
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27 Ottobre 2003
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.... dalla luce del passato, questa è la fine della frase che titola questo eccellente film, piccolo gioiello dolce/amaro che consiglio di andare a vedere assolutamente, il film tratta di una "Molto rigida ricerca" che un ebreo/americano svolge in Russia dopo aver ricevuto dalla nonna morente una fotografia che ritraeva il nonno con una donna che gli avrebbe salvato la vita negli anni dell'occupazione, la storia si dipana tra suggestive immagini e ricordi, non mancano gli spunti per sorridere della sgrammaticata lingua che parla il traduttore che accompagna Elijah Wood (Frodo del signore degli anelli) nella ricerca e il fido cane Sammy Davis Jr. Jr., alla fine del viaggio tutti ritrovano qualcosa di loro stessi attraverso il proprio passato, buona visione...
 
Avrei coluto vederlo,ma da me è rimasto nelle sale si e no due settimane:mad: .
lo prenderò in DVD:eusa_think:
 
"Plis do not be distressed... dis is only driver's seeing eye bitch..."

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Un film davvero particolare, che inizia con una serie di magnifiche gag visuali e verbali... per poi prendere gradualmente un tono più riflessivo, e diventare un percorso di formazione e di autocoscienza dei due ragazzi protagonisti: un ebreo americano leggermente nevrotico ("Jonfen") che sembra un po' Charlot e un po' un quadro di Magritte, e che vola in Ucraina alla ricerca delle proprie radici; ed un ucraino (Alex) che deve fargli da guida.

Alex, la voce narrante, inizia il film convinto che il passato sia passato, sepolto e non ci riguardi più... per chiudere il film con la convinzione opposta. Ma tutti, come è già stato detto sopra, imparano qualcosa.

Forse non entrerà nella storia del cinema, perchè non dice niente di nuovo.
Ma la prima mezz'ora è divertente in modo micidiale, mentre il successivo sviluppo della trama drammatica è fatto con mano leggera, senza spingere troppo a fondo il tasto del sentimentalismo, e lasciando comunque un sottofondo di ironia, fino alla fine.

Magari bastano queste cose per rendere grande un film.

****

Liev Schreiber, attore, qui al suo film come regista, è di origine ucraine.
L'autore del libro, Jonathan Safran Foer (quello vero), compare nella scena iniziale al cimitero, in campo lungo, è quello con il soffiatore per le foglie.

"...did you succeed in manufacturing the zzzzz?..."
 
Bellissimo ***1/2
Ma chissà perchè li pubblicizzano poco questi film "minori" mentre altri film "brutti" li pubblicizzano alla nausea.
 
temo che la spiegazione sia che gran parte del target, cioè degli spettatori, preferisca (di gran lunga) i film brutti (o insulsi, o volgari) a quelli belli... icon_wink
 
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