26 ottobre 2006 - Cinquecento esemplari di gambero di fiume saranno rilasciati nel fiume Tavo, in un tratto protetto all'interno del Parco nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga. Si tratta di 'novellame' (individui non ancora adulti) di circa 4 mesi, allevato nell'incubatoio di Borrello e nel Centro ittiogenico sperimentale e di idrologia della Provincia dell'Aquila.
La reintroduzione della specie nel torrente sara' effettuata dai tecnici dell'ufficio Pesca della Provincia di Pescara, che saranno affiancati dai colleghi dell'amministrazione provinciale teatina, capofila del progetto 'Austropotamobius pallipes: tutela e gestione nei SIC d'Italia centrale' al quale l'ente guidato da Giuseppe De Dominicis partecipa con le Province di Teramo, L'Aquila, Ascoli Piceno, Campobasso e Isernia.
La sinergia, che e' stata avviata nel 2004 e si chiudera' con l'azione di domani, punta a proteggere le ultime popolazioni del gambero di fiume, principale indicatore biologico della qualita' dei corsi d'acqua appenninici. Questo crostaceo e' infatti a rischio estinzione in tutta Europa per il crescente degrado ambientale dovuto a fattori come inquinamento, cementificazione degli alvei, disboscamento ed eccessive derivazioni idriche, ma anche alla raccolta incontrollata, al bracconaggio e alla presenza di specie esotiche, competitrici e portatrici di malattie di fronte ai quali spesso gli esemplari autoctoni soccombono.
L'importo complessivo dell'intervento e' di 865.350 euro, stanziati per il 50% dalla Comunita' europea nell'ambito del programma 'Life Natura'. I partner del progetto hanno gia' sottoscritto un piano d'azione per proseguire le attivita' intraprese: i risultati conseguiti verranno pubblicati sul sito www.lifegambero.it
(ANSA).
La reintroduzione della specie nel torrente sara' effettuata dai tecnici dell'ufficio Pesca della Provincia di Pescara, che saranno affiancati dai colleghi dell'amministrazione provinciale teatina, capofila del progetto 'Austropotamobius pallipes: tutela e gestione nei SIC d'Italia centrale' al quale l'ente guidato da Giuseppe De Dominicis partecipa con le Province di Teramo, L'Aquila, Ascoli Piceno, Campobasso e Isernia.
La sinergia, che e' stata avviata nel 2004 e si chiudera' con l'azione di domani, punta a proteggere le ultime popolazioni del gambero di fiume, principale indicatore biologico della qualita' dei corsi d'acqua appenninici. Questo crostaceo e' infatti a rischio estinzione in tutta Europa per il crescente degrado ambientale dovuto a fattori come inquinamento, cementificazione degli alvei, disboscamento ed eccessive derivazioni idriche, ma anche alla raccolta incontrollata, al bracconaggio e alla presenza di specie esotiche, competitrici e portatrici di malattie di fronte ai quali spesso gli esemplari autoctoni soccombono.
L'importo complessivo dell'intervento e' di 865.350 euro, stanziati per il 50% dalla Comunita' europea nell'ambito del programma 'Life Natura'. I partner del progetto hanno gia' sottoscritto un piano d'azione per proseguire le attivita' intraprese: i risultati conseguiti verranno pubblicati sul sito www.lifegambero.it
(ANSA).