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Film come tanti della Paramount, che si sta specializzando sempre più in modeste operette usa-e-getta soprattutto in ambito musicale e sportivo, sulla stessa scia di produzioni meglio riuscite come Basta vincere di William Friedkin con quel mostro sacro di Nick Nolte. Charles S. Dutton, anche regista, è l'allenatore Felix Reynolds, richiamato dalla neo-promoter figlia d'arte Jackie Kallen (Meg Ryan) ad allenare la promessa picchiatrice del ghetto Luther Shaw (Omar Epps). Ancora una storia vera debitamente rivista e flashata in fretta. Almeno è una scusa per rivedere la biondina Meg, che rimane lei anche a 44 anni.
Il film si lascia vedere, compreso i vestitini della ex ragazzina tutta smorfie, qui sempre più magra e con qualche evidente "modifica" al viso per eliminare i segni del tempo!
Il soggetto (la donna che cerca di sfondare in un mondo tipicamente maschile come quello della boxe) è sicuramente interessante, e la stessa Meg riesce a dare una prova più che sufficiente. Peccato per una sceneggiatura troppo prevedibile!