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humy51

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Digitale Terrestre: Agcom, Ok Ad Asta Per Il 40% Capacita' Multiplex =
(asca) - Roma, 7 Mar - Il Consiglio Dell'autorita' Per Le
Garanzie Nelle Comunicazioni Ha Approvato Oggi La Delibera
Per L'allocazione Del 40% Della Capacita' Trasmissiva Nei
Multiplex Digitali Di Rai, Mediaset E Telecom Italia Media.
Scopo Del Provvedimento, Spiega Una Nota, "e' Quello Di
Accelerare Le Condizioni Per Un'offerta Di Qualita' E
Uniforme Su Tutto Il Territorio".
L'agcom "assegnera', Tramite Una Procedura Competitiva,
La Capacita' Trasmissiva Agli Editori Indipendenti, Alle
Emittenti Nazionali Che Richiedano Il Completamento Della
Copertura Delle Proprie Reti E Alle Emittenti Locali Che Non
Dispongono Di Impianti In Digitale. Per Queste Ultime
Emittenti E' Stato Riservato Un Maggiore Spazio, Rispetto
Alle Iniziali Previsioni, Finalizzato A Una Capacita'
Trasmissiva Anche Al Di Fuori Delle Aree 'all Digital"'.
 
invece di fare aste che turbano il mercato seguiamo le direttive europee:
basterebbe separare le società di gestione delle reti e impianti dagli editori di canali radiotelevisivi. Tutti gli editori sarebbero così ospiti (a pagamento) sulla capacità forniti dai gestori di rete.
E chi scoprisse che conviene affittare sul satellite, lo farebbe.
 
Concordo...

gira gira...e sempre la solita storia...
 
BillyClay ha scritto:
invece di fare aste che turbano il mercato seguiamo le direttive europee:
basterebbe separare le società di gestione delle reti e impianti dagli editori di canali radiotelevisivi. Tutti gli editori sarebbero così ospiti (a pagamento) sulla capacità forniti dai gestori di rete.
E chi scoprisse che conviene affittare sul satellite, lo farebbe.
Sì, eppoi magari la rete la facciamo gestire ad una società con golden-share dello stato, tipo Telecom....
Piacerebbe molto a chi sappiamo, ma farci intendere che porterebbe a vantaggi per gli utenti..non so chi ci crede....io no di sicuro!

Ciao.
 
Infatti, questa sarebbe la strada. Una strada che all'estero è stata da sempre seguita e permette (giusto per fare un esempio) coperture eccellenti e minime interferenze in FM, col pieno rispetto dei parametri assegnati. Si tratta di una gestione lineare, verificabile, molto simile a quella dei trasponder satellitari. Una cosa talmente ovvia che non sarebbe neppure da mettere in discussione.

BillyClay ha scritto:
invece di fare aste che turbano il mercato seguiamo le direttive europee:
 
Tuner ha scritto:
Infatti, questa sarebbe la strada. Una strada che all'estero è stata da sempre seguita e permette (giusto per fare un esempio) coperture eccellenti e minime interferenze in FM, col pieno rispetto dei parametri assegnati.
Se è per questo all'estero hanno anche un'ottima copertura adsl e una banda che è veramente larga.
Poi hanno anche il cavo...
Poi non hanno monopoli sul sat..
Noi invece siamo in Italia!

Ciao.
 
in italia non si arriverà mai a questa soluzione e il motivo è semplice perchè ci sono emittenti che hanno privilegi e occupano anche 3 o 4 frequenze per ogni città sia per farsi vedere bene ma anche per evitare di avere competitori

E' il medesimo motivo per cui non si è mai applicato nessun piano delle frequenze

Perchè per mettere ordine basta applicareun piano delle frequenze ben fatto poi di chi sia l'impianto non conta granchè visto che deve stare in un certo sito e trasmettere in un certo modo idoneo a coprire la sua zona di competenza e non andare a interferire ove non deve
 
Piano frequenze

in Italia il piano giungla..chissa' se mai qualcuno riuscira' a mettere ordine...siamo un paese da terzo mondo e poi figuriamoci se qualcuno tocca gli interessi dei grandi colossi..

Mah che brutto paese e' l'Italia..
 
Bisognerebbe poi che una volta conferite le frequenze alle nuove società di gestione delle reti, venisse poi, per ogni bacino, riconosciuto il diritto ad avere una garanzia di copertura anche con la nuova pianificazione delle frequenze (sfruttando l'isofrequenza per tutti i siti cittadii e "minori"), ma non necessariamente a "conservare" le stesse frequenze. Altrimenti ci sarebbero ricorsi su ricorsi e non se ne verrebbe mai a capo.
 
Non dimentichiamo che l'Italia è quel paese in cui si sono incentivati i motori diesel quando negli states erano VIETATI e nel resto d'Europa erano consentiti solo con marmitta catalitica.
Oggi poi i comuni ci vietano di usarli, quando lo stato, di fatto, li ha incentivati...
Chi fa le leggi in Italia pensa solo a quanto ci può ricavare facendo il favore giusto all'industriale amico....
Leggi a favore degli utenti e contro gli amici dei politici non ne ho MAI viste, e dire che non sono nemmeno più giovane :D
Detto questo, realizzare il bellissimo piano prospettato da Billy Clay, comporterebbe che sarebbero da rifare circa 20 milioni di impianti antenna...chi le sente dopo le associazioni consumatori?

Ciao.
 
Ultima modifica:
...ma sei ancora convinto che gli impianti vadano bene così come sono??
Ti ripeto che il costo d'adeguamento dell'impianto che oggi è elevatissimo in quasi tutte le zone d'Italia, con una pianificazione seria si ridurrebbe del 70-80%. E se la pianificazione fosse fatta con criterio anche senza adeguamento si avrebbero lo stesso più vantaggi che a mantenere la situazione nel caos.
Ripeto di piani ne ho visti (ed anche elaborati a livello regionale tanti) ma non c'è proprio l'interesse di nesuno a spingerli, e in fondo neanche degli antennisti che sperano di lavorare di più in questa situazione "incasinata" .
Non voglio continuare a insistere su un argomento che abbiamo già a lungo discusso...
 
In Italia, non raccontiamoci le favolette, alcuni broadcaster stanno tentando di mantenere le loro posizioni dominanti, quelle conseguite nel far west degli ultimi 30 anni in tutti i modi possibili (dalla corruzione all'illecito, dalla dinamite ai favori politici di inizio anni 80). Costoro sanno che avere in mano gli impianti anche dopo lo switch off ed il passaggio al DTT gli conviene perchè altera il mercato a proprio favore e chiude alla concorrenza, cose che non vanno affatto a vantaggio di noi cittadini, nè per qualità, nè per i costi.
Qualunque tecnico (non di parte) sa benissimo che con il digitale ed una regolamentazione appropriata aumenterebbero a dismisura le opportunità e diminuirebbero i costi. Un plain leveled field, per dirla all'inglese, dove i migliori (nel campo broadcast, non ad intrallazzare e corrompere...) potrebbero emergere e dove non ci sarebbe alcun bisogno di tetti alla raccolta pubblicitaria.
Per le suddette ragioni gli impianti non vanno affatto bene così come sono, salvo ovviamente a qualcuno a cui piace giocare in vantaggio ed al quale la cosa conviene molto.
 
Comunque i vari piani delle frequenze non sono stati fatti in astratto andando a cercare le posizioni migliori bensì hanno selezionato fra i tanti siti già in uso quelli che servono e spesso resta solo da adeguare potenza e impianto radiante

Considerate che le reti delle tv nazionali di ora sono nate come sommatoria e acquisto di impianti fatti agli albori delle tv spesso da volenterosi che non hanno di certo pianificato la copertura di tutta italia o l'uso razionale dello spettro
Anzi spesso si comprava il trasmettitore + potente che ci si poteva permettere
E tutto questo è stato fotografato e si continua ad andare aventi così...assurdo

Quanto agli impianti di antenna di adesso vanno sostanzialmente bene perchè i siti trasmittenti sono pressapoco gli stessi semmai solo in zone marginali potrebbe capitare che mentre ora si riceve bene da un certo sito poi quella zona venga servita da altro

Comunque con una pianificazione con livello maggiore al salire della banda e con ottima protezione dalle interferenze basterebbe anzi andrebbe ottimamente un impianto a larga banda molto semplice e economico per cui spesso la sistemazione dell'antenna si ridurrebbe a una bella ripulita da materiale non + necessario
 
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