Antenne Nuove Che Risuonano Sino Al Ch 60

Euplio

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Mi chiedevo: tra qualche anno, con l'esproprio dei canali dal 61 al 69 ci sarano nuove antenne sicuramente più performanti perchè minore è la frequenza sulla qualle devono guadagnare. Avremo antenne più compatte con piu guadagno secondo voi?
 
Esproprio? L'etere è sempre stato e sempre sarà di proprietà dello Stato, quindi non ci sarà nessun esproprio ma semmai un cambio di destinazione d'uso (con conseguente revoca delle concessioni TV e attribuzione di nuove concessioni per la telefonia mobile).

Per rispondere alla tua domanda, le frequenze eliminate sono quelle più alte a cui corrispondono le lunghezze d'onda più piccole e quindi gli elementi più piccoli delle antenne. Una ipotetica antenna 21-60 avrebbe quindi qualche elemento in meno di una 21-69 ma sarebbero quelli più piccoli a sparire, per cui le dimensioni fisiche cambierebbero di poco.
 
Per esproprio intendo una sottrazione dei canali nella range 61/69 alle televisioni e proprio di esproprio si tratta perchè alle tv che si trovano su queste frequenze, lo Stato le priva di un diritto reale e cioè quello di poter trasmettere, dietro si spera, un indennizzo.
Tornando in topic, altra cosa da tener presente è che il guadagno di questa ipotetica antenna (visto che a tutt'oggi non c'è ne sono con queste caratteristiche, dovrebbe essere più omogeneo a differenza di molte antenne che guadagnavano maggiormente sui canali centrali dell'Uhf e il guadagno diminuiva sensibilmente aumentando la frequenza
 
Ultima modifica:
Non si può espropriare un bene che non è (e non può essere per sua natura) di proprietà privata.;)
Il problema italiano è che le autorità hanno avuto per decenni le mani legate dalla politica che, a sua volta, non ha mai voluto/potuto legiferare come si sarebbe dovuto. Ovvio che il pubblico abbia travisato il far west e lo scandalo delle frequenze comprate, visto che si rilasciavano concessioni senza peraltro indicare nè le località nè le frequenze nè le potenze nè i bacini di copertura.
Nel mondo civile (e normale) alla concessione è sempre associata la possibilità di trasmettere e di raggiungere effettivamente le aree previste, ovvero di potere (ed anche il dovere) effettuare il servizio. Le frequenze vengono assegnate (sempre su base transitoria, tanto una vale l'altra) e si impongono le caratteristiche degli impianti, eventualmente vietando località in posizioni critiche che se attivate da un soggetto precludono l'uso di quel canale su aree troppo vaste.
In sostanza, nel caso non esistessero soluzioni (ma ne dubito visto che ci sono miriadi di canali "riempitivo" privi di senso) non si esproprierebbe la frequenza ma si revocherebbe la concessione.
;)
 
Tuner ha scritto:
...visto che ci sono miriadi di canali "riempitivo" privi di senso...

Canali privi di senso e che fanno solo una confusione tremenda!
Naturalmente, visto che lavoro solo su impianti di un certo tipo (hotel e comunitari) che sono tutti a filtri, provvedo ad eliminare sistematicamente :lol:

P.S.

Nelle reti comunitarie e negli hotel, non distribuisco mai i canali 61/69
 
Tuner ha scritto:
Non si può espropriare un bene che non è (e non può essere per sua natura) di proprietà privata.;)
Il problema italiano è che le autorità hanno avuto per decenni le mani legate dalla politica che, a sua volta, non ha mai voluto/potuto legiferare come si sarebbe dovuto. Ovvio che il pubblico abbia travisato il far west e lo scandalo delle frequenze comprate, visto che si rilasciavano concessioni senza peraltro indicare nè le località nè le frequenze nè le potenze nè i bacini di copertura.
Nel mondo civile (e normale) alla concessione è sempre associata la possibilità di trasmettere e di raggiungere effettivamente le aree previste, ovvero di potere (ed anche il dovere) effettuare il servizio. Le frequenze vengono assegnate (sempre su base transitoria, tanto una vale l'altra) e si impongono le caratteristiche degli impianti, eventualmente vietando località in posizioni critiche che se attivate da un soggetto precludono l'uso di quel canale su aree troppo vaste.
In sostanza, nel caso non esistessero soluzioni (ma ne dubito visto che ci sono miriadi di canali "riempitivo" privi di senso) non si esproprierebbe la frequenza ma si revocherebbe la concessione.
;)
Ciao Tuner, se leggi bene il mio post ho parlato di esproprio non di proprietà, ma di un diritto reale che ha la tv di poter trasmettere. Per esproprio non si intende solamente la privazione di una proprietà ma anche di un diritto
 
Chi io sappia, il diritto di cui si può essere eventualmente espropriati è sempre associato ad un bene materiale (proprietà/godimento) oppure di garanzia, proprio o di altri. In questi termini, non vedo proprio come la frequenza/canale (che è una misura delle oscillazioni o di un campo di oscillazioni) possa essere considerata un bene materiale di cui usufruire oppure un diritto di garanzia.
;)

Se non viene revocata la concessione è ovvio che deve essere data all'emittente la possibilità di trasmettere, ma ripeto, stiamo parlando di cose che all'atto pratico secondo me non esistono.
Dato che un canale vale l'altro e che gli spazi aperti dal digitale (MUX) consentono più emittenti su ogni canale, la realtà è che gli spazi si sono moltiplicati a dismisura e mancano contenuti (vere emittenti) per utilizzarli tutti.
La perdita dei canali dal 60 al 69 non costituirà un problema di spazi mentre l'avvento del DVB-T2 li aumenterà ulteriormente.
Può essere un problema il tentativo attuale di occupare spazio attraverso emissioni inutili, canali cloni o rebroadcast di quel che capita, ma il gioco è costoso e non serve più allo scopo di togliere spazi alla concorrenza, perchè ce ne sarebbe troppo da riempire.
Non durerà.
Sii ottimista, chi spegnerà definitivamente quando saranno eliminati dalla banda TV UHF quei canali lo farà perchè è consapevole di non poter andare avanti.
;)
 
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