Arrestata la "primula rossa"

alex86

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sorpreso in un albergo di Rio De Janeiro. Ha 52 anni
Arrestato in Brasile l'ex terrorista Battisti
Era in fuga dal 2004, dopo essere evaso dagli arresti domiciliari. È stato membro dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo)


PARIGI - È finita in un hotel di Capocabana, a Rio De Janeiro, la fuga di Cesare Battisti, ex leader dei Pac, i Proletari armati per il comunismo, evaso da un carcere italiano nel 1980 e rifugiatosi in Francia 15 anni fa. Battisti, 52 anni, si era dato alla latitanza il 22 agosto 2004 per sfuggire a un'estradizione che vedeva sempre più vicina. Da tre anni, erano sulle sue tracce gli agenti francesi ed i carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale, che erano riusciti a localizzarlo in Sud America prima che sparisse nuovamente nel nulla. L'incontro con un esponente dei comitati di sostegno, che avrebbe dovuto consegnargli del denaro, è stato fatale all'ex «primula rossa», catturato dalla polizia brasiliana e dagli agenti venuti da Parigi, insieme alla sua compagna.

CHI E' - 52 anni, affermato scrittore di libri gialli in Francia, è uno dei superlatitanti degli anni di piombo fuggito dall'Italia e rifugiato in Francia. Nel 1990 dopo essere fuggito in Messico, torna a Parigi e viene arrestato. Cinque mesi di carcere, poi la libertà perché la Francia non concede l'estradizione verso Paesi dove i condannati in contumacia non sono riprocessati. Ciò era valido fino a quando, nel settembre 2002- dopo l'estradizione-lampo di Paolo Persichetti- la Francia di Jacques Chirac ha deciso di voltare la pagina della tolleranza verso i rifugiati italiani aperta dal suo predecessore Francois Mitterrand. Dopo un incontro con il collega italiano Roberto Castelli, il Guardasigilli Dominique Perben annunciò che avrebbe esaminato «caso per caso» la situazione di chi è condannato in Italia. In pratica, avvertì allora il ministro, i fatti di sangue, gli omicidi, i gambizzati, cioè i reati del terrorismo militante «sul campo», comporteranno l'estradizione in Italia anche in deroga al «colpo di spugna» per i delitti più antichi.

OMICIDIO TORREGGIANI - Battisti è stato condannato all'ergastolo dalla Corte d'assise e d'appello di Milano per aver personalmente ucciso il gioielliere Torreggiani, ferito suo figlio oggi paraplegico, per l'omicidio di un guardiano di prigione, Santoro, e di un agente della Digos, Campagna. Faceva parte inoltre del commando che fece irruzione nella sede del Msi a Mestre, uccidendo un membro del partito, Sabbadin. Finito in carcere a Frosinone per l'omicidio Torreggiani, ne evase clamorosamente nel 1981, dileguandosi nel nulla. Vent'anni di latitanza, prima Parigi poi nuova fuga nel timore dell'estradizione, verso il Messico, con la compagna Laurence che gli dette due figli dalla quale è oggi separato.

18 marzo 2007

|Corriere della Sera|
 
finalmente...

la vita se l'è goduta...

ora è arrivato il tempo dell'espiazione dei peccati....

in carcere a vita...i permessi premio li ha già finiti..
 
YODA ha scritto:
deve essere "imparentato" con andresa... ;):badgrin::D
picciotti non diciamo bacarate.... che parente e parente.... di autra famighìa ye...


oltre al plauso agli investigatori........ dico che un VIGLIACCO come lui si merita di farsi tutti i 30 anni che lo aspettano.....:icon_twisted: dico vigliacco perche' e' fuggito sempre davanti al pagamento delle sue colpe......
 
PARIGI (Reuters) - Alcuni esponenti della sinistra francese e anche il candidato centrista alle presidenziali François Bayrou hanno chiesto al governo di Parigi di fare pressione sull'Italia perché l'ex militante della lotta armata Cesare Battisti, arrestato ieri mattina in Brasile, sia sottoposto a nuovo processo.
Altri rappresentanti politici, come il verde Noel Mamere, rimproverano al ministro dell'Interno Nicolas Sarkozy, candidato della destra all'Eliseo, di aver fatto un "colpo elettorale" facendo arrestare Battisti - fuggito dalla Francia nel 2004 per evitare di essere estradato in Italia, dove è stato condannato in via definitiva all'ergastolo per almeno due omicidi - in un momento per lui opportuno, durante la campagna presidenziale.
l'Italia chiederà al Brasile l'estradizione di Battisti - 52 anni, divenuto scrittore di noir dopo la fine della lotta armata e la sua fuga prima in Messico e poi in Francia, dov'era dal 1990 - ma la giustizia italiana prevede la possibilità di rifare un processo a un imputato condannato in via definitiva soltanto in presenza di nuove prove non disponibili al momento del giudizio.
Ieri sera Sarkozy ha confermato che la polizia francese ha contribuito all'arresto di Cesare Battisti a Rio de Janiero, in un hotel di Copacabana.
La prima domanda di estradizione presentata dalle autorità italiane a quelle francesi era stata respinta nel 1991, per ragioni formali. Nel 2004, una seconda richiesta aveva provocato l'arresto di Battisti a Parigi, dove lavorava come portiere di condominio. L'uomo aveva trascorso in carcere tre settimane, per essere poi rilasciato sotto controllo giudiziario. A giugno la giustizia francese aveva concesso l'estradizione, ma contro la sentenza Battisti aveva presentato ricorso in Cassazione. Ad agosto, poi, la fuga.
"La mia posizione è semplice. Quest'uomo deve essere giudicato in Italia, non è mai stato presente al giudizio", ha dichiarato Bayrou nel corso di un'intervista televisiva sul canale via cavo Canal +.
Battisti "respinge la propria colpevolezza e il processo che lo ha riconosciuto colpevole è molto contestato", ha detto invece il sindaco socialista di Parigi, Bertrand Delanoe.
"Il ministro dell'Interno, anche lui candidato alle elezioni presidenziali, si è fatto un regalo, la testa di Battisti sull'altra presidenziale", ha detto per parte sua il verde Mamere. "Penso che sapesse da molto tempo dopo si trovava Cesare Battisti, e ha fatto un nuovo colpo elettorale".
Olivier Besancenet, candidato della Lega Comunista Rivoluzionaria alle prossime presidenziali, ha lanciato un appello alla sinistra francese e italiana affinché si mobiliti per far concedere l'amnistia a Battisti.
Battisti, che in Francia ha due figlie e una compagna, si è detto vittima di un complotto politico-giudiziario e ha ripetuto di non aver mai ucciso nessuno, né sparato a persone.
Nel suo ultimo libro, "Ma Cavale", uscito in Francia quando era già latitante, racconta la sua storia di militanza nei Proletari armati per il Comunismo e, in forma romanzata, la sua fuga dalla Francia.

francesi spocchiosi ...e non si fanno i ....loro.....:lol:
 
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