26 giugno 2006 - Traumatizzate dalla violenza di due rottweiler, dopo aver assistito alla morte della loro cagnetta e di alcune galline da parte dei cani, fino ad avere incubi ricorrenti e a subirne le conseguenze anche sul rendimento scolastico, due bambine di Udine hanno ottenuto un risarcimento danni di 12 mila euro, con una transazione presso il Tribunale del capoluogo friulano.
La vicenda - riportata dal quotidiano Messaggero Veneto - risale ad alcuni anni fa, quando i due cani, lasciati incustoditi dal padrone, avevano invaso il giardino dell' abitazione dove vivono le bambine, azzannando la cagnetta di famiglia, morta dopo giorni di agonia, e alcune galline custodite nel pollaio. In un primo tempo, la compagnia assicuratrice presso cui era stata sottoscritta una polizza danni da parte del proprietario dei rottweiler, aveva versato la cira di 464 euro, ma i genitori delle bimbe, allarmati dal peggioramento del loro comportamento, avevano intentato una causa civile per il risarcimento dei danni biologici, morali, esistenziali e patrimoniali.
A sostegno della causa, la famiglia ha allegato una consulenza psicologica, corredata da disegni delle piccole, relativi in particolare alla morte della cagnetta cui erano affezionate. L' interruzione violenta del rapporto con l' animale, secondo l' avvocato della famiglia, avrebbe causato nelle bambine sofferenze, paure e stati d' ansia. Motivi che hanno indotto l' assicurazione, prima dello svolgimento del processo civile, a chiudere la causa con una transazione da 12 mila euro.
(ANSA)
La vicenda - riportata dal quotidiano Messaggero Veneto - risale ad alcuni anni fa, quando i due cani, lasciati incustoditi dal padrone, avevano invaso il giardino dell' abitazione dove vivono le bambine, azzannando la cagnetta di famiglia, morta dopo giorni di agonia, e alcune galline custodite nel pollaio. In un primo tempo, la compagnia assicuratrice presso cui era stata sottoscritta una polizza danni da parte del proprietario dei rottweiler, aveva versato la cira di 464 euro, ma i genitori delle bimbe, allarmati dal peggioramento del loro comportamento, avevano intentato una causa civile per il risarcimento dei danni biologici, morali, esistenziali e patrimoniali.
A sostegno della causa, la famiglia ha allegato una consulenza psicologica, corredata da disegni delle piccole, relativi in particolare alla morte della cagnetta cui erano affezionate. L' interruzione violenta del rapporto con l' animale, secondo l' avvocato della famiglia, avrebbe causato nelle bambine sofferenze, paure e stati d' ansia. Motivi che hanno indotto l' assicurazione, prima dello svolgimento del processo civile, a chiudere la causa con una transazione da 12 mila euro.
(ANSA)