Bin Laden doveva arrivare a Milano
Lo si afferma in una lettera del 1991
Osama Bin Laden, il numero uno del terrorismo islamico, era atteso in Italia negli anni '90. E' quanto si afferma in una lettera scritta "nel nome di Dio clemente e misericordioso" e firmata Abou Abdallah ed indirizzata a "un caro fratello Ahmed". Il documento, che è stato sequestrato 11 anni fa, ora è statao trasmesso all'intelligence americana che indaga sull'attentato delle Twin Towers del 2001.
Il messaggio è stato trovato dagli investigatori italiani nell'estate del 1995 all'interno dell'Istituto Culturale Islamico di viale Jenner, durante un'operazione contro alcuni stranieri, quasi tutti egiziani, accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, falsificazione di passaporti e introduzione in Italia di soggetti sospettati di terrorismo. Tra gli imputati, che proprio in questi giorni sfilano al Tribunale del capoluogo lombardo, allora figuravano anche l'egiziano Abu Imad, imam della moschea di viale Jenner, e Answar Shban, considerato il "tessitore della rete di contatti tra Milano e l'estremismo islamico all'estero".
Chi ha scritto la lettera in questione afferma di essere in Italia, ma secondo alcune interpretazione potrebbe trattarsi di un depistaggio perchè l'intestazione del documento in realtà è Peshawar, in Afghanistan. Secondo gli inquirenti la frase sospetta è alla fine della seconda pagina del documento:"...per quanto riguarda la situazione qui, è come al solito e la novità è l'arrivo di Ousama Ben Laden dopo essere stato bloccato nella penisola arabica...e ci saranno molto presto delle notizie positive...". Dalla traduzione però non è chiaro se chi scrive, quando dice "qui" intende in Italia.
L'unica cosa certa è che questa lettera è stata trovata a Milano, ma come ci sia arrivata, chi l'abbia esattamente scritta e quali siano i rapporti tra l'Istituto culturale islamico e gli uomini di Bin Laden sono dettagli ancora da chiarire.
|TGCOM|
Lo si afferma in una lettera del 1991
Osama Bin Laden, il numero uno del terrorismo islamico, era atteso in Italia negli anni '90. E' quanto si afferma in una lettera scritta "nel nome di Dio clemente e misericordioso" e firmata Abou Abdallah ed indirizzata a "un caro fratello Ahmed". Il documento, che è stato sequestrato 11 anni fa, ora è statao trasmesso all'intelligence americana che indaga sull'attentato delle Twin Towers del 2001.
Il messaggio è stato trovato dagli investigatori italiani nell'estate del 1995 all'interno dell'Istituto Culturale Islamico di viale Jenner, durante un'operazione contro alcuni stranieri, quasi tutti egiziani, accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, falsificazione di passaporti e introduzione in Italia di soggetti sospettati di terrorismo. Tra gli imputati, che proprio in questi giorni sfilano al Tribunale del capoluogo lombardo, allora figuravano anche l'egiziano Abu Imad, imam della moschea di viale Jenner, e Answar Shban, considerato il "tessitore della rete di contatti tra Milano e l'estremismo islamico all'estero".
Chi ha scritto la lettera in questione afferma di essere in Italia, ma secondo alcune interpretazione potrebbe trattarsi di un depistaggio perchè l'intestazione del documento in realtà è Peshawar, in Afghanistan. Secondo gli inquirenti la frase sospetta è alla fine della seconda pagina del documento:"...per quanto riguarda la situazione qui, è come al solito e la novità è l'arrivo di Ousama Ben Laden dopo essere stato bloccato nella penisola arabica...e ci saranno molto presto delle notizie positive...". Dalla traduzione però non è chiaro se chi scrive, quando dice "qui" intende in Italia.
L'unica cosa certa è che questa lettera è stata trovata a Milano, ma come ci sia arrivata, chi l'abbia esattamente scritta e quali siano i rapporti tra l'Istituto culturale islamico e gli uomini di Bin Laden sono dettagli ancora da chiarire.
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