Black Book

andag

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I film (ed i personaggi) di Verhoeven sono schematici, senza psicologie, espliciti fino a costeggiare (compiacendosene) la violenza e la volgarità; serviti da una messa in scena altrettanto esplicita, fatta di inquadrature elementari (più che essenziali), di fotografia di luce diretta, da film tedesco (la scuola nordeuropea, del resto, è quella).
L'unica cosa che (così ci dicono) viene lasciata nell'ombra, nel cinema di Verhoeven, è la dimensione morale, che come al solito scatena un mondo di discussioni, ora sulla sua possibile misoginia, ora sul suo possibile fascismo.
Il fatto è che Verhoeven è un vecchio volpone, e ormai sa bene come e quando tendere la sua trappola. La sua ambiguità morale, se mai c'è stata, è un meccanismo che gli fa gioco, che ha imparato ad usare, e che spettatori e critici si aspettano per poter rilanciare la polemica. Verhoeven lo sa benissimo, e ci consegna quello che ci aspettiamo di vedere.
Questo film (la vicenda di un'ebrea olandese sul finire della II guerra mondiale, costretta a camminare sul filo tra i nazisti e la non molto più sympathetic resistenza olandese) non si allontana molto dai precedenti, anche se il ritorno in Olanda dopo vent'anni di Hollywood sembra aver fatto bene a Verhoeven: nel senso che come storia d'avventura/azione, il film scorre discretamente (pur con qualche sciattezza di sceneggiatura - e qualcuna molto grossa), meglio delle sue ultime cose americane.
Non lusingherei questo film con alcuna ulteriore considerazione o approfondimento...

**
 
gahan, non siamo ridicoli... "molto buono"... ma per favoreeeeee
 
Non c'è un singolo motivo per cui si possa dire che questo film non è buono, se non per propri pregiudizi. Verhoeven ha una poetica ben chiara, alla quale appunto per pregiudizio da molti (moltissimi) è scioccamente negato tale status, e questo film ne è una esplicazione in un meccanismo da feuilleton molto teso ed avvinghiante. il film è ottimo.
 
per quanto meglio di altre sue inguardabili schifezze, questo film non è per niente ottimo, perchè del solito cinema di V. soffre lo schematismo da telefilm tedesco, i personaggi senza psicologia che si muovono come marionette, oltre a una sceneggiatura molto andante (un carcere [nazista] da cui si entra e si esce come un autogrill, Hans che viene letteralmente massacrato da Van Gein a colpi di calcio di pistola in faccia, e nella scena successiva lo ritroviamo fresco e senza un livido, più varie altre cose per le quali non è il caso di fare troppo spoiler) che è un continuo attentato ad una storia -lo concedo- in sè buona.
Ma il vero limite è l'assenza di regia.
Il film è, nella migliore delle ipotesi, il "racconto filmato di una storia" - cosa che con il cinema non c'entra niente, il cinema è altro.
La tecnica di V. è volutamente, provocatoriamente grezza ed elementare ma non come risultato di una ricerca esperessiva. Non c'è un'idea, dietro il cinema di V., non c'è un punto di vista, non c'è anima.

Come al solito non hai capito quel che ho scritto, perchè dei pregiudizi non me ne può fregare una cippa, ed anzi ho sottolineato come chi si appella ad una critica "morale" di Verhoeven non ha capito che V. non aspetta altro: non chiede di meglio che prendere per il c... chi parla di "ambiguità morale del suo cinema".

Il fatto che tu abbia apprezzato il "feuilleton" deriva probabilmente da una certa confusione di livelli espressivi: tu confondi la storia, il racconto (che in se ha delle potenzialità, o le avrebbe avute nelle mani di un regista più sensibile) con il film, che dovrebbe essere "cinema applicato al racconto".
Ed è qui che V. dimostra la sua pochezza.
I pregiudizi li avrà forse la sorella di qualcun altro; non è certo necessario avere pregiudizi per cogliere i limiti di questo film
 
La regia di Verhoeven è ottima proprio nella gestione del racconto, come è sempre stata, in realtà, e nel caso specifico nel senso di tempo e spazio che impone al feuilleton. Poi vabbe', non riconoscere in Verhoeven la chiara delineazione di un mondo, intriso di una permeante meschinità morale quasi sternberghiana (il pregiudizio che nel cinema di Verhoeven non ci sia anima, se così lo vogliamo chiamare), è pratica abbastanza comune.
 
gahan ha scritto:
(il pregiudizio che nel cinema di Verhoeven non ci sia anima, se così lo vogliamo chiamare), è pratica abbastanza comune.
non è un pregiudizio, è una constatazione che si può fare film dopo film.
O porcata dopo porcata, se penso a "L'uomo senza ombra", "Starship troopers", o anche -diciamolo- "Basic instinct".
Il bello è che lui stesso, adesso che è "ritornato" in Europa, parla di gran parte di quei film come di film "senz'anima".
Il virgolettato è suo, non mio.
Come se con questo film fosse cambiata completamente la sua poetica. Cosa che non è. Certo, è un passo avanti rispetto alle sue ultime cose, ed infatti si merita una paio di stelline... d'altra parte "non è difficile da capire, basta guardare il film e capirne il senso". O il non-senso.
 
Ultima modifica:
Tipo: Starship Troopers è un film meraviglioso. Basic Instinct e Showgirls (anche quello, sì) sono manifesti degli anni '90 in piena regola, e dipingono tutti lo stesso mondo: una chiara visione autoriale, che per quanto mi riguarda è violentemente e prepotentemente gagliarda. Rispetto a questi film la poetica di Verhoeven non è cambiata affatto, semmai si è riplasmata nella carne del diverso soggetto. Se la pensi in modo diverso c'è poco da fare, chiaramente Verhoeven ti sta sui maroni. Va bene così, per carità, sei in buonissima compagnia e puoi dormire tranquillo. Basta che non mi tiri fuori le dichiarazioni dell'autore (o le recensioni di qualcun altro) come prove di qualcosa, non se ne può più--
 
gahan ha scritto:
Basic Instinct e Showgirls (anche quello, sì) sono manifesti degli anni '90 in piena regola
e non dimenticare "anni 90" parte I e II con la premiata ditta Boldi- De Sica
gahan ha scritto:
Tipo: Starship Troopers è un film meraviglioso.
sì va beh, allora vale tutto, è davvero inutile discutere.
Diamo la colpa al caldo, ammesso che da te faccia caldo, e chiudiamola lì...
 
Sì, è meglio che la smettiamo. Soprattutto perché se non valeva la pena già al post #1 di lusingare questo film con altre considerazioni o approfondimenti, figuriamoci al post #12-- Uno gli impegni deve saperli mantenere. ;)
 
certo, ma guarda che se
gahan ha scritto:
Starship Troopers è un film meraviglioso
me lo avessi detto subito, ti avrei dato ragione immediatamente, non mi sarei nemmeno messo a discutere
 
gahan ha scritto:
Starship Troopers è un film meraviglioso.
Giààààààààà. Per non parlare dei suoi antecedenti Robocop e Atto di forza, che sono F E N O M E N A L I (specie il secondo).
 
certo. Ma Starship troopers... beh, quello è meraviglioso
 
Su questo non si discute: non si può argomentare il contrario senza suonare antidiluviani.
 
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