Bologna. Cinghiali, Stop Doppiette Vicino A Citta'

ERCOLINO

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17 novembre 2006 - Stop alle braccate dei cinghiali a due passi dal centro storico di Bologna. E' quanto propone la Provincia, che su richiesta del Comune ha messo mano alla mappa venatoria, cancellando tutte le postazioni di tiro dalla fascia collinare a ridosso della citta'. A sollevare la questione, alcune settimane fa, sono stati alcuni cittadini residenti a due passi dalle zone in cui si spara ai cinghiali: stanchi di ritrovarsi con le doppiette fuori dall'uscio, si erano rivolti a Palazzo D'Accursio. Il Comune, a sua volta, aveva chiesto aiuto a Palazzo Malvezzi, competente in materia di caccia. E cosi' si arriva alla proposta illustrata oggi con tanto di mappa su cui dei bersagli rossi indicano le postazioni di tiro autorizzate. Ma sono ancora troppi, secondo Davide Celli, capogruppo dei Verdi in Comune.
"Sembra lo sbarco in Normandia", commenta nel corso della seduta congiunta delle commissioni provinciali e comunali competenti che si e' svolta questa mattina a Palazzo Malvezzi.
"Da tempo- aggiunge il Verde- discutiamo su cosa fare della collina. Ora e' chiaro: uno spazio di tiro militare. Mi sembra ci siano troppo postazioni, prima o poi si fara' male qualcuno". La collina del Comune di Bologna e' stata cosi' suddivisa in tre fasce: per la prima, la "A", si propone la rimozione di tutti i punti fissi di sparo, mentre rimarranno i recinti di cattura e le trappole. Nella zona "B", la braccata (la caccia al cinghiale con la muta di cani) e' bandita, si prevedono solo postazioni di tiro ben riconoscibili per la presenza di paletti e la possibilita', solo in casi particolari, di "girata" (una tecnica che prevede la presenza di un solo cane). Nella fascia "C", quella piu' lontana dal centro abitato saranno consentite tutte le tecniche di caccia previste dal piano di controllo della fauna selvatica.
"Se uno non facesse attivita' di controllo- spiega l'assessore alla sanita' del Comune, Giuseppe Paruolo, i danni li farebbero i cinghiali. Bisogna dare atto alla Provincia del lavoro fatto per andare incontro alle richieste dei cittadini. E' evidente che si devono contemperare esigenze diverse. Certo non si riesce ad accontentare chi chiede che la caccia sia abolita, ma questo e' un discorso che andrebbe fatto in un contesto diverso. Se poi si vogliono proporre modifiche, sono ben accette".
Dubbi sulla proposta della Provincia vengono sollevati anche dai legali dei cittadini protagonisti della protesta. Tuttavia, l'assessore provinciale alla Caccia, Marco Strada ricorda che gli abbattimenti dei cinghiali "vengono fatti solo due volte alla settimana (il martedi' e il venerdi') e di sera. E poi non si interviene su tutte le postazioni contemporaneamente, ne vengono utilizzate solo alcune". I cacciatori non caleranno sulle colline all'imbrunire come un'orda barbarica, assicura Strada. "La nostra- conclude- e' una proposta equilibrata, che cerca di tenere assieme una serie di considerazioni. E' un progetto condiviso anche dalla Polizia Municipale".
(Vor/ Dire)
 
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