Caccia: Enpa A Piemonte, No Ad Abbattimento 600 Caprioli

ERCOLINO

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1 agosto 2006 - L'Enpa si rivolge alla Presidente della Regione Piemonte e all'Assessore all'Ambiente, ai Parchi e alle Risorse idriche della Regione Piemonte per la questione dell'abbattimento di caprioli previsto per il 10 agosto nei boschi di Acqui Terme (Alessandria). Il prezzo della vita di un capriolo adulto e' 110 euro e solo 40 euro per un cucciolo, queste le tariffe da versare agli Ambiti territoriali di caccia per uccidere a proprio piacimento questi animali, in questo periodo ancora piu' pregiati perche' forniti delle corna, un trofeo ambito per i cacciatori.
Seicento esemplari, questa la previsione della consistenza di questo piano di abbattimento, che l'Enpa contesta: ''Non solo si tratta di uccidere animali sani, fatto gia' di per se' impensabile, ma addirittura di mettere nel mirino cuccioli e madri in attesa'', ha commentato Giovanni Pallotti, coordinatore regionale Enpa Piemonte, che ha protestato a nome della Protezione Animali per questa evidente infrazione alla legge 157/92 e la legge regionale numero 70/96, che specifica i limiti degli abbattimenti selettivi.
''Non ci risulta che, al momento, siano stati attuati i metodi ecologici previsti dalla legge prima di procedere con le uccisioni - ha confermato Pallotti - ne' che sia stato consultato l'Istituto Nazionale per la Fauna selvatica, unico Ente preposto a dare l'autorizzazione necessaria''.
''Sono numerosi i metodi incruenti per limitare la proliferazione di questa specie e per arginare i danni commessi da questi animali, senza pero' far loro alcun male''.
L'Enpa si e' rivolta alla Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Presso, in una lettera aperta, avvertendo ''che si tratta di un provvedimento non solo crudele, ma illecito come e' chiaramente espresso dalla normativa nazionale; la Protezione Animali ha quindi dato il via a una protesta attuata attraverso le migliaia di soci e simpatizzanti dell'associazione, che stanno in queste ore scrivendo lettere alla Regione Piemonte chiedendo di non dare il via libera alle doppiette''.
''Si tratta -spiega l'ente- di un affare lucroso, per accontentare la potente lobby dei cacciatori; se cosi' non fosse, l'Enpa chiede di applicare le norme vigenti, attuando le misure non violente di contenimento per questi piccoli ungulati, che possono benissimo essere controllati senza per questo mettere in atto una strage''.
(Mbu/Ct/Adnkronos)

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