22 maggio 2006 - Continua per tutto il mese di maggio il campo di sorveglianza organizzato dalla Lac, la lega abolizione caccia, nell'isola di Ponza per impedire o limitare il bracconaggio. ''Le tecniche usate dai cacciatori di frodo isolani - afferma Lega - sono due: l'abbattimento con uso di armi da fuoco in periodo di divieto generale di tortore e quaglie, anche con l'ausilio dei vietati richiami acustici elettromagnetici ed il trappolaggio, praticato con piccole tagliole che uccidono centinaia di esemplari protetti quali usignoli, pettirossi e cutrettole''.
La Lac avverte inoltre che ''da qualche anno a Ponza sono comparse anche le reti da uccellagione, che possono recare gravissimi danni alle popolazioni delle specie migratrici, in quanto possono catturare decine di uccelli al giorno, tra le quali upupe, rigogoli, cuculi. Chi fa uso di queste reti -prosegue la Lac - solitamente lucra e immette nel mercato nero prodotti derivati animali che non hanno neanche subito un controllo sanitario''. In 4 settimane di campo a Ponza sono state raccolte dai volontari e dalle guardie della Lac 180 trappole e 20 reti, tutte nelle zone ad alta presenza di bracconieri.
''La cosa che sconcerta - sottolinea la Lac - e' che i bracconieri sull'isola sono veramente una minima parte rispetto alla popolazione e ci si domanda il perche' l'Amministrazione pubblica e le forze dell'ordine non riescano a isolare e debellare questa piaga che sta seriamente mettendo in cattiva luce Ponza. I bracconieri -continua - per nascondere gli spari spesso fanno scoppiare petardi semplicemente per depistare e confondere chi cerca di controllare il territorio, e se si trovano trappole negli orti i proprietari si difendono dicendo che potrebbe averle messe chiunque''.
La Lac fa presente che ''i volontari durante i presidi hanno dovuto subire minacce verbali e dispetti di ogni genere, come gomme sgonfiate e lanci di petardi; ma l'episodio piu' grave -precisa - e' accaduto durante l'inizio del quarto turno, quando tre volontari armati solo di binocolo e cellulare hanno assistito all'abbattimento di 15 tortore e subito gravi minacce a mano armata; fortunatamente - aggiunge - una guardia venatoria della nostra lega presente al campo ha fatto denuncia alla Polizia provinciale e ai Carabinieri''.
''Un secondo episodio - dichiara la Lac - e' accaduto a pochi giorni di distanza dal primo, quando due volontarie hanno denunciato un'altro bracconiere che sparava all'impazzata, portando al comando dei Carabinieri le foto come prova del reato. Il 16 maggio -prosegue - e' stata trovata e segnalata alla Polizia provinciale di Latina una rete lunga 12 metri alta 4 all'interno della villa delle Tortore, una villa comunale chiusa al pubblico; questa rete catturava decine di uccelli al giorno, e infatti sotto di essa sono state ritrovate montagne di spiumate delle prede pulite sul posto''.
''I presidi - sottolinea la Lac - si sono svolti dal 10 al 30 aprile, poi sono ripresi il 7 maggio e continueranno per tutto il mese corrente. Si e' garantita la presenza di 40 volontari che in gruppi di 5-6 per turno hanno perlustrato l'isola in lungo e in largo, privilegiando le aree critiche di piana d'Incenso e monte Guardia.
Auspichiamo -conclude - che in autunno (alla riapertura della caccia in settembre) , e nel periodo di divieto generale della primavera 2007, Ponza sia presidiata meglio da Corpo forestale dello Stato e Polizia provinciale''.
(Sti/Col/Adnkronos)
C'e' chi la sceglie per il mare e il sole, e chi perche' di la' passano migliaia di uccelli nelle loro migrazioni. Turismo balneare, insomma, ma anche bracconaggio. Lo denuncia Enrico Fontana, consigliere dei Verdi alla regione Lazio, partecipando alla presentazione dei risultati del terzo campo antibracconaggio organizzato dalla Lega abolizione caccia sull'isola pontina.
Ogni anno a Ponza durante le migrazioni- e' stato spiegato- il patrimonio faunistico e' messo a rischio dal bracconaggio. Durante i 40 giorni del campo antibracconaggio della Lac, i 50 volontari giunti da tutte la parti d'Italia, hanno recuperato 150 tagliole, 25 reti e denunciato 2 bracconieri.
"Nonostante l'impegno concreto dei volontari della Lac- commenta Fontana- questi dati dimostrano quanto sia ancora diffusa la pratica criminale della caccia di frodo". E prende un impegno: garantire "una presenza stabile del Corpo forestale dello stato a Ponza durante la stagione migratoria per prevenire e reprimere le azioni di bracconaggio"
(Com/Dis/ Dire)
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La Lac avverte inoltre che ''da qualche anno a Ponza sono comparse anche le reti da uccellagione, che possono recare gravissimi danni alle popolazioni delle specie migratrici, in quanto possono catturare decine di uccelli al giorno, tra le quali upupe, rigogoli, cuculi. Chi fa uso di queste reti -prosegue la Lac - solitamente lucra e immette nel mercato nero prodotti derivati animali che non hanno neanche subito un controllo sanitario''. In 4 settimane di campo a Ponza sono state raccolte dai volontari e dalle guardie della Lac 180 trappole e 20 reti, tutte nelle zone ad alta presenza di bracconieri.
''La cosa che sconcerta - sottolinea la Lac - e' che i bracconieri sull'isola sono veramente una minima parte rispetto alla popolazione e ci si domanda il perche' l'Amministrazione pubblica e le forze dell'ordine non riescano a isolare e debellare questa piaga che sta seriamente mettendo in cattiva luce Ponza. I bracconieri -continua - per nascondere gli spari spesso fanno scoppiare petardi semplicemente per depistare e confondere chi cerca di controllare il territorio, e se si trovano trappole negli orti i proprietari si difendono dicendo che potrebbe averle messe chiunque''.
La Lac fa presente che ''i volontari durante i presidi hanno dovuto subire minacce verbali e dispetti di ogni genere, come gomme sgonfiate e lanci di petardi; ma l'episodio piu' grave -precisa - e' accaduto durante l'inizio del quarto turno, quando tre volontari armati solo di binocolo e cellulare hanno assistito all'abbattimento di 15 tortore e subito gravi minacce a mano armata; fortunatamente - aggiunge - una guardia venatoria della nostra lega presente al campo ha fatto denuncia alla Polizia provinciale e ai Carabinieri''.
''Un secondo episodio - dichiara la Lac - e' accaduto a pochi giorni di distanza dal primo, quando due volontarie hanno denunciato un'altro bracconiere che sparava all'impazzata, portando al comando dei Carabinieri le foto come prova del reato. Il 16 maggio -prosegue - e' stata trovata e segnalata alla Polizia provinciale di Latina una rete lunga 12 metri alta 4 all'interno della villa delle Tortore, una villa comunale chiusa al pubblico; questa rete catturava decine di uccelli al giorno, e infatti sotto di essa sono state ritrovate montagne di spiumate delle prede pulite sul posto''.
''I presidi - sottolinea la Lac - si sono svolti dal 10 al 30 aprile, poi sono ripresi il 7 maggio e continueranno per tutto il mese corrente. Si e' garantita la presenza di 40 volontari che in gruppi di 5-6 per turno hanno perlustrato l'isola in lungo e in largo, privilegiando le aree critiche di piana d'Incenso e monte Guardia.
Auspichiamo -conclude - che in autunno (alla riapertura della caccia in settembre) , e nel periodo di divieto generale della primavera 2007, Ponza sia presidiata meglio da Corpo forestale dello Stato e Polizia provinciale''.
(Sti/Col/Adnkronos)
C'e' chi la sceglie per il mare e il sole, e chi perche' di la' passano migliaia di uccelli nelle loro migrazioni. Turismo balneare, insomma, ma anche bracconaggio. Lo denuncia Enrico Fontana, consigliere dei Verdi alla regione Lazio, partecipando alla presentazione dei risultati del terzo campo antibracconaggio organizzato dalla Lega abolizione caccia sull'isola pontina.
Ogni anno a Ponza durante le migrazioni- e' stato spiegato- il patrimonio faunistico e' messo a rischio dal bracconaggio. Durante i 40 giorni del campo antibracconaggio della Lac, i 50 volontari giunti da tutte la parti d'Italia, hanno recuperato 150 tagliole, 25 reti e denunciato 2 bracconieri.
"Nonostante l'impegno concreto dei volontari della Lac- commenta Fontana- questi dati dimostrano quanto sia ancora diffusa la pratica criminale della caccia di frodo". E prende un impegno: garantire "una presenza stabile del Corpo forestale dello stato a Ponza durante la stagione migratoria per prevenire e reprimere le azioni di bracconaggio"
(Com/Dis/ Dire)
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