
Per quanto la regia di Olmi sia squisitamente e magnificamente cinematografica, e davvero capace di incantare con gli "effetti normali" del cinema più artigianale e più puro; per quanto tutto questo sia vero, il film soffre a parere mio di troppi altri peccati: moralismo facile e banalotto nei confronti di cultura e religione; pedanterie filosofiche e luoghi-troppo-comuni evangelici; critica didascalica e superficiale della società e del progresso; sceneggiatura sempliciotta, dialoghi inascoltabili che spesso scivolano nel ridicolo involontario.
troppo, troppo ingenuo (ma il dubbio è: fintamente e furbescamente ingenuo?) e superficiale.
*1/2