All’inizio degli anni 90 un imprenditore sardo pensò bene di acquistare migliaia di nomi a dominio .it per lucrare sul futuro, inevitabile, decollo dell’e-commerce, o comunque dell’internet. Dapprima ebbe come risultato quello di paralizzare l’ingresso su Internet di diverse aziende che non potevano utilizzare il proprio marchio per farsi conoscere in rete.
Poi iniziò la fase dei contenziosi, non tutti persi dal nostro. Eppoi c’è stato il cambio della legge, per cui è stata sancita la predominanza del marchio sul nome a dominio pre-registato. Ora pare che la stessa cosa stia accadento in Europa. Diecimila domini «.eu» sono stati sospesi dall'EURid, l'Ente No Profit selezionato dalla Commissione Europea per operare come Registry dell' «.eu Top Level Domain».
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Poi iniziò la fase dei contenziosi, non tutti persi dal nostro. Eppoi c’è stato il cambio della legge, per cui è stata sancita la predominanza del marchio sul nome a dominio pre-registato. Ora pare che la stessa cosa stia accadento in Europa. Diecimila domini «.eu» sono stati sospesi dall'EURid, l'Ente No Profit selezionato dalla Commissione Europea per operare come Registry dell' «.eu Top Level Domain».
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