patria o muerte
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PIÙ DISTURBI IN SPAGNA E IN ITALIA, COME IN GRECIA. MA NEGLI USA C'È CHI DICE CHE LA RECESSIONE ALLUNGA LA VITA DALLA TESTA AL CUORE, ECCO PERCHE LA CRISI FA MALE ALLA SALUTE
di Alex Saragosa
La crisi economica sta alimentando una crisi sanitaria. Dopo l'artia coloo sui danni alla salute provocati dalla recessione in Grecia (suance t a febbraio) arrivano conferme da Spagna e Italia. In Spagna, dove i disturbi cardiaci nel 2013 sono cresciuti del 2 per cento dopo vent'anni di calo, ha indagato il quotidiano ElPats. L'otorinolaringoiatra Jordi Coromina riferisce dell'aumento di acufeni, fischi nelle orecchie e disturbi dell'equilibrio. Santiago Alfonso, dirigente dell'associazione Acción Psoriasis, segnala un grande afflusso di nuovi iscritti, che lamentano la desquamazione della pelle dopo aver vissuto problemi lavorativi. E a fare le spese della recessione sono anche i denti, sia perché, per risparmiare, molti li curano meno, sia perché dilagano i danni da bruxismo, l'involontario digrignamento causato dal nervosismo Uno studio dell'Università delle isole Baleari, ha riscontrato inoltre un aumento de119,4 per cento delle depressioni e dell'8,4 per cento delle crisi di ansia. «I sonni agitati di chi ha problemi economici» dice il neurologo Carlos Tejero aendono poi più frequenti cefalee, emicranie e persino crisi epilettiche». «E lo stress sembra favorire alcune patologie infettive, come le bronchiti, e il diabete» aggiunge l'epidemiologa Mercedes Abizanda.
Quest'ultimo effetto è confermato anche in Italia, da Gaetano Crepaldi, dell'Istituto di neuroscienze del Cnr di Padova, e da Maria Grazia Modena, dell'Università di Modena-Reggo Emilia, che hanno comparato l'incidenza di diabete, obesità ed eccesso di colesterolo nei periodi 1998-2002 e 2008-2012. La diffusione di questi fattori di rischio per le malattie cardiocircolatorie è aumentata, dal 2008 in poi, soprattutto fra le persone di basso reddito e scolarità. In particolare fra questi ultimi i casi di diabete sono passati dal 16,3 al 17,7 per cento negli uomini e dall'll,6 al 13,2 per cento nelle donne, l'obesità, rispettivamente, dal 21 al 29,1 per cento e dal 28 al 35,5 per cento, mentre l'eccesso di colesterolo è schizzato dal '21,3 al 40 per cento e dal 28 al 45,6 per cento. Nelle persone a più alta scolarità e reddito, invece, il diabete è addirittura un po' diminuito, come è calato l'eccesso di colesterolo negli uomini, l'obesità è invece aumentata come per gli altri. «Questo perché» spiega Roberto Volpe, della Società italiana per la prevenzione cardiovascolare «si mangiano meno frutta e verdura e si va meno in palestra per fare attività fisica».
Un gruppo di economisti dell'americana Drexel University diretti da José Tapia la vede diversamente. E vero, dice il loro studio sull'American Journal of Epidemiology, che lo stress in chi è disoccupato fa aumentare del 73 per cento il suo rischio di morire, come se invecchiasse di 10 anni d'un colpo, ma la società nel complesso riceve benefici dalla crisi economica la riduzione del traffico stradale fa calare gli incidenti e quella dell'attività industriale fa diminuire l'inquinamento e le morti sul lavoro... In media, stimano Tapia e colleghi, negli Stati Uniti ogni punto di disoccupazione in più corrisponde a una riduzione del rischio complessivo di morte del 9 per cento, come se tutti fossero diventati più giovani di un anno. Sarà.. • La crisi ha portato un aumento dei problemi salute.
Ecco alcuni dei disturbi più frequenti: 1 Testa: depressione, crisi d'ansia, cefalee, emicranie e persino crisi epilettiche; 2 Orecchio: acufeni, fischi e disturbi dell'equilibrio; 3 Denti: danni legati alla mancanza di prevenzione e al digrignamento; 4 Bronchi e polmoni: bronchiti, spiegabili con rabbassamento delle difese del sistema immunitario; 5 Cuore: crescita del rischio di malattie cardiovascolari legato a obesità ed eccesso di colesterolo 6 Pancreas:
diabete 7 Pelle: desquamazione da stress ***
http://rassegnastampa.usl11.toscana.it/Asl11EmpoliRassegnaStampa/View.aspx?ID=2014082228182656
di Alex Saragosa
La crisi economica sta alimentando una crisi sanitaria. Dopo l'artia coloo sui danni alla salute provocati dalla recessione in Grecia (suance t a febbraio) arrivano conferme da Spagna e Italia. In Spagna, dove i disturbi cardiaci nel 2013 sono cresciuti del 2 per cento dopo vent'anni di calo, ha indagato il quotidiano ElPats. L'otorinolaringoiatra Jordi Coromina riferisce dell'aumento di acufeni, fischi nelle orecchie e disturbi dell'equilibrio. Santiago Alfonso, dirigente dell'associazione Acción Psoriasis, segnala un grande afflusso di nuovi iscritti, che lamentano la desquamazione della pelle dopo aver vissuto problemi lavorativi. E a fare le spese della recessione sono anche i denti, sia perché, per risparmiare, molti li curano meno, sia perché dilagano i danni da bruxismo, l'involontario digrignamento causato dal nervosismo Uno studio dell'Università delle isole Baleari, ha riscontrato inoltre un aumento de119,4 per cento delle depressioni e dell'8,4 per cento delle crisi di ansia. «I sonni agitati di chi ha problemi economici» dice il neurologo Carlos Tejero aendono poi più frequenti cefalee, emicranie e persino crisi epilettiche». «E lo stress sembra favorire alcune patologie infettive, come le bronchiti, e il diabete» aggiunge l'epidemiologa Mercedes Abizanda.
Quest'ultimo effetto è confermato anche in Italia, da Gaetano Crepaldi, dell'Istituto di neuroscienze del Cnr di Padova, e da Maria Grazia Modena, dell'Università di Modena-Reggo Emilia, che hanno comparato l'incidenza di diabete, obesità ed eccesso di colesterolo nei periodi 1998-2002 e 2008-2012. La diffusione di questi fattori di rischio per le malattie cardiocircolatorie è aumentata, dal 2008 in poi, soprattutto fra le persone di basso reddito e scolarità. In particolare fra questi ultimi i casi di diabete sono passati dal 16,3 al 17,7 per cento negli uomini e dall'll,6 al 13,2 per cento nelle donne, l'obesità, rispettivamente, dal 21 al 29,1 per cento e dal 28 al 35,5 per cento, mentre l'eccesso di colesterolo è schizzato dal '21,3 al 40 per cento e dal 28 al 45,6 per cento. Nelle persone a più alta scolarità e reddito, invece, il diabete è addirittura un po' diminuito, come è calato l'eccesso di colesterolo negli uomini, l'obesità è invece aumentata come per gli altri. «Questo perché» spiega Roberto Volpe, della Società italiana per la prevenzione cardiovascolare «si mangiano meno frutta e verdura e si va meno in palestra per fare attività fisica».
Un gruppo di economisti dell'americana Drexel University diretti da José Tapia la vede diversamente. E vero, dice il loro studio sull'American Journal of Epidemiology, che lo stress in chi è disoccupato fa aumentare del 73 per cento il suo rischio di morire, come se invecchiasse di 10 anni d'un colpo, ma la società nel complesso riceve benefici dalla crisi economica la riduzione del traffico stradale fa calare gli incidenti e quella dell'attività industriale fa diminuire l'inquinamento e le morti sul lavoro... In media, stimano Tapia e colleghi, negli Stati Uniti ogni punto di disoccupazione in più corrisponde a una riduzione del rischio complessivo di morte del 9 per cento, come se tutti fossero diventati più giovani di un anno. Sarà.. • La crisi ha portato un aumento dei problemi salute.
Ecco alcuni dei disturbi più frequenti: 1 Testa: depressione, crisi d'ansia, cefalee, emicranie e persino crisi epilettiche; 2 Orecchio: acufeni, fischi e disturbi dell'equilibrio; 3 Denti: danni legati alla mancanza di prevenzione e al digrignamento; 4 Bronchi e polmoni: bronchiti, spiegabili con rabbassamento delle difese del sistema immunitario; 5 Cuore: crescita del rischio di malattie cardiovascolari legato a obesità ed eccesso di colesterolo 6 Pancreas:
diabete 7 Pelle: desquamazione da stress ***
http://rassegnastampa.usl11.toscana.it/Asl11EmpoliRassegnaStampa/View.aspx?ID=2014082228182656