DGTVi: solito errore o stranezza dell'etere?

Ruben Corda ha scritto:
Infatti, si riteneva che il segnale digitale - a differenza di quello analogico - non potesse divenire oggetto di propagazione per lunghe distanze. Evidentemente, sarebbe vero il contrario...

Ciao Ruben!

PErchè scusa il segnale digitale non potrebbe divenire oggetto di propagazione? La banda è sempre uHF-VHF, e anzi, il segnale sarebbe anche piu robusto in quanto contiene codici di correzione dell'errore, cosa che in analogico non esiste.

Nel sud sardegna non è esclusa la ricezione di propagazioni DVb-T dal "continente", dalla Sicilia.

Non solo: in ogliastra si riceve il DAB da MonteCavo (ROMA), per non parlare di alcuni segnali DVb-T marcati anche nella lista di Tortoli di www.otgtv.it
 
secondo me il segnale digitale non è più robusto dell'analogico ma è nello stesso piano. Logicamente i trasmettitori in dtt essendo più nuovi hanno più potenza quindi più facilmente coprono segnali digitali presenti da molti anni ( con un piccolo effetto neve). Poi la propagazione a lunghe distanze dipende da molti fattori tra i quali anche molti canali sulla stessa frequenza limitano il segnale. Comunque che il segnale si propaghi più facilmente sul mare è un dato di fatto il mio esempio è che ricevo benissimo un mux digitale dalla croazia e io abito in provincia di venezia a 10 km dal mare
 
non è proprio così....perchè solitamente vengono convertiti gli impianti che prima andavano in analogico

Salire di potenza teoricamente non si puo per cui anche se cambiano apparati la potenza che questo butterebbe in analogico dovrebbe essere la medesima del vecchio

Un medesimo impianto quando viene convertito da analogico a digitale aumenta e sostanzialmente la sua zona di copertura a meno che gli interferenti isofrequenziali siano digitali
 
liebherr ha scritto:
non è proprio così....perchè solitamente vengono convertiti gli impianti che prima andavano in analogico

Salire di potenza teoricamente non si puo per cui anche se cambiano apparati la potenza che questo butterebbe in analogico dovrebbe essere la medesima del vecchio

Un medesimo impianto quando viene convertito da analogico a digitale aumenta e sostanzialmente la sua zona di copertura a meno che gli interferenti isofrequenziali siano digitali


Il dispositivo sulla digitalizzazione degli impianti analogici impone alle emittenti un forte abbattimento della potenza, sia effettiva che irradiata, da 6 a 10 dB, corrispondenti a una percentuale (in meno) del 75-90%
 
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